di Giovanni Acquati
Di “monete complementari” (Mc) ormai se ne parla sempre più spesso e nuovi esperimenti vengono avviati, non sempre con successo, ma comunque con una certa assiduità. Il termine Mc però è improprio soprattutto perché usare la parola “monete” significa voler mettere il naso in uno dei grandi poteri che sono prerogativa dello Stato (o meglio delle banche private che controllano le banche centrali, compresa oggi la Banca Centrale Europea) ovvero, stampare e mettere in circolazione monete/denaro. Per evitare confusione e non incorrere in problemi di ordine legale dunque, è bene parlare di “Sistemi comunitari di scambio” che sono cosa diversa e oltretutto precisano meglio il senso di ciò che si intende realizzare con queste esperienze territoriali.
In Italia sono diventate più di attualità per lo sviluppo che hanno avuto due esperienze tuttora in corso: lo Scec (leggi E se cominciassimo dagli Šcec?) e Sardex (Non vogliamo denaro, ma Sardex), che sono due sistemi di scambio diversi ma entrambi, a tutt’oggi, accettati dagli organi legislativi che controllano la materia e dunque legalmente e fiscalmente ammessi.
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I due modelli possono essere definiti anche in altro modo. Lo Scec è di fatto uno “sconto” vero e proprio e come tale non è conteggiato fiscalmente. Prevede la stampa di pezzi di carta (come vere monete: 1 Scec corrisponde a 1 euro) e distribuiti gratuitamente a coloro che aderiscono al circuito. Sono utilizzati per “pagare” il valore dello sconto quando si compra qualcosa, dunque non registrabili nell’imponibile della fattura o scontrino.
Il Sardex è un sistema di scambio, una “compensazione” tra fatture per transazione di beni o prestazioni di servizi, già contemplato dalla legislazione corrente, e gestito in modo esclusivamente elettronico, dunque senza alcuna emissione cartacea (1 Sardex corrisponde a 1 euro). Non genere problemi fiscali essendo solo una forma di pagamento: anziché pagare in euro, si compensa con proprio lavoro e/o servizi, in apposito conto Sardex aperto nella propria contabilità, dopo regolare emissione o accettazione di fatture e/o scontrini.
Entrambe le esperienze hanno siti internet attraverso i quali poter avere ulteriori chiarimenti e informazioni. Per dire comunque qualcosa in più, aggiungo che lo Scec è operativo su tutto il territorio nazionale, conta circa 30mila iscritti e ha tutta un’articolazione regionale e zonale. Opera per lo più con volontari e sta vivendo una fase di ripensamento, nella prospettiva di una migliore organizzazione della sua operatività.
Il Sardex invece nasce come strumento di sviluppo regionale e visto l’enorme successo che sta avendo in Sardegna (diventando un modello di riferimento e studio a livello internazionale) si è messo a sviluppare circuiti simili in altre regioni Italiane. Propone lo stesso software operativo e accompagna gli altri circuiti regionali Italiani nella loro fase di avvio. È strutturato come Spa e impiega attualmente circa cinquanta persone solo in Sardegna.
Due anni fa si è costituito un Tavolo informale che abbiamo chiamato RetiCS (Reti Comunitarie di Scambio) che ha anche un corrispondente gruppo di lavoro dentro la RES (Rete di economia solidale) Italiana, con l’obiettivo da una parte raggruppare le esperienze conosciute e permettere loro scambi di idee e percorsi, dall’altra offrire appoggio a chi intende avviare una sperimentazione locale.
In questo Tavolo al momento sono presenti queste quattro esperienze:
- Il Bus, promosso dalla Mag 6 di Reggio Emilia nell’ambito delle realtà proprie socie: usa il modello Sconto.
- Il Susino sviluppatosi in Val di Susa tra artigiani e commercianti locali, promossa dall’associazione Etinomia. Attualmente è in fase di reimpostazione: sperimentato il modello Sconto intendono ora sviluppare anche un sistema di Compensazione.
- La Rete di Mutuo Credito (RMC) con sede a Sant’Arcangelo di Romagna. Opera principalmente in Romagna e cerca di coniugare insieme i due modelli di Scontistica e di Compensazione.
- Mi fido di noi è invece ancora un progetto che si sta costruendo in Brianza e che punta a sviluppare Compensazione e solidarietà tra persone.
Si possono considerare come vicine alla forma della compensazione tutte le esperienze di Banche del Tempo (BdT), molto diffuse anche in Italia. Anch’esse in questo momento stanno ponendosi il problema, almeno alcune di loro, di come arrivare a strutturarsi e organizzarsi meglio, magari dotandosi di uno specifico software comune.
Tutte queste esperienze, piccole o grandi che siano, sono generalmente fondate su alti valori sociali e ambientali e costruite per essere un sostegno alla comunità locale. La maggior parte di queste esperienze confermano che questi sistemi di scambio permettono concretamente di sperimentare e vivere la solidarietà, pur con livelli di versi di intensità, perchè contengono comunque una o tutte le seguenti caratteristiche.
- Valorizzano l’economia locale in quanto favoriscono gli scambi tra soggetti economici e cittadini di un determinato territorio che accettano di scambiarsi beni e servizi con strumenti alternativi all’euro. Se consideriamo la situazione di difficoltà economica attuale, risulta ancora più evidente l’elevato beneficio che se ne può ricavare da un tale sistema, che naturalmente difende l’economia locale, l’aiuta almeno a tenersi viva, dando priorità e dunque più rilevanza e forza, agli scambi locali.
- Rendono responsabili e protagonisti i cittadini del proprio sviluppo: infatti uno strumento di scambio accettato e riconosciuto, si può fondare solo su una forte base fiduciaria e costituisce un elemento importante per la sovranità dei cittadini sul proprio territorio.
- Permettono un sostegno reciproco, ovvero ci si fa credito l’uno con l’altro senza interessi. Il sistema di compensazione, in particolare, genera sempre un credito da una parte e un debito dall’altra al momento della transazione, che vengono compensati nel tempo attraverso l’offerta o l’acquisto di propri beni e servizi. Ne consegue che nel circuito sempre c’è qualcuno col conto in attivo che in un certo momento fa credito a coloro che hanno il conto in passivo. Ciò non genera alcun interesse e si può dunque considerare una forma di aiuto reciproco.
- Favoriscono il senso della comunità. Un tale percorso di sperimentazione locale, quando è ben avviato, dimostra che la comunità è coesa e che vive concretamente la solidarietà.
- Facilitano la condivisione di beni e servizi, lo scambio e il dono, oltre a valorizzare e utilizzare pienamente le capacità, professionalità e competenze esistenti in un territorio.
Come tavolo RetiCS riteniamo che sia importante sperimentare localmente modelli di questo genere per misurarne l’efficacia e cementare la comunità. Bisogna farlo però con attenzione ed essere accompagnati da coloro che hanno esperienza in merito o l’hanno già sperimentato, per non rischiare di mettere in moto processi che poi finiscono male, mettendo a rischio la fiducia dei cittadini verso tali strumenti.
Sarebbe molto importante inoltre fare in modo di utilizzare un software comune, già peraltro disponibile, che potrà nel tempo perfezionarsi e migliorare, permettendo in prospettiva scambi tra sistemi delle varie comunità. Ciò risulta ancora più efficace in prospettiva se consideriamo quanto importante sia avere una visione ampia che vada oltre la propria realtà locale. Una stretta visione localistica infatti, come ben sappiamo, pur in presenza di esperienze locali di straordinario successo e valore, sappiamo essere un grande limite degli attuali processi innovativi e alternativi. Superare questo ostacolo può essere facilitato, in questo caso, dall’utilizzo di un software comune che permetterebbe lo scambio fra circuiti e realtà differenti: un primo passo che aiuterebbe ad andare oltre la propria realtà locale.
In conclusione mi pare emerga da quanto qui esposto che chiunque si ponga l’obiettivo di costruire reti e/o comunità locali resilienti e innovative, basato sulle relazioni e il rapporto umano, non possa prescindere dal considerare di grande aiuto, se non come indispensabile, la costruzione anche di sistemi di compensazione e/o sconto che facilitino e aiutino la coesione sociale e la realizzazione piena di una comunità.
leonardo iacuzzo dice
quale è il migliore software in commercio per monete complementari incluso il borsellino elettronico