Ad Anita, Associazione di Nuove Idee per un Territorio Aperto, non hanno dubbi: il mondo si cambia in basso, dove scorre la vita di ogni giorno delle persone comuni. In basso, nei seminterrati della scuola Garibaldi (quartiere Appio Latino di Roma), Anita ha deciso di realizzare undici “palestre di cittadinanza”, con particolare attenzione alle disabilità e allo sviluppo multisensoriale dei bambini e dei ragazzi. Intanto, a proposito di territorio e di mondo, a dare una mano per la riqualificazione dei seminterrati c’è il campo estivo di Lunaria, associazione di volontariato giovanile internazionale
L’orto didattico realizzato dall’associazione Anita presso la scuola Garibaldi di Roma
A partire dal suo stesso nome, il territorio è nel cuore di ANITA, associazione attiva presso la scuola primaria e dell’infanzia Giuseppe Garibaldi: Anita, oltre alla combattente che è entrata nella storia insieme a Garibaldi, è infatti l’acronimo di Associazione di Nuove Idee per un Territorio Aperto.
Nata nel 2013, l’associazione oggi è parte della rete scuole aperte, e promotrice di un Patto di Comunità con Municipio VII e l’Istituto Comprensivo Ceneda (quartiere Appio Latino), di cui la scuola fa parte.
In questi dieci anni di attività investiti nella riqualificazione degli spazi della scuola Garibaldi e in attività educative e ricreative per tutti i plessi dell’IC Via Ceneda, ha creato e gestisce insieme con la scuola un Orto didattico che promuove un’idea di educazione ispirata ai valori civici della cura del bene comune scoperta nei confronti della natura, dei suoi cicli, delle sue strategie, delle sue piante spontanee, dei suoi abitanti e visitatori non umani; un archivio storico e della memoria del territorio con finalità di promozione dei valori della Costituzione; la Casa del Custode, recuperata a riqualificata, divenuta sede di laboratori e attività fino al 2018, quando una tegola caduta dal tetto dell’edificio, ne ha interdetto l’utilizzo.


Così, nel desiderio sempre vivo di trovare spazi dentro e fuori la scuola per fare attività di aggregazione, ANITA ha guardato sotto, nei seminterrati della scuola, 1.800 metri quadrati abbandonati al degrado assoluto e si è nuovamente accesa la scintilla: realizzare una grande area ludico-sportiva e dare finalmente alla scuola uno spazio per l’attività motoria, una palestra, ops undici palestre!
Nasce così il progetto Palestra di Cittadinanza per arricchire l’attività della scuola e restituire al quartiere un luogo dove svolgere attività educative-ricreative anche in orario extrascolastico con particolare attenzione alle disabilità e allo sviluppo armonico e multisensoriale dei bambini e dei ragazzi. Il progetto (vincitore del premio Roma si Progetta a scuola 2019) prevede 11 spazi, dedicati ognuno a due atleti (un uomo e una donna) che hanno superato barriere socio-culturali per poter fare sport:
OYO (una pista per correre – a piedi, in monopattino, con i pattini, con sedie a rotelle, con i sacchi di juta -, dedicata all’atleta afroamericano Jesse Owens – 4 medaglie d’oro alle Olimpiadi del 1936 a Berlino – e alla velocista somala Saamiya Yusuf Omar, annegata nel Mediterraneo nel 2012, nell’intento di raggiungere l’Europa per partecipare alle Olimpiadi di Londra, dopo aver partecipato a quelle di Pechino nel 2008.
ES: una sala dedicata all’arrampicata, dedicata a Nasim Eshqi, free climber apripiste iraniana, e a Matteo Stefani, bronzo mondiale di paraclimbing.
AM: una sala per la ginnastica dolce, danza, yoga, dedicata ad Alicia Alonso (la leggenda della danza classica cubana cieca, impegnata a dar vita ad un progetto artistico ed esistenziale che avrebbe aiutato molti giovani strappandoli alla strada) e a Philip Mosley, il ballerino la cui storia ha ispirato il film “Billy Elliot”.
ELETTRA: una sala palcoscenico alimentata con impianti a propulsione elettrica alternativa.
GEA: una sala per lo studio dell’universo per spiegare ai bambini il principio di conservazione dell’energia (da quella fisica ad elettricità) e dare spunti alle giovani menti: cyclettes collegate a dinamo che accendono le luci della sala e azionano una radio, creando un palcoscenico di ombre cinesi dietro le quali altri/e bambini/e potranno ballare; una piccola piattaforma lastricata con mattonelle che generano energia per lo spinning.
E ancora:
NYKE: una sala giochi per l’aggregazione.
EUTERPE: una sala dedicata alla musica
DEMETRA: uno spazio laboratorio per il riuso e riciclo creativo
In più una biblioteca dedicata allo sport, spogliatoi e bagni.

Palestra di cittadinanza anche nella riqualificazione che punta a coinvolgere tutta la comunità educante diffusa sul territorio e per questo si sono attivati vari gruppi di lavoro tra i soci e una proficua sinergia con l’associazione Doposquola, presidio educativo situato a pochi metri dalla scuola. Tra le varie attività adesso in corso una campagna di raccolta fondi (ideata da Elena Carrozza, una delle nostre socie): “Abbiamo raschiato il fondo, ora ci mancano le pareti”, in cui si sta cercando di attivare donazioni in materiali, denaro e nuovi volontari.
In effetti però non ci mancano solo le pareti, quello che ci manca di più è una risposta attiva da parte delle istituzioni, scuola, municipio, soprintendenza. Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma abbiamo bisogno di condividere di più la grande responsabilità, di riqualificare un edificio storico, sotto vincolo della soprintendenza, lasciato al degrado.
Tanto più che sarà l’Unione Europea presto a conoscerci, attraverso Lunaria, associazione di volontariato giovanile internazionale che ha scelto la collaborazione con ANITA per la riqualificazione dei seminterrati come campo estivo 2021 nell’ambito del Programma dell’UE Corpo Europeo di Solidarietà.
Francesca Borghetti, vicepresidente di ANITA
Questo articolo fa parte dell’inchiesta La scuola è territorio dedicata a Roma