36 milioni di pernottamenti. Wow! Il numero di turisti in Alto Adige raggiunge vette incredibili, 16 turisti per abitante, più di città come Firenze. Quei numeri sono ovviamente un afflusso enorme di ricchezza verso i potentati locali. Eppure in questo splendido territorio non si trova il modo per accogliere qualche decina di migranti… Qualche giorno fa, raccontano quelli di Bozen Solidale, abbiamo comperato l’ennesima tenda e l’ennesima coperta per C., padre di famiglia, proveniente dall’Africa e separato dalla moglie e dal figlio perché in accoglienza a Bolzano entrano solo donne e bambini. “Una prassi, quella di separare le famiglie in arrivo, usata come deterrente per ribadire che l’Alto Adige non accoglie…. Alla fine di aprile i capannoni per l’accoglienza chiuderanno e centinaia di persone si riverseranno per strada. Un sistema volutamente precario…”.
![](https://comune-info.net/wp-content/uploads/2024/04/436347273_746239857692781_920584760101437587_n-819x1024.jpg)
Mentre prosegue la follia securitaria tra espulsioni, fogli di via e accompagnamenti nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), lager di Stato, qualche giorno fa abbiamo comperato l’ennesima tenda e l’ennesima coperta per C., padre di famiglia, proveniente dall’Africa e separato dalla moglie e dal figlio perché in accoglienza a Bolzano entrano solo donne e bambini, uomini fuori.
Una prassi, quella di separare le famiglie in arrivo, usata come deterrente per ribadire che l’Alto Adige non accoglie.
C. ha provato a ripararsi in alcune “strutture” di “accoglienza” ma si è trovato davanti a situazioni infernali: ammassati in grandi stanzoni, in precarie condizioni igienico sanitarie, decine di persone con difficoltà, marginalità, talvolta con dipendenze, dove i furti, purtroppo, sono all’ordine del giorno e non esiste un sistema di cura e accompagnamento delle persone fragili.
C. ha deciso di non sopravvivere in quei luoghi e di cercare un riparo in qualche anfratto della città, invisibile a delatori e forze dell’ordine. Purtroppo è stato sgomberato l’altro giorno e nel giro di pochi minuti si è ritrovato senza tenda e senza effetti personali. Si è salvato dal foglio di via solo perché, di ritorno dal corso che sta frequentando per imparare la lingua italiana, ha visto i lampeggianti in lontananza e non si è avvicinato al giaciglio.
Alla fine di aprile i capannoni per l’accoglienza chiuderanno e centinaia di persone si riverseranno per strada. Un sistema volutamente precario per ribadire, con forza, che in Alto Adige sono benvenuti i ricchi e i turisti, tutto il resto fuori.
Mentre si gongolano per aver raggiunto 36 milioni (Trentasei!) di pernottamenti turistici nel solo 2023 in Alto Adige, con un afflusso di ricchezza verso i potentati locali, mentre svendono pezzi di città ad arroganti palazzinari, non riescono a trovare una sistemazione dignitosa a 250 persone rimpallandosi la colpa, come ogni anno, in un teatrino stucchevole e misero. E si congratulano, con tanto di bava alla bocca, con chi reprime ogni forma di “diversità”, dando in pasto al popolo bue una percezione di sicurezza che risalta in realtà una società sempre più individualista e xenofoba.
[Bozen Solidale]
Lascia un commento