Studenti e movimenti hanno occupato per tutta la giornata di sabato 24 il centro della capitale. Nella mattinata, l’invasione contro i tagli alla scuola, nel pomeriggio il corteo antifascista. Un vento di dissenso contro il neoliberismo tecnico, la politica delegata, vecchi e nuovi fascismi. Foto
Studenti e movimenti hanno occupato per tutta la giornata di sabato 24 il centro della capitale. Nella mattinata, l’invasione contro i tagli alla scuola, l’austerità e il disegno di legge ex-Aprea: migliaia di ragazzi e ragazze hanno sfilato e gridato con ironia (geniale il cartello «Semo venuti già menati!», la cui foto è rimbalzata sul web). Anche altre città come Napoli, Firenze, Rimini, Pisa, Cagliari e Palermo (notizie su Global project) hanno ospitato manifestazioni di studenti. Ma nel primo pomeriggio a Roma c’è stato anche il corteo antifascista promosso per protesta nei confronti della manifestazione di Casapound.
I due cortei di Roma sono stati preparati con ostinazione e cura. Sono stati una risposta incoraggiante contro il governo del neoliberismo tecnico, ma anche contro il ritorno della politica della delega che la corsa di Grillo ai Palazzi e le primarie ad personam hanno «risvegliato». E, almeno per Roma, anche contro il significato inquietante della spedizione puntiva e di massa ai tifosi inglesi dei giorni scorsi e contro vecchi e nuovi fascismi.
Un vento di dissenso si alza, dunque, dal centro di Roma, come non si vedeva da tempo, come del resto accade in diverse altre città dell’Europa mediterranea. Ma i «no» gridati sabato nella capitale sono già da tempo accompagnati in modo più o meno profondo ed esplicito da forme, queste invece poco visibili, con le quali si sperimenta il cambiamento immaginato. Forse è per questo che alcuni ragazzi oggi ripetevano, «è solo l’inizio». Di certo anche noi abbiamo l’impressione che quel vento sia destinato a durare molto di più del fumo di un lacrimogeno sparato per fare male.
– Le foto sono di Alessandro Di Ciommo
– Proposta ai ragazzi e alla ragazze delle scuole occupate
Città invisibile è un piccolo collettivo che sbircia tra i temi sociali, della decrescita e del pensiero critico.
marina dice
Da pensionata in pensione devo affermare che dagli anni 80 ogni anno gli studenti hanno protestato contro il ministro di turno, ma non posso accettare che venga impedito a mio nipote di poter frequentare la scuola e quindi il suo diritto allo studio per pi\ di 3 settimane….infatti solo ieri *in giornata( gli studenti occupanti hanno liberato i locali . Ora per; c-[ il problema che la scuola deve essere ripulita e disinfettata o meglio disinfestata dalla presenza degli estranei e di conseguenza solo da martedi 3 dicembre gli allievi potranno frequentare la classe.
Io non posso credere che questo sia quello che pu; essere @normale@ in un paese dove si dice che si ricerca il miglioramento della scuola e si garantisce la libert’ individuale.
Non posso credere che i Signori Miniistri Cancellieri e Profumo non abbiano potuto dare ordine in merito allo sgombero…. penso che dovrebbero dimettersi oer inefficienza ……..