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Dietro l’entusiasmo che nella periferia di Sant’Elia, a Brindisi, ha accolto il palio di sfide sportive in giugno e ora l’album di figurine di quartiere ci sono legami sociali che si ricompongono e spazi urbani che si riempiono di vita. Quando in primavera le due idee hanno cominciato a prendere forma alla Casa di quartiere Parco Buscicchio, alla cooperativa Legami di comunità (a cui aderiscono oltre duecento tra realtà sociali e persone e che in questi mesi ha avviato anche un’esperienza di scuola aperta) e al collettivo ImmaginAbile non pensavano di raggiungere risultati così importanti.
Sant’Elia è stato diviso in quattro contrade ognuna con un nome (Pavone, Delfino, Lucertola e Fenice), uno stemma e alcuni campi da gioco. Così un Santo, che non esisteva, ha chiamato a raccolta i cittadini attorno a un Palio di sport e rigenerazione urbana. In realtà, come spiega il collettivo ImmaginAbile, Sant’Elia non è propriamente un santo ma uno sciamano molto social che alimenta l’idea della partecipazione: per questo sono stati realizzati, anche con il coinvolgimento di bambini e ragazzi, diversi progetti di rigenerazione insieme all’architetto urbanista Juri Battiglini per migliorare le aree scelte come campi di gara e trasformarle in campi fissi di gioco e spazi aggregativi curati.
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Il Palio ha messo insieme in una settimana sfide di calcetto, basket, touch rugby, pallavolo, ciclismo, corsa, ma anche cucina, arte urbana e passeggiate in bici per tutte le età. Ogni contrada ha promosso una cena di comunità in pizza nella quale ha accolto le altre squadre. La classifica delle sfide ha avuto le sue bizzarrie: accanto ai punti raccolti per i risultati sportivi c’erano quelli per il fair play e quelli per la partecipazione agli appuntamenti dedicati alla riqualificazione del quartiere.
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Insomma da queste parti non interessa soltanto chi segna più gol o fa più canestri o segna più mete o vince più set. C’è la vita fuori dal campo da alimentare in tanti modi diversi.
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In settembre, invece, è arrivato l’album dei desideri di Sant’Elia – stampato dalla Panini e presentato in consiglio comunale – dove al posto dei calciatori ci sono i cittadini del quartiere, con le loro storie e i loro volti. Le edicole del quartiere in queste settimane sono state frequentatissime per ritirare le figurine.
Intanto si pensa già alla seconda edizione del Palio. Del resto sono in tanti e tante a Sant’Elia che negli gli ultimi anni hanno scelto di prendersi cura del quartiere. È il miracolo di chi smette di delegare agli altri, di chi pensa che per cambiare il mondo bisogna aprire scuole e quartieri.