Ricordate le talktimers argentine? Ne abbiamo parlato in questo articolo «Charla de cafè in lingue diverse», alcuni giorni fa. Sono nate nella periferia di Buenos Aires nel 2001, l’anno della crisi, e come le «fabbriche autogestite», anche le talktimers, le conversazioni gratuite in lingue differenti ospitate in bar, ristoranti e librerie, sono ancora molto attive. «Chissà che non fioriscano presto da queste parti», scrivevamo, e in effetti un’esperienza di questo tipo è già stata avviata da alcuni mesi presso la libreria romana Altroquando (via del Governo Vecchio 80) dall’associazione Amaita.
«Nei periodi di crisi, si sa, l’unione fa la forza. C’è chi condivide il cibo, la casa, i soldi… noi vogliamo condividere “culture” e lingue straniere – spiega Sara Cese, vicepresidente dell’associazione, che ci ha scritto dopo aver letto l’articolo su Comune-info – Sono passati i tempi in cui ognuno viveva nel proprio paese e le lingue si studiavano solo a scuola, in cui incontrare uno “straniero” era un evento eccezionale e privilegiato. Tutti viaggiano, quando possono,e tutti hanno il diritto di conoscere l’altro”. La nostra città ospita tanti stranieri, che sono affascinati dalla cultura e dalla lingua italiana, incredibile ma vero, oppure sono semplicemente alla ricerca di un lavoro. C’è chi viene nella speranza di un futuro migliore e chi, paradossalmente, semplicemente per seguire un corso di cucina… Ma, per farlo, bisogna capire e farsi capire».
In realtà la proposta dell’associazione Amiata si rivolge anche a quanti, italiani e non, hanno il bisogno e il desiderio di migliorare il proprio inglese, «magari perchè non hanno avuto modo di viaggiare molto oppure fare corsi privati», aggiunge Sara. Tandem, questo il nome dell’iniziativa, è insomma un modo per cooperare in uno scambio «equo e solidale di chiacchiere in altre lingue». Amaita organizza ogni lunedì sera il Tandem con aperitivo: chi vuole mangia qualcosa e beve, chi vuole beve solo, chi non vuole niente chiacchiera. Persone di diversa origine incontrano adulti e ragazzi di madre lingua italiana, per chiacchierare in italiano e in altre lingue. L’associazione propone ogni sera diversi spunti di riflessione su elementi della “cultura2 e della società italiana per creare una piacevole «occasione di confronto e di conversazione, per far parlare veramente tutti, anche a gesti – dice con entusiasmo Sara – Questo spazio sociale collaborativo è dunque pensato per far condividere a persone diverse le loro esperienze di vita e le loro competenze. Il vero obiettivo è creare unione attraverso una forma di comunicazione empatica e gratuita».
Un progetto semplice ma efficace, attraverso il quale, a pensarci bene, si creano relazioni di tipo non capitalista (al di là della consapevolezza) che di certo riscute molto successo, favorendo «la condivisone di idee e di patrimoni linguistici – conclude Sara -, un vero bene comune».
Città invisibile è un piccolo collettivo romano attento ai temi sociali, della decrescita e del pensiero critico.
Donatella dice
Mi piace questa iniziativa, ho studiato tre lingue e ho il problema di come mantenere aggiornata la fluenza. Trovo questa iniziativa molto efficace e presto sarò dei vostri.
Donatella dice
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