Quando un gruppo di persone mette in comune un po’ del proprio tempo soltanto perché bambini e bambine, ragazzi e ragazze di un territorio possano esplorare il mondo insieme, nella migliore delle ipotesi si tende a liquidare quel fare come volontariato. In realtà quando si smette di delegare ad altri la possibilità di trasformare le relazioni sociali di un quartiere o di un paese, imparando nello stesso tempo ad ascoltare i più piccoli, significa che malgrado tutto è possibile cercare una nuova cultura politica.
Il gruppo di mamme intorno a cui sta crescendo l’esperienza della Scuola Aperta Partecipata nel quartiere Sant’Elia di Brindisi (in rete con un progetto nazionale che lega diverse città) cammina da mesi in quella direzione. Un altro anno di iniziative, idee e desideri è alle spalle: alcuni pensieri emersi nella chiacchierata di fine attività.
[A cura di Paola Meo, cooperativa Legami di comunità]
Costruire ricordi [Florinda]
L’esperienza del progetto Scuole Aperte Partecipate per quanto mi riguarda può essere spiegata cosi: costruire ricordi. Noi adulti tendiamo sempre ad essere pratici, razionali e alle volte tanto superficiali… I bambini no, loro vivono i dettagli, respirano le sfumature e quando i genitori riescono a comprendere la magia di condividere il tempo lasciandosi guidare dall’entusiasmo dei propri figli insieme danno vita alle favole… È così che si costruiscono i ricordi. Scuole aperte partecipate è questo.
Un gruppo coinvolgente [Adriana]
Io sono entrata a fare parte di questo gruppo da poco, ho potuto prender parte inizialmente a qualche laboratorio come “mamma” e sono stata travolta dall’energia di tutte le mamme del gruppo e dalle attività organizzate. In questo periodo ho toccato con mano da vicino l’organizzazione delle attività e la gestione dei laboratori. Quello che ho notato in questi pochi giorni è un impegno nell’ideare, progettare e presentare laboratori fantasiosi e coinvolgenti adatti a bambini di tutte le età. Un gruppo accogliente, disponibile e coinvolgente.
Giocoliere di felicità [Emanuela]
Quando si apre la porta della scuola, inizia la magia del “costruire l’indimenticabile”. Ogni adulto che partecipa si riscopre abile giocoliere di felicità con la complicità e l’entusiasmo dei propri figli. Ogni nuova esperienza condivisa regala una nuova vita!
Un modo diverso di stare insieme [Valentina]
Uno spazio di opportunità, uno spazio di accoglienza e di aggregazione, un’occasione di ascolto e di confronto dove nascono tante idee e progetti. Quando fai parte di una scuola aperta partecipata ti senti coinvolta e trascinata in un modo alternativo di stare insieme nel quale è possibile esprimersi in un ambiente informale rendendosi protagonisti. Si accoglie, si include, si sviluppa quello che chiamiamo “uno per tutti tutti per uno”.
Sentirsi parte di un gruppo [Claudia]
Un’esperienza di rinascita per me che mi sono sentita sempre una voce fuori dal coro, sempre un passo indietro agli altri. Ho scoperto che l’unicità dei caratteri e delle belle anime può solo aiutare a sentirsi parte di un gruppo e il nostro è davvero speciale. Mi sento appagata e sono felice di essere parte costruttiva di qualcosa di importante.
Mettere in comune un po’ del proprio tempo [Angela]
Un’esperienza che mi ha fatto conoscere grandi talenti con cui condividere e scambiare le proprie capacità, sia pratiche che culturali. Una piccola comunità – che spero in futuro si riesca a ingrandire – che si è divertita insieme in varie occasioni, ludiche e a volte più impegnative. È stato molto bello per me, che spesso ho una bassa autostima, essere riuscita a far uscire il meglio di me. Mi auguro che altri e altre si avvicinino a noi con la voglia di osare e di mettere in comune un po’ del proprio tempo.
Colori, tavolini e chiacchiere [Teresa]
Scuole aperte partecipate [SAP] è prima di tutto la soluzione per vivere gli spazi istituzionali da parte di chi abita quei luoghi negli orari scolastici e non smette di crescere e imparare in quelli gestiti da SAP… Perché tutti sono maestri e tutti sono allievi quando si ha la possibilità di condividere l’esperienza ed è lì che si cresce, tra dare e avere, tra sedie e colori, tra tavolini e chiacchiere, tra muri e pensieri. SAP un caleidoscopio di umanità!
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