Mancava appena qualche giorno. L’occupazione di via Nola, nel popolare quartiere romano di San Giovanni, si apprestava a festeggiare il terzo compleanno. Una festa grande e importante per la vita sociale di una città che ne ha davvero un gran bisogno, avvolta com’è nella paralisi seguita alle vicende criminali e giudiziarie che ne hanno ferito, non solo la reputazione e l’immagine (quello è un problema di chi pretende di rappresentarla) ma soprattutto la voglia di stare e fare insieme, la creatività e l’allegria (questo è un problema nostro). Sono arrivate, come sempre, la mattina presto, e hanno cominciato a distruggere tutto, con una violenza inaudita, con speciale, accurata furia e crudeltà. Parliamo delle ruspe, mandate a liberare la strada della grande speculazione, a rimuovere la fastidiosa trincea di resistenza della società che si è messa in movimento a San Giovanni.
Una società che evidentemente non cessa di far paura. La gente del quartiere, in primo luogo: anziani, bambini, ragazze e ragazzi che usano una palestra o una biblioteca che hanno imparato presto a considerare uno spazio pubblico, aperto, comune. E poi molte altre realtà, da quelle che hanno vissuto e abitato le stanze di Scup per promuovere alcune delle attività più significative fatte in città in questi tre anni alle persone che discutono e provano ogni giorno a immaginare le pagine di Comune-info. Sì, anche la stanzetta dove si pensano, scrivono e impaginano queste nostre pagine adesso è un cumulo di macerie. Sotto gli occhi attenti, e talvolta forse anche un po’ compiaciuti, degli agenti di polizia e dei carabinieri scesi dai blindati, uno dopo l’altro, le ruspe hanno mandato in frantumi i muri, le finestre, le porte, le scale e poi i cancelli, i divani, gli armadi, i computer, i disegni, i cartelli.
Tuttavia, intorno a quelle macerie è nato nel tardo pomeriggio un grade corteo cittadino di solidarietà con Scup che ha attraversato lo storico quartiere di San Giovanni. Verso le 20 il corteo si è fermato in un altro stabile abbandonato (in via della Stazione Tuscolana 82, un ex capannone Fs) per restituirlo alla città. Le Ferrovie non hanno chiesto lo sgombero e la polizia è stata costretta ad abbandonare i manifestanti in festa. Ci sarà molto da lavorare, ma non sono riusciti ad abbattere Scup.
Venerdì 8 rimbalzano i messaggi da via della Stazione Tuscolana 82: “Portate pale, buste grosse e resistenti, secchi e tanta tanta energia!”. Chi non è riuscito a passare giovedì si aggiunge al gruppo. Qualcuno si diverte con la foto: per l’occasione sono tornate perfino le Tute bianche…
Nonostante tutto, ha vinto la voglia di resistere e di creare un mondo nuovo, la voglia di ribellarsi alla speculazione immobiliare e alla violenza, il desiderio di fare sport e cultura popolare: Scup è in via Nola e ora anche in via della Stazione Tuscolana, Scup è a volto scoperto nelle strade di Milano, è nelle aule che rifiutano la scuola azienda e nella scuola rurale di Ayotzinapa, è tra gli ulivi secolari, è sui barconi dei migranti, ovunque
Questa mattina le forze dell’ordine si sono presentate a Scup, spazio sociale occupato a Roma (via Nola, zona San Giovanni), non solo per sgombrarlo. Due ruspe, affiancate da numerosi blidati e automezzi di polizia e carabinieri, hanno cominciato ad abbattere muri e vetri per rendere completamente inagibile lo stabile. Buona parte di Scup, in pochi minuti, è diventato un mucchio di macerie.
Scup (“Sport e cultura popolare”), che proprio in questi giorni si preparava al suo terzo compleanno, è prima di tutto una nota palestra con corsi per bambini, adulti e anziani, un bar e un’osteria, una ludoteca, una web radio, una biblioteca, un’aula studio, una scuola popolare di musica, uno spazio che ospita un mercato mensile, incontri, seminari e molte iniziative aperte al quartiere e alla città.
Lo sgombero era all’ordine del giorno del Comitato per l’ordine e la sicurezza della prefettura di Roma già da tempo (un primo sgombero di Scup è stato fatto nel gennaio 2013, leggi Roma. Sgomberato Scup, poi nuova occupazione). A Roma c’è un’inquietante aria di repressione, caos e di legalità a senso unico già da diversi mesi.
Per le 11.30 è stata convocata una conferenza stampa cittadina a Scup.
Ore 18: mobilitazione cittadina davanti Scup (via Nola 5)
Alle 11:30 assemblea pubblica a Scup – via Nola. #SCUPnonSiAbbatte
ore 13. L’appuntamento per tutti è nel pomeriggio alle 18 all’angolo tra via Nola e via Castrense. Non mancate!
La solidarietà contro le ragioni della violenza e della speculazione è scattata immediata. C’è un lungo fiume di persone, arrivate da ogni angolo della città, che accorre a difendere un’esperienza che non può essere regalata all’insaziabile fame di spazi dei soliti noti. L’allarme scatenato dall’assalto corre con ogni mezzo: “Sto andando al lavoro ma torno per l’assemblea!”, scrive qualcuno. “Arrivo”, risponde un altro. “Sono con la mia bambina ma appena riesco vi raggiugno, tenete duro!”.”Resistete, diffondo la notizia!”. C’è chi impreca su twitter e chi su Whatspapp, chi si attacca al telefono. Chi scrive pieno di rabbia da Palermo e chi si trova in Francia ma “avviso chi posso!”. E’ in momenti come questi che si vede la differenza, che si capisce cosa voglia dire costruire relazioni sociali non ispirate o dominate dal denaro. Si vede dall’espressione di chi arriva trafelato ma soprattutto si sente. E’ qualcosa che ha a che fare con l’ascolto, cioè con la capacità di ascoltare, e con il cuore.
Ponzio Marino Pilato se ne lava le mani
Se non fosse una giornata tanto nera per la vita sociale della capitale, verrebbe da considerare esilarante la nota dell’ufficio stampa di Roma Capitale. Il commento all’assalto delle ruspe si preoccupa di farci sapere che vigilerà sui tentativi di cambio di destinazione d’uso richiesti dalla proprietà, cioè di fare il suo mestiere. Non una parola di rammarico sull’amputazione di vita sociale che lo sgombero comporta. Sarà bene che i cittadini che si sentono danneggiati dalla riduzione in macerie dell’esperienza di Scup tengano a mente – quando le forze della maggioranza del Comune torneranno a chiedere consensi “per fermare la destra” – che “l’unica competenza del Campidoglio, proprio perché si tratta di un immobile privato, riguarda le norme urbanistiche”. Noi di Comune-info ce ne ricorderemo di certo.
FOTOGALLEY CURATA DA COMUNE-INFO
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Daniela Cavallo dice
Definire quanto sta accadendo come oltraggio, prevaricazione, logica repressiva, è poco, non rende appieno l’idea. Non sono di Roma, non ho mai frequentato lo SCUP, ma so che è una bella ed importante esperienza di autogestione, di organizzazione di tante attività rivolte al territorio, alle persone che lo abitano. Uno spazio di libertà.
Per questo quanto sta accadendo lo sento come una profonda ferita. Ai compagni di SCUP la mia vicinanza, la mia solidarietà. So che resisteranno e lo faranno per SCUP ma anche per altre realtà che continuano ad organizzare spazi di autogestione e libertà.
Daniela, Vicenza
Nicola Caravaggio, Roma dice
Come Presidente del Centro Culturale Polivalente Municipale Michele Testa, a Tor Sapienza, quartiere di Roma noto per i notevoli disagi venuti alla ribalta negli ultimi mesi, denunciamo da anni la difficoltà di far comprendere alle istituzioni locali e cittadine il valore delle politiche socio-culturali che partono dal basso, scaturito dal lavoro quotidiano di sensibilizzazione nel tentativo di risolvere i conflitti sociali esistenti piuttosto che crearne di nuovi.
Il paradosso venne fuori proprio nell’autunno passato, in cui molti cittadini del complesso Ater di Via Morandi a Tor Sapienza fecero quello che noi, insieme alle preziose e tante altre realtà,cercavamo di documentare e affrontare pacificamente nell’ambito del progetto europeo Urban Re-Block https://comune-info.net/2015/02/tor-sapienza-3/
Le stesse Istituzioni coinvolte poi di fatto hanno messo tutto nel solito armadio!
Oggi incontriamo la Commissione Scuola Sport Cultura del nostro Municipio per ribadire con forza la nostra esistenza nel territorio, e pur essendo riconosciuti dalla nostra Giunta, di fatto non veniamo sostenuti! Neanche quando abbiamo la fortuna di trovare finanziamenti a livello europeo, vedi il progetto SarSan https://comune-info.net/?s=sarsan&submit.x=0&submit.y=0&submit=Vai in cui non avendo ricevuto il dovuto sostegno istituzionale, di fatto i cittadini di Tor Sapienza hanno perso l’opportunità di ricevere gratuitamente per loro e per i propri figlioli innumerevoli attività socio-culturali e multiculturali. Proprio in un territorio dove al disagio esistente si aggiunge nuovo disagio. Proprio dove l’abbandono scolastico è fra i più alti, a testimonianza del grave campanello di allarme sociale che comporta.
E’ paradossale che la vostra esperienza partita dal basso e con forza e capacità portata avanti dalla cittadinanza attiva e da numerose associazioni si ritrovi costretta a vedersi materialmente devastare un luogo così pregno di significato civile.
Non abbiamo più parole.
Veramente.
jody cox dice
pensate a lavorare invece di rompere i coglioni in un centro sociale… polizia e carabinieri servi di uno stato ladro, assassino e ipocrita.VERGOGNA
Rotafixa dice
Che brutta Roma involuta e fredda.
Luca Scialpi dice
Ecco che fine fanno gli spazi sociali di Roma. Arrivano le ruspe.
Le forze dell’ordine distruggono un edificio per sgomberarlo. A spese di chi?
Silvia Vaccaro dice
Passano con le ruspe sulla volontà di rendere la cultura, la socialità, i servizi, lo sport liberi dal mercato, solidali e accessibili a chi ha meno. Fanno pulizia dove fioriscono coscienze libere e cuori forti. Non è giusto e non lo sarà mai.
Darione Bo dice
Ero stato a Scup qualche anno fa e rimasi veramente entusiasmato dalle loro iniziative, sia per numero che per qualità, davvero una bella realtà! Non sono di Roma, ma parlando qualche tempo dopo con una signora che vive a San Giovanni, ho capito anche che Scup è uno spazio polifunzionale molto importante per il quartiere. Ritengo che la cultura e lo sport siano essenziali per combattere il disagio delle grandi città, ma… adesso? quali alternative valide saranno offerte ai cittadini?
Barbara Accetta dice
Non basta lo sgombero anche la devastazione, se non è violenza questa e poi straparlano di black bloc!
Giorgia G. dice
Spazzare via uno spazio culturale e di condivisione non ha niente a che fare con la legalità e la sicurezza.
Raffaele Lucci dice
Che brutta aria a Roma.
Un abbraccio agli amici di Scup.
Giancarlo Consoli dice
Sgomberate Expo!
Centro sociale Bruno dice
Massima solidarietà ai compagni e alle compagne di Scup!
Stef Bettini dice
Un’altra giornatina di inno alla cultura per Roma. Preparativi per un’estate romana pregna di contenuti.
Silvia Ever dice
Che tristezza, invece di valorizzare
Chiara Ingrao dice
Sgombrare e poi addirittura distruggere uno spazio sociale, un luogo per studiare, per i bambini, per la cultura… vergogna!
Irene Nanni dice
Le idee non si sgomberano
Pagherete tutto
Marianna C. dice
Senza parole. Un bavaglio troppo stretto alla libertà e al desiderio di cultura, aggregazione, iniziativa, scambio e speranza in una soluzione di socialità e civiltà diversa da quella soffocante che continuano ad imporci.
Delusione e amarezza.
Polisportiva Autside Rimini dice
Solidarietà a Scup!
Siamo molto incazzati per quanto sta succedendo a Roma a Scup proprio in queste ore. L’ennesima idiozia devastante che chiamano legalità.
Sgomberare e distruggere con le ruspe uno spazio liberato come Scup è di una violenza inaudita
Marco Bersani dice
IL POLIZIOTTO E “IL MIO ORSACCHIOTTO”
Oggi a Roma.
Oggi ho visto un prefetto all’opera per ristabilire la legalità
in una città da troppo tempo ostaggio di “Mafia Capitale”.
Oggi ho visto un sindaco dire “Non c’ero…e se c’ero dormivo”
Anzi, essendo di specchiata coerenza, proprio non s’è fatto vedere.
Oggi ho visto la sfilata primavera/estate degli eletti della sinistra alternativa, dire “siamo con voi” e dettare l’ennesimo comunicato stampa.
Oggi ho visto un poliziotto in tenuta anti-sommossa
sgomberare il libro per bambini “Il mio orsacchiotto”.
Oggi ho visto lo sgombero di SCUP, spazio autogestito e aperto
consegnato dalle autorità al legittimo proprietario
sotto inchiesta per associazione mafiosa.
Oggi ho visto una strada svuotarsi di macchine
e riempirsi di giocolieri e musicisti
danzatrici di capoeira e saltimbanchi.
Oggi.
Domani.
In ogni tempo in ogni luogo.
tramvinicyus dice
E’ sotto casa mia, è un impianto meraviglioso, stanze che avrebbero fatto la fortuna delle casse municipali se questo paese fosse stato un tantino più intelligente e meno gretto di quello che è.
A 20 metri dalle Mura Aureliane, ad un passo da tutto ci sarebbe scappato un ostello (back packer) che altro che Giubileo del Marineo o di Francescheo, sarebbe stato Giubileo tutto l’anno; sarebbero piovuti soldi a palate per i servizi di tutta la circoscrizione….. ma si sa in che paese viviamo…..
Irene Ausiello dice
Ragazzi non ho parole.
Le ruspe quando si tratta di abbattere eco-mostri sono lente come lumache, a volte, per arrivare ci mettono anni.
Le ruspe che corrono sono quelle dei soccorsi; quando, dopo un terremoto ed un crollo, si deve tirar fuori feriti e cadaveri.
Oggi feriti e cadaveri li hanno prodotti le ruspe.
Sotto le macerie è rimasta la libertà.
Sono con voi con il cuore.
Il corpo è impigliato in provincia.
Laura Fano dice
Quella che doveva essere “la citta’ a misura di bambino” i suoi bambini li odia. Mentre gli distrugge le scuole- i loro nidi e le loro materne- quegli spazi come Scup Sportculturapopolare che gli regalavano la possibilita’ di essere liberi, di esplorare e di crescere insieme, li distrugge con le ruspe.
Ma quei bambini, nonostante il vostro assedio, cresceranno, e vi verranno a cercare.
Sabrina C. dice
tiè!!!
Antonella dice
Non sapete come sono triste! Per voi, per me, per tutti!
Ma la voglia di una vita diversa non si può sgomberare …
Laboratorio sociale Paz dice
W Scup! Lunga vita agli spazi sociali.
Lab. soc. Paz, Rimini
Paolo Gelsomini dice
Invenzioni urbane di socialità, economie, arti e culture sono il motore ed il cuore pulsante di una Città degna di questo nome. Così è stato per i ragazzi del cinema America, per il Teatro Valle, per l’esperienza di Scup. Questa vitalità non è considerata come una risorsa umana primaria ma come una variabile dipendente. E quando questa variabile diventa incompatibile si abbatte materialmente e culturalmente. Sono altre le culture che debbono prevalere, dalle grandi opere agli scambi urbanistico-finanziari, alle valorizzazioni solo finanziarie dei territori e degli stabili.
La città come il gioco del Monopoli, come un grande contenitore senza quei contenuti che fanno veramente viva e produttiva la città dei cittadini, che costruiscono reti di comunità e di solidarietà, che assumono l’inclusione, la valorizzazione dei saperi ed i Beni comuni come valori urbani. Si tratta di scegliere verso quale Città vogliamo andare, quale Comunità stiamo costruendo, quali legami stiamo realizzando. Purtroppo l’ultimo episodio di Scup ha confermato una risposta che già conoscevamo. Un motivo in più per andare avanti ad affermare con responsabile consapevolezza che un’altra Città è possibile!
Pierangela Frau dice
Ho quasi sessant’anni e se mi guardo indietro vedo ed ho vissuto il continuo tentativo , dagli anni della mia adolescenza, e il comune sforzo di creare spazi di cultura, di incontro, di solidarietà, dove non esistono, dove una politica assente e lontana dalle esigenze della gente continua ad arroccarsi nelle sue stanze manifestando, ancora oggi, la totale incapacità di dare risposte adeguate a una città sempre più grigia. Continuiamo a dare vita e a colorare la nostra bella città. Come Autoconvocata della scuola aspetto il prossimo incontro nella nuova sede di SCUP ! A presto! Buone lotte e impegni comuni. Pierangela
Massimiliano De Paolis dice
Chi stacca un ramo dall’ albero pensando di “diminuirlo” non sa che in realta’ lo ha “potato” e l’ albero crescera’ ogni volta di piu’.