Venticinque anni di comunicazione indipendente che non si compra e non si vende sono di per sé un risultato straordinario. Se poi sono trascorsi con rigore appassionato, libertà e tenacia, cioè interrogandosi anche – e forse soprattutto – sulla propria utilità nell’accompagnamento di quella parte di movimento antirazzista che in Italia, con mille contraddizioni e alterne fortune, ha provato a mantenere la rotta dell’affermazione dei diritti di tutti e della libertà di movimento per chiunque, siamo davvero di fronte a qualcosa di indispensabile. Noi ricordiamo perfino l’esordio, come piccolo sportello radiofonico trasmesso sulle frequenze di Radio Sherwood, del Progetto Melting Pot. Poi, l’abbiamo visto reinventarsi e allargarsi più volte negli anni, grazie alla fatica e alla capacità creativa di tante persone: giornalisti, attivisti, giuristi, fotografi, ricercatori, videomakers, studiosi delle migrazioni, docenti e persone impegnate in vario modo in un’idea dell’accoglienza che va molto oltre i limiti che quel concetto porta con sè. Oggi, possiamo dire che le campagne, gli approfondimenti, le notizie, le traduzioni, i dossier e i Rapporti, e perfino le tesi di laurea che troviamo su Melting Pot sono una fonte inesauribile quanto preziosa di racconto sociale e di cultura politica di cui non potremmo fare a meno. Uno spazio di libertà dell’informazione da proteggere e coltivare con estrema cura. Per questo, e per molte altre ragioni ancora, chiediamo ai lettori di Benvenuti Ovunque e di Comune di considerare l’appello non solo a “salvare” ma a far crescere ancora Melting Pot qualcosa di essenziale, uno dei molti mondi della comunicazione che ci sono indispensabili a scavalcare le frontiere tra ciò che viviamo e come vorremmo vivere
Da 25 anni, Melting Pot rappresenta un’esperienza collettiva unica in Italia nel settore della comunicazione su migrazioni, diritti e antirazzismo: pubblica schede informative, aggiornamenti sulla giurisprudenza, approfondimenti, interviste, traduzioni di report e di articoli. Promuove inoltre iniziative formative e sostiene campagne per i diritti di cittadinanza e la libertà di movimento. Nato nel 1997 come sportello radiofonico legale multilingue, il progetto Melting Pot è diventato, a partire dal 2003, una piattaforma online molto seguita di formazione e informazione indipendente e militante, costantemente attiva e ricca di contributi.
Il frutto di questo lavoro, portato avanti da una comunità di espertə e attivistə in modo volontario, è accessibile sempre gratuitamente. Ed è fondamentale che sia così: il percorso verso un cambiamento sociale non può che essere plurale e inclusivo. La condivisione e diffusione di conoscenze, esperienze e punti di vista costituisce la pratica comune che ogni giorno anima la realtà di Melting Pot, rendendola un punto di riferimento per chi deve confrontarsi con la burocrazia per ottenere determinati diritti, per chi studia e fa ricerca, o semplicemente per chi vuole restare informato e sviluppare una coscienza critica condivisa sulle politiche migratorie e sui meccanismi di razzismo istituzionale e sistemico che regolano la società attuale.
Ma il progetto ha bisogno oggi di un supporto esterno: il sito attuale rischia a breve di non essere più accessibile dalla maggior parte dei browser. Per questo ha lanciato una raccolta fondi su Produzioni dal Basso, che permetterà non soltanto di creare un sito web rinnovato, ma anche di arricchirlo di contenuti, renderlo fruibile in altre lingue e affiancarlo alla pubblicazione di un magazine semestrale.
Restare in vita permetterà a Melting Pot di continuare a rivendicare uno spazio pubblico, per elaborare in modo collettivo una visione del mondo basata sull’uguaglianza nella fruizione dei diritti e della libertà. Tutto questo è necessario, in un contesto come quello attuale in cui è difficile far emergere un’alternativa ben radicata alla dicotomia tra un razzismo manifesto e un concetto di solidarietà ancora impregnato di stereotipi coloniali nel relazionarsi con l’Altro.
Il crowfunding sarà attivo fino alla fine di aprile, e prevede alcune ricompense per chi dona. Ecco parte dell’appello per sostenere la raccolta fondi:
Siamo un po’ emozionatə: abbiamo appena lanciato una campagna di crowdfunding su Produzioni Dal Basso da cui dipenderà il futuro di Melting Pot. Da 25 anni lottiamo perché nessuna persona debba più chiedere il permesso per essere libera. Oggi vi chiediamo una donazione per aiutarci a realizzare un nuovo sito web e ampliare le attività che da sempre svolgiamo gratuitamente.
Attraversiamo un momento cruciale. I diritti delle persone migranti sono costantemente sotto attacco. In molti contesti, non solo nazionali, prendono forma importanti movimenti di critica della dimensione strutturale del razzismo, direttamente animati dalle persone segnate dai processi di razzializzazione. Vogliamo continuare a essere uno strumento a disposizione di tuttə coloro che si mobilitano contro le discriminazioni sistemiche e per la generalizzazione dei diritti di cittadinanza. Aiutaci a:
- Ingrandire e potenziare la nostra virtuale casa dei diritti: un luogo online libero e gratuito di conoscenza, lotta, condivisione, buone pratiche e solidarietà.
- Salvare Melting Pot e finanziare il rifacimento e l’aggiornamento del nostro sito web che rischia di non poter più funzionare sulla maggior parte dei browser e di non essere accessibile per tuttə.
- Sostenere l’attività di tutti i giorni, che da 25 anni svolgiamo gratuitamente, dalla produzione di notizie e contenuti all’orientamento legale e verso i servizi, fino alle campagne sociali, politiche e di sensibilizzazione.
Per dare sostegno alla campagna, è importante anche diffonderla: Melting Pot invita chiunque a condividere il link per il crowfunding con i propri contatti e sulle proprie pagine social (https://sostieni.link/27570). Per proporre delle idee sulla campagna o richiedere maggiori informazioni è possibile scrivere a: .
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