Cari amici di Comune, saluti da Niamey dove mi trovo da tredici anni (gli anni di Comune…), cullato dalla sabbia e dalla polvere. In questi giorni assediato pure dai capri nelle strade che saranno sgozzati e poi fatti arrostire alla brace per la festa della Tabasky. Rito che ricorda ai musulmani il sacrificio mancato (per il Corano) di Ismaele, primo figlio di Abramo secondo la Genesi.
Una delle lezioni imparate in questi anni qui, come altrove nel sud del mondo, è che la paura di vivere si è impadronita dell’Occidente perché è politicamente motivata… un popolo impaurito diventa più malleabile per il potere che potrà usare le armi psicologiche più efficaci per manipolarlo.
Nel sud del mondo, dove generalmente la povertà e a volte la miseria imperano, si capisce ancora di più la preziosità della vita: “finché c’è speranza c’è vita”, potremmo dire, ribaltando il concetto. Ecco perché è degno di nota sottolineare la scelta di Comune.
(Ri) partire dalla speranza è come tendere una mano nuda e disarmata, che attende un’altra mano per scrivere assieme una storia differente. Il cambiamento passerà dalla debolezza di una mano mendicante e non da una mano sazia e riempita della paura dell’altro.
Grazie, un abbraccio e buon cammino
[Mauro Armanino]
Tutte le adesioni alla campagna Partire dalla speranza e non dalla paura
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