L’Unione Europea si dice contraria agli insediamenti illegali israeliani nei territori occupati della Palestina, così come a quelli nel Sahara Occidentale, sono un ostacolo alla pace e alla stabilità internazionale. Eppure continua a permettere il commercio che ne favorisce i profitti. L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), un importante strumento di democrazia partecipativa a disposizione dei cittadini europei per avere più voce in capitolo nella definizione delle politiche, e molte associazioni chiedono una legge che metta fine al commercio con insediamenti gli illegali una volta per tutte. Una petizione che si può firmare qui sotto
Dal 20 febbraio 2022 è in corso una campagna per raccogliere firme su una Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE)*: Stop al commercio europeo con gli insediamenti illegali. C’è voluto oltre un anno e una battaglia legale vinta, per farla registrare dalla Commissione Europea. La storia, che qui vi raccontiamo, comincia nel 2019!
Antefatto: presentazione della Iniziativa, rifiuto della Commissione Europea
5 luglio 2019: Sette cittadini europei, assistiti dall’ European Legal Support Center (ELSC), presentano una iniziativa, intitolata “Garantire la conformità della politica commerciale comune ai trattati dell’UE e il rispetto del diritto internazionale“, con l’obiettivo di allineare il commercio dell’UE al diritto internazionale dell’Unione e agli obblighi in materia di diritti fondamentali.
L’Iniziativa viene discussa e approvata anche dal Coordinamento Europeo per la Palestina (ECCP). Infatti da tempo l’ ECCP si batte perché vengano messi al bando i prodotti delle colonie israeliane, importati con il marchio “made in Israel”, in quanto sostengono in tal modo gli insediamenti illegali e la loro espansione. Tuttavia la Commissione Europea ha continuato questo commercio. Adesso deve finire! L’Iniziativa Europea proposta risponde a questa violazione del diritto internazionale.
4 Settembre 2019. La Commissione emette la sua decisione sulla domanda ICE, rifiutandosi formalmente di registrarla. La Commissione dichiara la sua non competenza ad adottare il provvedimento proposto nell’ ICE, sostenendo che quest’ultimo consiste in una sanzione internazionale nei confronti dello Stato occupante.
Il ricorso dei proponenti
Questa sorprendente, e deludente, decisione spinge i sette cittadini a presentare ricorso Il 14 novembre 2019, presso la Corte di Giustizia Europea chiedendo l’annullamento del rifiuto della Commissione. Infatti, quanto proposto nella domanda per l’ ICE consiste in misure commerciali da adottare, nell’ambito della politica commerciale comune, rientrando così chiaramente nella competenza della Commissione. Non si tratta di sanzioni.
Il 14 gennaio 2021 si svolge l’udienza presso il Tribunale di Lussemburgo, nella quale le parti presentano le loro memorie e rispondono ai quesiti dei Giudici.
La Corte di Giustizia annulla il rifiuto della Commissione Europea. La Commissione Europea registra, quindi autorizza, l’ICE
Il Tribunale della Corte di Giustizia dell’Unione europea (GCUE) si pronuncia sulla ICE, Il 14 novembre 2019, invitando la Commissione Europea ad adottare misure per regolare il commercio con i territori occupati. La Corte ha ritenuto che la Commissione avesse violato l’obbligo di motivare adeguatamente il suo rifiuto di registrare l’ICE e, di conseguenza, ha annullato tale decisione.
Infatti, il rifiuto immotivato della Commissione di registrare l’ICE lede il diritto dei cittadini dell’UE ad avviare un dibattito politico sulla questione del commercio dell’UE con i territori occupati. La condotta negligente della Commissione rischia di mettere a repentaglio l’essenza stessa delle ICE, che è favorire la partecipazione dei cittadini alla vita democratica e rendere l’Unione più accessibile.
L’8 settembre 2021, a seguito della decisione della Corte di giustizia dell’UE, la Commissione Europea registra l’ICE per lo stop al commercio con gli insediamenti illegali nei territori occupati, come Palestina e Sahara occidentale, riconoscendo così che la fine del commercio con insediamenti illegali non è una sanzione ma una misura commerciale e che è quindi competente a legiferare in materia.
20 febbraio 2022: in occasione della Giornata mondiale della giustizia sociale, una coalizione di oltre 100 organizzazioni della società civile ha finalmente lanciato l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) per fermare il commercio con gli insediamenti illegali nei territori occupati.
Tocca ad ognuno/a di noi agire per ottenere il risultato che vogliamo
Dopo la vittoria legale, bisogna ottenere quella politica
Dopo aver vinto la battaglia legale per la registrazione dell’ ICE da parte della Commissione Europea, dobbiamo vincere quella politica: ovvero raccogliere 1 milione di firme in Europa e così vincolare la Commissione Europea a discuterne e agire di conseguenza. In Italia hanno aderito oltre 40 associazioni, tra cui Arci, Assopacepalestina, Attac, Fiom-Cgil, Cospe, Cultura è Libertà., ECO – Ebrei contro l’occupazione, Fondazione Basso, Libera, Medicina democratica, New Weapons Research Group, Un ponte per…
Nel nostro paese la quota minima è di 58000 firme. Chiediamo a tutti/e di firmare
e far firmare la petizione dell’Iniziativa dei Cittadini Europei qui:
Per informazioni e chiarimenti:
per il coordinamento italiano ICE
* NOTA: L’ Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) è un importante strumento di democrazia partecipativa a disposizione dei cittadini europei per avere più voce in capitolo nella definizione delle politiche dell’UE che incidono sulla loro vita. E’ stata introdotta nel Trattato di Lisbona del 2009. Consente a un milione di cittadini provenienti da un quarto degli Stati membri dell’UE di chiedere alla Commissione di presentare una proposta legislativa in un settore di sua competenza.
Barbara Pettine dice
Gli insediamenti israeliani hanno strangolato l’ economia dei territori palestinesi , defraudato un popolo della propria terra e dei diritti fondamentali all’ autodeterminazione.
È UNO STATO DI OCCUPAZIONE
ILLEGALE CONTRO LE RISOLUZIONI DELL’ONU
Flavia Lepre dice
Com’è andata a finire? Si è raccolto il numero di firme necessario? Si è presentata la proposta? Se sì, qual è stato il seguito?
Per favore, desidero conoscere l’esito temporaneo o conclusivo di questa iniziativa. Grazie