di Paolo Limonta*
Uno dei miei maestri, Gianni Rodari, diceva:
“Nelle nostre scuole, generalmente parlando, si ride troppo poco. L’idea che l’educazione della mente debba essere una cosa tetra è tra le più difficili da combattere”.
Ora, dalle nostre parti invece, si ride moltissimo. E ogni occasione è buona per imparare divertendosi. Così, qualche mattina fa, una bellissima discussione sulle “bugie” ha prodotto questo dettato di cui Rodari stesso sarebbe orgoglioso.
“A proposito di bugie. Dettato difficilissimo. Questo dettato contiene un sacco di bugie. Quindi, tanto per dire, non sarà per niente difficile. In compenso questo dettato sarà corto e sarà pieno di nomi di animali. Martello, astuccio, mongolfiera, treno, Asdrubale, Giovannino, motocicletta, lavatrice, pennarello, mappamondo.
Ma non c’è neanche un nome di animale? Per forza, è un dettato di bugie. Va beh, per risollevarci il morale adesso scriveremo tantissimi nomi che iniziano con la lettera A. Come ad esempio zebra, zanzara, zaino, zoccolo, zuppa, zucca e zuzzerellone.
Adesso avete capito come funziona un dettato di bugie? Quindi, se vi dico che abbiamo finito, voi siete tranquilli? Immagino di no. E invece questa è l’unica verità e il dettato finisce qua!”.
Tempo di ideazione del dettato cinque minuti. Tempo di realizzazione, tra interruzioni, commenti, risate e suggerimenti, un’ora. In generale pochissimi errori e tantissima soddisfazione da parte di tutti. Eh sì, dalle nostre parti si continua a crescere ridendo tantissimo…
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