Abbiamo deciso di provare a fare qualcosa per conoscere quello che succede nel mondo e farlo conoscere. Approfondimenti, discussioni, preparazione di interviste da realizzare ogni settimana in diretta on line su tanti temi diversi: dalla raffineria Api di Falconara e dei suoi mortali effetti per il territorio passando per quello che accade in Amazzonia, Siria e Congo, dai migranti al popolo Mapuche, dalla pena di morte all’uso delle armi negli Stati Uniti… Nel tempo del non c’è nulla da fare e dei grandi media che si parlano tra loro, un piccolo gruppo di ventenni di Ancona dimostra che è possibile fare comunicazione indipendente e alimentare pensiero critico
“La nostra associazione è nata anni fa come gruppo dopocresima – mi racconta Irene accogliendomi – siamo adesso una ventina di soci, ma diversi stanno fuori all’università e purtroppo non riescono a garantire per questo una continuità di impegno. Il nostro è un gruppo molto libero, laico, e non siamo un’associazione ecclesiale. Esperienze come le nostra ne abbiamo trovate tre, una a Bari, e le altre nel Nord Italia. Portiamo in rete argomenti non trattati dal mainstream, e ci basiamo sempre su fonti sicure. Ci piacerebbe per uno dei prossimi incontri, parlare un po’ di quello che succede in questo periodo nella società statunitense”. Ci sono esperienze capaci di mettere in connessione con il mondo, bypassando i filtri e le convenzioni dell’informazione del pensiero unico occidentale. Nelle Marche poi è faticoso fare informazione libera, indipendente. La stampa cartacea è in mano a grandi gruppi industriali nazionali (Caltagirone e Monti Riffeser); quella online, una miriade di piccole testate territoriali, è sottomessa alla logiche del click e del like, e pagata dalla pubblicità dell’imprenditoria regionale. Di conseguenza di certe questioni gravi che riguardano la vita dei cittadini e dei territori, specie sui temi ambientali, non se ne scrive. Paradossalmente, le uniche voci indipendenti e laiche nella regione sono rimasti i settimanali diocesani. Sembrerebbero rispetto agli altri, voci isolate e minoritarie, ma costituiscono al contrario piccoli semi di una nuova fertilità culturale, civile e umanistica. In questo deserto informativo marchigiano, c’è un esperienza luminosa, e ad animarla è la Generazione Z, quella che ha già iniziato a pagare per tutti il conto di come è stato ridotto il pianeta in cui viviamo, ad opera delle generazioni adulte. Ha base nella parrocchia di Pietralacroce di Ancona, anch’essa in una frazione di periferia prossima al Monte Conero, da dove però è possibile entrare in relazione con i temi e le problematiche scartate dell’informazione mainstream, perché scomodi, grazie a un’associazione di giovani nata nel 2019 che si chiama “Teenformo”, e che è poi diventata un sito di informazione, teenformo.it.
I più “anziani” tra i componenti sono del 2002. “Non siamo giornalisti e non siamo esperti – scrivono nel loro sito – ma ci siamo resi conto di quanti siano i problemi nel mondo: guerre, violenze, soprusi, e abbiamo scoperto che spesso non ne sappiamo niente perché il mondo dell’informazione non se ne occupa. Così abbiamo deciso di provare a fare qualcosa per conoscere quello che succede nel mondo e farlo conoscere”. Da qui un forte lavoro di promozione di incontri online su temi importanti, con l’approdo sui social, e un canale Youtube dove poter rivedere tutti gli incontri. La redazione occupa una stanza dei locali parrocchiali, messi a disposizione da don Paolo, il parroco. In due stanze dei locali parrocchiali sono appese le foto di monsignor Oscar Romero, assassinato a San Salvador dai gringos il 24 marzo del 1980. I ragazzi si incontrano, discutono tra loro, e stabiliscono i temi da trattare. Poi cercano persone e competenze, testimoni, capaci di raccontare e informare sul tema scelto. Questioni diverse: dalla raffineria Api di Falconara e dei suoi mortali effetti per il territorio, al petrolio in Basilicata, a quello che succede in Burkina Faso, Amazzonia, Siria, Afghanistan, Myanmar, Haiti, Congo, alle condizioni dei migranti, del popolo Mapuche e dei campi profughi, le guerre in corso sul pianeta, il rapporto tra società e religioni, fino alla pena di morte e l’uso delle armi negli Stati Uniti. Ma anche un ciclo di incontri con esperti dal tema “Che fine ha fatto l’HIV?”.
Gli incontri in diretta Facebook e Youtube si svolgono di solito il martedì sera. Loro si ritrovano nel tardo pomeriggio, preparano la scaletta delle domande da fare agli ospiti, e predispongono tutto l’apparato tecnologico per la diretta. Qualche pezzo di pizza al taglio e una prova per la diretta con gli ospiti che intervengono in streaming, e alle 21,15 parte l’incontro.
Martedì 12 marzo, oltre alla puntata dal tema “Petrolio” sugli effetti dell’Api di Falconara e delle attività estrattive in Basilicata, c’è stato il lancio di un nuovo progetto: “Venti (20) di news”, una campagna di sensibilizzazione in cui chiederanno a studenti e insegnanti delle scuole di Ancona di scegliere di dedicare in ogni classe venti minuti a settimana all’informazione, leggendo e scoprendo quanto accade nel mondo. Si dovranno solo prendere le notizie e non commenti o opinioni, ma dovrà essere la classe con l’insegnante a commentarle, filmando gli interventi e le testimonianze degli studenti, inviandole ai canali social di Teenformo, per essere poi pubblicate.
Alle 19 Anna, Greta, Irene, Ilaria, Giulia e una seconda Irene, hanno già iniziato a ripassare i testi e armeggiare con videocamere e pc. Nella pausa pizza, scambio un po’ di riflessioni con l’altra Irene, alla quale chiedo il perché, tra tante diverse possibilità, di un impegno civile così specifico. “È difficile trovare persone della nostra età che fanno questo – mi spiega questa giovanissima ragazza – perché la nostra generazione è bombardata di informazioni, specie sui social, e non sa filtrarle, non c’è consapevolezza sulle cose che accadono intorno a noi. Oramai i giornali cartacei tradizionali non li compra e li legge più nessuno, e poi sono complicati da comprendere e spesso sono costruiti solo su commenti e opinioni, anziché dare notizie”. Tra i progetti in costruzione di Teenformo, anche un viaggio di reportage in Marocco sulle rotte dei migranti, da fare tra qualche mese, grazie proprio al missionario scalabriniano, Renato Zito, che opera a Rabat, e che è stato ospite tempo fa a un incontro online.
Per gli incontri canale Youtube: https://www.youtube.com/@teenformochannel3752, mentre è possibile seguire i ragazzi di Teenformo.it su Facebook, Instagram, X, Tumblr e whatapp 3338120066.
Giuliana Bozzolan dice
W la Generazione Z , spero che il vostro lavoro venga fatto conoscere a tanta gente, e Radio3 è una bella occasione.
Buon lavoro!