Organizzazioni da tutta Europa condannano la deriva dei governi che vogliono liberalizzare i nuovi OGM / TEA nel Continente, come chiedono Coldiretti e Bayer-Monsanto

Eliminare le regole in vigore per coltivazione e commercio di nuovi OGM può generare effetti irreversibili per l’agricoltura europea e la selezione varietale. Lo afferma una dichiarazione congiunta promossa dal Centro Internazionale Crocevia, insieme a Greenpeace, European Coordination Via Campesina, IFOAM, Pollinis e Nordic Maize Breeding, pubblicata oggi e firmata da più di 200 organizzazioni contadine e biologiche, piccole aziende sementiere, associazioni della società civile, della trasformazione e distribuzione alimentare.
Il documento, rivolto ai Ministri dell’Agricoltura dei paesi membri, mette in guardia dagli impatti sulla biodiversità, l’economia contadina e l’accesso alle risorse genetiche derivanti da una deregolamentazione dei nuovi OGM ottenuti da New Genomic Techniques, ribattezzate impropriamente TEA in Italia.
Le maggiori adesioni sono arrivate proprio dal nostro paese, con un totale di 37 firmatari che rappresentano organizzazioni nazionali in difesa dell’agricoltura contadina, organizzazioni del settore biologico, dei consumatori, ambientaliste e anche della trasformazione e della distribuzione alimentare, come Assobio ed EcorNaturasì. A livello europeo, spicca l’adesione di Eurocoop, organizzazione “madre” della Coop Italia che oggi ancora tace sul tema dei nuovi OGM, mentre la Legacoop firma appelli pro-deregulation insieme a Coldiretti, Confagricoltura e altri soggetti ormai schiacciati sull’agenda delle multinazionali agrochimiche che governano il settore a livello globale.
Gli oltre 200 firmatari di questa dichiarazione pubblica, invece, sottolineano come la strada della liberalizzazione di OGM in Europa, evitata negli ultimi 25 anni grazie a una buona regolamentazione, avrebbe un impatto irreversibile sul settore produttivo continentale. La circolazione incontrollata di organismi modificati avrebbe come effetto la concentrazione del potere nelle filiere a causa dei brevetti legati a queste piante, la riduzione della biodiversità e la perdita del diritto alla libera scelta dei consumatori.
L’intenzione della Commissione Europea, spalleggiata da alcuni paesi, fra cui l’Italia, è di eliminare gli obblighi di etichettatura, tracciabilità e valutazione del rischio per i nuovi OGM. La ragione è che questi, secondo quanto propongono multinazionali e i loro biotecnologi, sarebbero equivalenti ai prodotti della natura o della selezione convenzionale. Un approccio falsificato da numerose agenzie scientifiche nazionali e dagli ultimi cinquant’anni di storia, che però ha preso piede perché favorisce la brevettazione del vivente e la privatizzazione della biodiversità.
Senza una opposizione dal basso, le migliori dichiarazioni sostenute da ottime motivazioni non avranno effetto, in un sistema infiltrato dall’interesse privato e dominato da un approccio tecnoentusiasta che non si cura degli schiaffi che prende ogni volta alla prova dei fatti. Questa continua falsificazione dei suoi metodi e risultati viene utilizzata senza alcuna vergogna come trampolino per nuove mirabolanti promesse, che politica e corporazioni sposano per interesse.
Come venticinque anni fa, solo la mobilitazione sarà in grado di scrivere una storia diversa, relegando queste minoranze economicamente compromesse al rispetto del volere popolare.
D’ACCORDO
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