La storia delle mense scolastiche autogestite con il supporto dei genitori è prima di tutto una storia di persone che ripensano insieme il rapporto con il cibo e con il territorio. Il menù, il funzionamento della retta mensile, la ricerca di fornitori di filiera corta, il coinvolgimento di bambini e bambine per apparecchiare e sparecchiare nel momento del pranzo: abbiamo sbirciato nello statuto di una mensa autogestita di una scuola pubblica
Questo articolo fa parte dell’inchiesta Tutti a tavola
In questo articolo provo a raccontare la storia della mensa autogestita nella scuola elementare a tempo pieno di Cocomaro di Cona, in provincia di Ferrara, che frequento dal 1986. Vi parlo nel ruolo di maestro ma anche in quello di “socio fondatore” dell’Associazione “Comitato Mensa di Cocomaro di Cona”, visto che nel 2001 ho fatto parte del gruppo di persone che, dopo aver sottoscritto l’Atto Costitutivo, sono diventate componenti del primo Consiglio Direttivo dell’Associazione.
Una breve premessa prima di iniziare: io penso che uno dei motivi per cui molti dei politici attuali mostrano grandi difficoltà a progettare per il futuro non sia solo l’urgenza di gestire i problemi del presente ma anche la scarsa memoria del passato. Possiamo imparare molte cose dalla storia: non per ripeterla tale e quale ma per conoscere le scelte fatte in un determinato contesto per raggiungere un traguardo condiviso. Per questo motivo ho bisogno di raccontarvi qui prima, seppur brevemente, la storia della scuola di Cocomaro di Cona: essa infatti è legata, in maniera indissolubile, alla storia del nostro Comitato Mensa.
In cucina
L’attuale gestione da parte dei genitori iniziò con gradualità: nel 1999 venne sottoscritta una “Convenzione fra il Comune di Ferrara e il Comitato di autogestione della Mensa annessa alla scuola elementare di Cocomaro di Cona”. In quel documento, il Comune di Ferrara concedeva i locali adibiti a cucina senza alcun corrispettivo di oneri e lasciava in uso le attrezzature. Inoltre per l’anno scolastico 1999-2000 si impegnava a concorrere alla gestione della cucina con n° 1 unità di supporto; invece a partire dall’anno scolastico 2000-2001 il Comune si impegnava a fornire esclusivamente i locali, le attrezzature già in uso e a sostenere i costi generali per la fornitura di acqua, energia elettrica e gas metano per il riscaldamento. Di conseguenza, l’anno dopo, il comitato dei genitori si è dato una forma legalmente riconosciuta: quella di Associazione senza scopo di lucro, con uno statuto concordato fra le tre scuole.
È il 2001 l’anno di nascita dell’Associazione “Comitato Mensa” di Cocomaro di Cona che aveva fra i suoi obiettivi: l’acquisto delle derrate alimentari ed i rapporti con i fornitori, l’assunzione di personale qualificato addetto alla preparazione dei pasti e responsabile del buon andamento della cucina e dei controlli igienico-sanitari sui cibi ai sensi del D. Lgs. 155/97, la definizione dell’ammontare delle rette mensili e la verifica dei regolari versamenti.
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I genitori pertanto cominciarono dapprima a sperimentare progressivamente l’utilizzo di una aiuto-cuoca e dall’anno successivo hanno assunto anche la cuoca. Negli anni dal 2001 in poi, le attrezzature della cucina sono state rinnovate ed adeguate alle esigenze igienico sanitarie a spese del Comitato Mensa.
Nel 2009 lo Statuto è stato adeguato per renderlo più chiaro e meglio rappresentativo delle attività svolte dall’associazione (fra le altre cose il Comitato si assunse la responsabilità di promuovere attività di pre e post scuola).
L’organizzazione attuale del Comitato Mensa è descritta molto sinteticamente nelle righe seguenti.
Retta mensile
La retta mensile è decisa annualmente dal Consiglio Direttivo del Comitato Mensa. La retta attuale della scuola primaria di Cocomaro di Cona è di euro 95 mensili che comprendono anche il servizio di post-scuola, dalle 16,30 alle 18, gestito dal Comitato Mensa per le famiglie che non riescono a ritirare i propri figli all’orario previsto. La retta del mese di giugno è compresa in quella del mese di maggio mentre quella di settembre viene pagata insieme a quella di ottobre (le due quote sommate danno un importo di poco superiore a quello della rata ordinaria mensile). Oltre al pranzo, nella retta è compresa, per gli alunni e le alunne che lo desiderano, una merenda a base di frutta a metà mattina e anche al pomeriggio per gli alunni e le alunne che frequentano il post-scuola.
La retta è uguale per tutti indipendentemente dal reddito familiare. Attualmente il costo per pasto è di 4 euro e 50 centesimi circa contro i 5 euro della quota pasto media del Comune di Ferrara. Dal confronto nel tempo fra l’ammontare della rata mensile della mensa di Cocomaro di Cona e quella media applicata dal Comune di Ferrara, si può dedurre che il costo per pasto è sempre stato inferiore a Cocomaro di Cona. Nonostante ciò il Comitato Mensa è riuscito nel tempo, oltre ai compiti ordinari, a rinnovare le attrezzature della cucina, a comprare materiale per uso didattico per la scuola anche di importi considerevoli (computer, proiettori, macchina fotografica, fotocopiatore e altro ancora) e ad avere in previsioni altre spese importanti per il rinnovo delle attrezzature.
Il costo del pasto dei docenti in servizio è pagato dallo Stato, tramite il Comune di Ferrara.
Rette insolute
Il fenomeno delle rette insolute, sempre abbastanza contenuto, ha assunto dimensioni diverse nel tempo. Fino a diversi anni fa il Servizio Sociale del Comune riusciva a pagare completamente o parzialmente la retta per quelle famiglie che si trovavano in situazione di bisogno e non riuscivano a pagare con regolarità la retta della mensa.
Ciò non succede più per mancanza di fondi da parte del Servizio Sociale, per cui le soluzioni trovate sono state diverse: solleciti di pagamento, ulteriore rateizzazione della retta con proroga del pagamento, organizzazione di attività varie per la raccolta di fondi e altre forme di solidarietà. In ogni caso va precisato che sono sempre stati pochi i casi di rette insolute.
Il menù
Il menù è visionato ed autorizzato dall’Azienda ASL, in particolare dalla pediatria di comunità e dal dipartimento di sanità pubblica.
Esso si basa sulle linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica con la possibilità che sia ulteriormente calibrato anche in base alla restituzione che i bambini e i genitori fanno di quel tipo di menù.
Il numero dei pasti e le diete
Nel tempo il numero degli alunni che frequentano la scuola elementare “Bruno Ciari” di Cocomaro è aumentato sempre più, così il personale di cucina della scuola primaria “Bruno Ciari”, rappresentato da una cuoca e da un’aiuto-cuoca, in questo anno scolastico sta preparando giornalmente 114 pasti per i bambini e 10/11 pasti per il personale, per un totale di 124/125 pasti al giorno per cinque giorni alla settimana.
Attualmente vengono preparate 14 diete diverse sia per problemi alimentari (malattie, allergie ed intolleranze) che per scelte di tipo etico, culturale e religioso. A mio modesto avviso ciò rappresenta un elemento di grande attenzione ai bisogni e alle scelte individuali ma contemporaneamente anche un elemento di criticità viste le difficoltà organizzative dovute a così tante variabili in una cucina in cui sono impiegate due persone, di cui una sola a tempo pieno.
I fornitori
Nel tempo, la scelta è sempre stata quella di portare sulle tavole prodotti di qualità privilegiando la “filiera corta”, servendosi cioè dai negozi del paese o delle frazioni limitrofe.
In passato erano i genitori stessi ad andare a fare la spesa, poi con l’aumentare degli alunni e di conseguenza del numero dei pasti, si sono tenuti presenti anche altri elementi quali il prezzo dei prodotti e la disponibilità da parte del fornitore a portare le derrate alimentari a scuola.
Il momento del pranzo
Mangiare a scuola è un momento educativo ed ogni pasto è un occasione di apprendimento per cui se il luogo in cui si mangia è un grande refettorio, rumoroso, dove si pranza in tante persone si rischia di perdere il rapporto umano che è molto importante sia per dialogare che per motivare certi bambini ad assaggiare i cibi meno familiari o quelli meno graditi come, ad esempio, le verdure. Per questo motivo a Cocomaro di Cona ogni classe pranza insieme ai propri maestri o sui tavoloni che ci sono in aula oppure in altro locale.
In pratica avviene questo: alcuni bambini, a rotazione, apparecchiano la tavola; dopo poco arrivano la cuoca o l’aiuto cuoca con il carrello e i bambini si mettono in fila per ricevere il piatto del primo. La stessa cosa avviene poco più tardi per il secondo.
Il contenitore con la frutta invece è già a disposizione nel locale in cui si mangia. Alla fine del pranzo, i bambini incaricati sparecchiano e riportano il carrello con i piatti, le posate, i bicchieri e le caraffe al personale di cucina.
Intervento fatto all’incontro intitolato “La mensa che (non) vorrei”, il 29 maggio 2017 a Ferrara. Per contattare il Comitato Mensa potete scrivere a questo indirizzo elettronico:
Mauro Presini è un insegnante, il suo blog è ricchissimo. Diversi suoi articoli sono anche nell’archivio di Comune.