Un orario scolastico diverso può favorire sperimentazioni didattiche – con le quali ad esempio trovare alcuni pomeriggi per uscite didattiche, visioni di film, laboratori di arte, discussioni su temi di attualità – consolidare le relazioni tra gli studenti, ma anche ripensare il rapporto con il territorio. Per farlo occorre rendere ragazzi e ragazze protagonisti insieme agli insegnanti di quei percorsi. A Firenze hanno cominciato con le ore di 55 minuti invece di 60…
Questo articolo da parte dell’inchiesta Prendere in mano la propria scuola
All’Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo di Firenze nel primo quadrimestre di questo anno scolastico abbiamo avviato una sperimentazione oraria. Le ore sono di cinquantacinque minuti invece di sessanta, ragazzi e insegnanti escono alle 13,30 invece che alle 14. Per recuperare i “minuti sottratti” gli studenti faranno quattro/cinque pomeriggi fino alle 17,30 (più o meno uno al mese). Gli insegnanti restituiranno i minuti di servizio non svolti in diciotto moduli da cinquantacinque minuti, la mattina o il pomeriggio.
Si aprono spazi per fare compresenze e innovazioni didattiche. A fine ottobre abbiamo fatto il primo pomeriggio. Attendo di raccogliere tutti i commenti, quelli positivi e quelli negativi. C’è un po’ di stanchezza e qualche lamentela sui trasporti extraurbani che non si sono allineati. Ma molti hanno espresso anche il piacere di rimanere insieme a pranzo e di fare attività alternative: uscite didattiche, visioni di film, laboratori di arte, discussioni su temi di attualità e tanto altro. “Il prossimo pomeriggio possiamo utilizzarlo anche per studiare insieme?” ha chiesto una classe. “Finalmente un tempo per vedere un film e commentarlo senza fare le corse come la mattina”, ha rilevato una professoressa.
Ascolteremo con calma tutte le considerazioni e decideremo insieme se proseguire o no questa sperimentazione nel secondo quadrimestre. Ma una cosa è certa. La scuola ha bisogno di movimento, è vitale disturbare la routine quotidiana per liberare spazi e cercare strade nuove che consentano di fare scuola in modo diverso. Per questo è importante essere insieme. Insieme più insegnanti in aula che progettano, spiegano, si confrontano. Insieme insegnanti e studenti per costruire un discorso educativo collettivo, che metta a frutto le intelligenze e i sentimenti di adulti e ragazzi.
Ludovico Arte è preside dell’istituto Marco Polo di Firenze. Questo articolo è apparso – con il titolo Sperimentazione didattica al Marco Polo – sul suo sito.
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