Tratta da pixabay.com
Pochi giorni dopo lo scoppio della guerra è apparso l’ultimo rapporto sul clima dell’ICPP (Intergovernmental Panel on Climate Change) che ha dimostrato quanto i mutamenti climatici stiano rapidamente accelerando. Il ruolo delle attività militari nella distruzione della vita sulla Terra – inquinamento, riduzione della biodiversità, diffusione di agenti patogeni, esperimenti di geoingegneria, normalmente condotti in segreto – e l’allarme per la distruzione degli ecosistemi negli ultimi tempi hanno avuto un’attenzione crescente da parte delle organizzazioni pacifiste.
Ne sono un esempio il convegno promosso nel giugno 2019 dal Movement for the Abolition of War Save the Earth, Abolish War (abolishwar.net) che ha affrontato il tema del nucleare e delle emissioni dovute ad attività militari (si veda l’intervento di Stuart Parkinson di Scientists for Global Responsibility The Carbon Boot- print of the Military)1 e il corso online organizzato nel gennaio 2022 dall’organizzazione pacifista World Beyond War: La guerra minaccia il nostro ambiente (worldbeyondwar.org).
Con lo scoppio della guerra alcune organizzazioni pacifiste, ad esempio Veterans for Peace, hanno incluso nelle loro dichiarazioni la preoccupazione ambientale (si veda la dichiarazione dell’8 marzo di Veterans for Peace, The Ukraine Crisis and the ICCP Report, (veteransforpeace.org). Ma è stata soprattutto la minaccia nucleare ad accentuare le preoccupazioni. Già nel 2021 è stata riedita una dettagliata indagine sull’impatto umanitario delle armi nucleari a cura di Reaching Critical Will, il programma per il disarmo della WILPF, (reachingcriticalwill.org). Il 3 marzo 2022, “Scientists for Global Responsibility” per voce del suo presidente, Philip Webber, ha voluto mettere sotto gli occhi di tutti la realtà di una guerra nucleare.
“Scientists for Global Responsibility” è una organizzazione nata nel 1992 nel Regno Unito dalla unione di Scientists against Nuclear Arms (SANA), Electronics and Computing for Peace (ECP) e Psychologists for Peace (PfP) e ha progressivamente allargato i suoi scopi e le sue affiliazioni: dalla eliminazione delle armi di distruzione di massa al cattivo uso della scienza e della tecnologia in generale nella minaccia alla vita e all’ambiente. SGS promuove una scienza, una tecnologia e un design etici sulla base dei principi di “apertura, affidabilità, pace, giustizia sociale e sostenibilità ambientale” (www.sgr.org.uk).
La nostra società ha forse dimenticato
l’estremo orrore di una guerra nucleare?
[Philip Webber]
Le ripetute espressioni eufemistiche di “deterrenza nucleare” o di “ombrello nucleare” hanno infuso nella maggior parte delle persone a mo’ di tranquillante un falso senso di sicurezza e di salvezza. Come reazione al sostegno occidentale all’Ucraina, quando le forze armate russe invasero la Russia, il presidente Putin ha annunciato un innalzamento del livello di allerta delle armi nucleari del paese2. Molti commentatori ne furono colpiti, dando per scontato che “il mondo avesse superato” quella minaccia. Ma essi dimenticavano – o non sapevano – che ci sono già in Russia 900 testate a lungo raggio, e altrettante negli Stati Uniti, pronte ad essere innescate con un preavviso di pochi minuti3. Questa è stata la situazione dalla fine della guerra fredda tre decenni fa. È una situazione ad altissimo rischio che è stata criticata anche da molte figure politiche e militari di alto livello4. Anche le armi nucleari di Francia e Regno Unito possono essere attivate nell’arco di 15 minuti in tempo di crisi5.
La realtà è che la “deterrenza nucleare” minaccia morte e distruzione in una dimensione così estrema che è difficile da immaginare. E questo non a caso – una detonazione su una città è scelta per massimizzare l’effetto letale dell’esplosione e il raggio di fuoco.
SGR ha documentato ampiamente i rischi, gli impatti e pericoli del dispiegamento e dell’uso di armi nucleari sulla base dei dati più recenti emersi dagli studi scientifici6.
Per esempio, l’uso di un solo tipico ordigno nucleare7 su una grande città renderebbe impossibile qualsiasi intervento medico, in particolare per le gravi ustioni e le conseguenze della contaminazione da uranio8. In questo scenario, il numero delle vittime potrebbe salire fino a oltre un milione di persone. Un’arma più potente – come quelle dispiegate da Russia e Stati Uniti – potrebbe ucciderne o ferirne un numero considerevolmente più elevato9.
Certamente, l’uso di non più di cento armi nucleari sarebbe un completo disastro per tutta l’umanità in termini di morte, ferite, diffusione di radiazioni ed enorme impatto sugli ecosistemi. Le palle di fuoco nucleari creerebbero immense tempeste di fuoco e il fumo penetrato nell’atmosfera ridurrebbe la luce solare creando un decennio di “inverno nucleare”. Ciò porterebbe alla morte di massa per fame e l’assenza di raccolti causati dal buio e dal freddo e al collasso sociale10.
Nel 1985 i leader di USA e Unione Sovietica concordarono sul fatto che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta11, affermazione ribadita dai capi di stato delle cinque più importanti potenze nucleari: Usa, Russia, Cina, Francia e Regno Unito proprio nel gennaio di quest’anno12. Hanno ragione. Tutte le più dettagliate simulazioni militari di conflitto nucleare giungono alle stesse conclusioni: nessuno può vincere. Tutte le parti in gioco e anche i paesi estranei al conflitto sarebbero distrutti.
Ma la chiara implicazione, ovvero che le armi nucleari sono razionalmente inutilizzabili, è ignorata. Qualsiasi uso di armi nucleari sarebbe disastroso in termini umanitari e politici e si intensificherebbe conducendo alla fine della civiltà umana. Avere un grande numero di armi non utilizzabili non ha senso, ma questa è la politica perseguita delle potenze nucleari e tutte stanno sviluppando nuove armi nucleari. Alcuni stati, come il Regno Unito, stanno addirittura aumentando il numero delle loro testate13.
Sembra che Putin abbia lanciato la sua ultima minaccia nucleare per sentirsi sicuro di poter condurre i suoi attacchi con armi convenzionali senza una diretta ritorsione da parte della NATO, sotto il suo “ombrello nucleare”. Questo è un esempio di come la deterrenza nucleare può essere usata per favorire i conflitti portando ad azioni omicide e a una crisi umanitaria.
Mentre la guerra in Ucraina continua e le morti aumentano, è tempo per le organizzazioni come SGR e per i movimenti pacifisti ed ecologisti di mettere in chiaro che la detenzione di qualsiasi arma nucleare – e l’accettazione della deterrenza nucleare – è pericolosa e irresponsabile. Non esiste un uso di armi nucleari “limitato”, condurrebbe solo alla catastrofe globale. Dobbiamo agire con urgenza per diffondere la consapevolezza del rischio suicida, ecocida e genocida posto dalle armi nucleari prima che siano usate per errore, a causa di un difetto di apparato, o da un leader politico squilibrato in un momento di estrema tensione. Dobbiamo fare in modo che le potenze nucleari aderiscano al Trattato per la proibizione delle armi nucleari delle Nazioni Unite che ha definito un quadro chiaro per negoziare e verificare la riduzione delle armi nucleari fino al loro azzeramento14. Si realizzerebbe così lo scopo ultimo fissato nel 1968 nel Trattato di non-proliferazione nucleare, ovvero l’eliminazione di tutte le armi nucleari.
Philip Webber è presidente di SGR e ha scritto sul tema della minaccia nucleare per 40 anni. Tra le sue opere: London after the Bomb (1982) e Nuclear Weapons: A Beginner’s Guide to the Threats (2021).
Note
1 Per un riassunto in italiano:https://www.unive.it/pag/fileadmin/user_upload/dipartimenti/DSLCC/documenti/DEP/numeri/n45/33_Stuart_Parkinson.pdf)
2 BBC News (2022), https://www.bbc.co.uk/news/world-europe-60547473.
3 SGR (2021). https://www.sgr.org.uk/resources/nuclear-weapons-beginner-s-guide-threats.
4 Global Zero (2015). https://www.globalzero.org/wp-content/uploads/2018/09/global_zero_commission_on_nuclear_risk_reduction_report_0.pdf.
5 Parliament (2006). https://publications.parliament.uk/pa/cm200506/cmselect/cmdfence/986/6031402.htm.
6 SGR (2022). https://www.sgr.org.uk/projects/nuclear-weapons-threat-main-outputs ; SGR (2021) – si veda nota 2.
7 Mi riferisco a un’arma con un potere esplosivo equivalente a circa 100 chilotoni di TNT, ma molte testate sono molto più grandi.
8ICAN.(2022). https://www.icanw.org/report_no_place_to_hide_nuclear_weapons_and_the_collapse_of_health_care_systems
9 SGR (2021).
10 Un inverno nucleare sarebbe la conseguenza dell’uso di 100 “piccole” (circa 15 chilotoni) detonazioni. SGR (2021)
11 Ronald Reagan Presidential Library (1985), https://www.reaganlibrary.gov/archives/speech/joint-soviet-united-states-statement-summit-meeting-geneva.
12 The White House (2022). https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2022/01/03/p5-statement-on-preventing-nuclear-war-and-avoiding-arms-races/.
13 Federation of American Scientists (2022). https://fas.org/issues/nuclear-weapons/status-world-nuclear-forces/ .
14 ICAN (2021). https://www.icanw.org/the_treaty.
[Questa pagina fa parte di Voci di pace, spazio web
di studi, documenti e testimonianze a cura di Bruna Bianchi]
In Veneto e Friuli, negli anni della Guerra Fredda, il territorio era disseminato di depositi di bombe atomiche di svariate tipologie e potenze e perfino mine atomiche (Atomic Demolition Mines – ADM) pronte ad esplodere. Dopo il 1989, lo spettro atomico parve rientrare. Ma le basi di Ghedi e soprattutto Aviano sono ancora basi per attacco atomico, che ospitano bombe atomiche americane. C’è anche dell’altro, per esempio la base della sesta flotta USA è Napoli. La sesta flotta è imbottita di marmi nucleari. Leggete questo racconto di horror-fantascienza, copiando e incollando illink. Che Dio ce la mandi buona. Per inciso L’Italia come territorio verrebbe coinvolta direttamente solo nella terza fase della guerra, quella atomica sul teatro europeo (la quarta è quella finale, guerra strategica diretta fra USA e Russia). La guerra in Ucraina attuale è fra il primo e il secondo livello (porimo: guerra convenzionale e secondo: guerra alle infrastrutture strategiche o massicci bombardamenti a tappeto su città, ma senza armi nucleari). Vi possono essere coinvolte le nostre truppe colà inviate, e ciò potrebbe essere un casus-belli.
Una risposta nucleare di terzo livello ci sarebbe inoltre sia se la Russia invadesse in modo deciso un paese NATO (Estonia, Polonia …), sia se la NATO invadesse in modo deciso la Russia (sfondamento NATO oltre il confine Ucraina/Russia). Rimane poi sempre “l’errore tecnico…” o la “decisione del pazzo”
Link: https://drive.google.com/file/d/10xrtlI5QFpTWatD8-TrwgmjmrS3ANz9g/view?usp=sharing