Mi è rimasta la «mania» di mia madre, che a Natale, quando si scartavano i regali diceva sempre: «Non buttate via la carta, fatemi raccogliere i nastri!», e piegava con cura le bellissime carte che fino a pochi istanti prima avevano avvolto i «segreti» doni. Così anch’io ho una «scatola delle carte» e una «scatola dei fiocchi» (anzi veramente ne ho di due tipi, natalizi e non). Già. Perché buttare via in malomodo fiocchi – magari impreziositi da rametti di agrifoglio – anche se finto – o da dorate campanelle? E voglliamo parlare di certe carte, magari fatte a mano? (che in origine sono sempre alberi!).
Se il foglio è rovinato dallo scotch si possono tagliare via le parti sfilacciate e i bordi stropicciati, per tenere solo il centro del foglio; e/o ritagliare le belle figure (rimaste in buono stato) per usarle come bigliettini d’accompagnamento (se non sono abbastaza rigidi si possono incollare su cartoncini).
Poi – ed è il motivo del titolo di questa «Pillola» – possiamo perfino stirare la carta per farla tornare come nuova: è meglio mettere qualcosa fra il ferro – tiepido – e il foglio di carta, ma diventa liscia proprio come se fosse appena uscita dal rotolo! I fiocchi si mantengono benissimo se abbiamo l’accortezza di arrotolarli (non troppo «stretti») fermandoli con una graffetta o un fermaglio.
Riflessione sulla bellezza che ci salverà
A parte la «semplicità volontaria», a parte la «bassa impronta», a parte cercare di comperare il meno possibile e riciclare il più possibile, penso anche una cosa: penso che in fondo anche la confezione fa parte del regalo, chi l’ha fatta ci ha messo del tempo, ha scelto la carta, ha scelto il fiocco, ha scritto il bigliettino (che sarebbe carino leggere… magari contiene un messaggio più importante del regalo!), insomma, mostriamo attenzione anche quando apriamo i regali, apprezziamone il colore e l’arte manuale di chi ha piegato la carta… la bellezza di Natale è anche questo. E conservare la carta per altri regali li fa ancora più preziosi – quelli presenti e quelli futuri, no? Credo che sia meglio fare così piuttosto che strappare tutto in pochi secondi, accartocciarlo malamente e buttarlo in un angolo (magari ci sono carte dorate o «plasticose» che non si possono nemmeno mettere nella raccolta differenziata).
Non «consumiamo» così, velocemente e distrattamente, anche il Natale, che arriva una sola volta all’anno; apprezziamo con calma il regalo ricevuto… prendiamoci il tempo di guardare il pacchetto notando com’è stato fatto, scartiamolo con grazia, così potremo – volendo – recuperare la carta (o darla a chi desidera recuperarla).
Con questo sistema sono anni che non compero carta né fiocchi e mi piace di più anche fare i pacchetti, e mi piace anche, portando in casa dalla cantina le scatole «di Natale», trovarci dentro carte e fiocchi degli anni passati… ricordare che «quel» sacchetto conteneva un panettone, che «quel» fiocco di raso avvolgeva la grande candela che mi ha regalato.
(fonte: Centro studi Sereno Regis di Torino)
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