Bastano alcune biciclette, incluse quelle senza pedali, per riunire gruppi di bambini e bambine, ragazzi e ragazzi. Non sarà difficile divertirsi, imparare ad aggiustarle (geometria e fisica applicate), sperimentare autonomia, scoprire la città, pedalare in compagnia per riconoscere situazioni di pericolo e la segnaletica stradale. In realtà per l’Associazione genitori I.C. Santa Lucia di Bergamo le bici sono state anche un ottimo pretesto per aprire la scuola al territorio ogni pomeriggio
Questo articolo fa parte dell’inchiesta Una città di scuole aperte
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L’educazione alla cittadinanza passa anche dalle piccole cose. Come la bicicletta. Capita spesso di vedere fuori dagli istituti scolastici file di macchine accavallate le une con le altre che scaricano bambini e ragazzi o genitori ammassati ad aspettarli. Ma a scuola si può andare anche con la bicicletta, soprattutto quando si va a scuola nel proprio quartiere. Basta solo sapere come fare. E quando sono gli insegnanti a pensarlo, ecco che la bicicletta diventa un’occasione per aprire la scuola anche fuori dal tradizionale orario e anche a chi a scuola non ci deve andare. È quello che da diversi anni accade all’istituto comprensivo Santa Lucia di Bergamo con il progetto “Ciclofficina” che coinvolge tutti i diversi livelli della scuola: dalla materna alla secondaria di primo grado.
«All’interno del progetto Scuole Aperte abbiamo scelto di puntare sulla bici per provare a cambiare il paradigma di quello che vedevamo accadere fuori dalla scuola e per aiutare i nostri studenti a sviluppare forme di autonomia», racconta Davide Torri, docente referente del progetto.
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Gli allievi dell’istituto incontrano il progetto fin dai primi anni della loro permanenza a scuola e ne vengono accompagnati durante tutto il loro percorso scolastico. Per la scuola materna l’istituto ha acquistato alcune balance bike (biciclette senza pedali da spingere con i piedi) e promuove ogni anno un laboratorio per iniziare ad utilizzarle e passare poi da quelle alle bici senza rotelle. Le balance bike rimangono poi a disposizione di tutti i bambini e le bambine nel cortile della scuola e vengono utilizzate dagli insegnanti durante la giornata scolastica per diverse attività. La proposta è diventata l’occasione per aprire la scuola materna anche il sabato mattina: dalle 9 alle 12 genitori e bambini possono accedere agli spazi e con l’aiuto di insegnanti ed esperti imparare ad utilizzare questo mezzo, ma anche giocare, fare merenda e soprattutto stare in compagnia. Un modo per coinvolgere direttamente i genitori nelle attività scolastiche.
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Alla Scuola Primaria gli interventi del progetto si concentrano invece nelle classi filtro di terza e quinta, strutturandosi in due percorsi specifici: in collaborazione con l’associazione sportiva Mysticfreeride vengono proposte attività su pista per migliorare la capacità di andare in bici mentre con i tecnici dell’associazione ciclismo i ragazzi possono imparare come comportarsi in strada, a riconoscere situazioni di pericolo e a comprendere la segnaletica stradale. «Un’attività propedeutica per incentivarli ad andare in bici e a farlo in strada. Così saranno preparati per arrivare alla Scuola Secondaria in bicicletta».
Ma se la bici si buca, se è a terra, se non frena, cosa si fa? Ecco che quando arrivano alla Scuola Secondaria di Primo Grado i ragazzi entrano in contatto con la Ciclofficina vera e propria: una volta alla settimana, accompagnati dagli insegnanti e da un meccanico della Bianchi, possono imparare ad aggiustare le loro biciclette con attività che vanno dalla sistemazione dei raggi al calibrare i cambi. «Sono attività che vengono realizzate aggiungendo del tempo scuola: la scuola rimane aperta di più ma è essa stessa che ci guadagna. Perché una scuola dove non si impara solo sui libri e attenta all’educazione è una scuola più ricca».