Una scatola tra palazzi alti e grigi, come se ne vedono in molte periferie. Il Cantiere di Monterotondo Scalo, a due passi da Roma, in realtà è una scatola che diventa ogni giorno luogo di relazioni sociali. Una casa aperta a tutti, soprattutto ai giovani del territorio, capace di offrire loro iniziative culturali (come lo splendido Monterocktondo Festival) e di aggregazione. Chi questo luogo lo ha fatto nascere vent’anni fa dice che è prima di tutto un’opportunità per non affrontare l’adolescenza da soli, ma anche per dimostrare che la cooperazione sociale nasce come strada alternativa al dominio del mercato. Ora il Cantiere ha bisogno di una mano
di cooperativa sociale Folias
Una scatola tra palazzi alti e grigi, come se ne vedono in molte periferie. Il Cantiere di Monterotondo (a due passi da Roma) in realtà è una scatola che diventa ogni giorno luogo di relazioni sociali. Una casa aperta a tutti, soprattutto ai giovani del territorio, capace di offrire loro iniziative culturali, intrattenimento, aggregazione, avviamento al lavoro scelto, un luogo in cui sperimentare la propria creatività e il proprio talento. Insomma, un’opportunità per non affrontare l’adolescenza da soli. Un modo possibile e concreto di costruire e pensare città solidali e accoglienti e dimostrare che la cooperazione sociale nasce come strada alternativa al dominio del mercato.
Nato nel lontano 1992, quando, un gruppo di giovani operatori e operatrici sociali si lancia nell’impresa di ristrutturare, insieme ai cittadini e ai giovani, alcuni locali all’interno del quartiere popolare di Monterotondo Scalo, oggi Il Cantiere è un luogo di aggregazione sociale, ma anche di produzione culturale e di pensiero. Un centro pubblico e comunale, la cui gestione è stata affidata con gare pubbliche alla cooperativa sociale Folias che ne ha curato negli anni la progettazione e lo sviluppo.
Rappresenta uno spazio fondamentale per il territorio, in cui si promuove il protagonismo attivo dei giovani, attraverso attività educative e di formazione e orientamento al lavoro. È un centro in cui si sostiene l’adolescente nella sua crescita, e nel processo di definizione della propria identità personale, coltivandone la dimensione affettiva, sociale, civica, culturale e ricreativa.
Nel centro la cooperativa sociale Folias realizza iniziative culturali (concerti come il Monterocktondo Festival, spettacoli teatrali, feste di quartiere e laboratori creativi, dibattiti pubblici e proiezioni cinematografiche) rivolte a tutti i cittadini con l’intento di generare partecipazione attiva nei quartieri.
Il Cantiere ha visto crescere negli anni tanti giovani che ora sono i genitori dei ragazzi che lo frequentano, ha permesso di trovare lavoro a tanti disoccupati e ha ascoltato e accompagnato tante storie di vita anche molto complicate. Negli anni ha rappresentato un luogo dove è stato possibile fare esprimere rabbia e sogni di migliaia di giovani e dove si sono realizzate esperienze aggregative e di lavoro sia per i ragazzi che per gli adulti del quartiere.
ll Cantiere è davvero un fiore nel deserto tra tante periferie culturali della capitale: ha una sala prove musicale e una sala in cui si sono organizzati centinaia di concerti, dando spazio al meglio della produzione musicale italiana.
Con alle spalle una storia cominciata più di venti anni fa, a inizio marzo la cooperativa sociale Folias di Monterotondo ha avviato, attraverso la piattaforma di crowdfunding Produzionidalbasso, una campagna di raccolta fondi, che terminerà il 30 aprile. L’obiettivo è invitare tutti i cittadini e le cittadine che credono nella forza e nel valore del lavoro sociale e nella difesa degli spazi sociali e culturali in ogni periferia del nostro paese, a darne prova “mettendoci la faccia” e contribuendo attraverso una donazione libera a sostegno delle attività educative e culturali rivolte a giovani e adolescenti sul territorio dello Scalo.
Folias è infatti l’attuale ente gestore del servizio del Centro di aggregazione giovanile Il Cantiere. Per potere continuare a dare vita alle attività regolari del centro, si trova oggi a dovere provvedere a importanti lavori di ristrutturazione, di messa in sicurezza e di restyling delle facciate esterne dello stabile. Si tratta, cioè, di lavori di manutenzione straordinaria fondamentali per il proseguimento delle attività, ma non coperti dall’attuale convenzione con il Comune di Monterotondo, il quale da vent’anni si fa carico delle attività ordinarie del centro, finanziando il lavoro professionale degli operatori e sostenendo le attività educative e di orientamento al lavoro.
Sarà quindi la cooperativa a fare fronte alle spese necessarie per i lavori, insieme al contributo di aziende e sponsor privati. Per questo Folias chiede ai cittadini, vicini e lontani, un’importante azione concreta, ovvero di diventare cofinanziatori del progetto, per una quota complessiva di 6.500 euro, che corrisponde al 25 per cento della spesa totale (25.000 euro) per i lavori necessari. Si tratta quindi di un segno concreto di vicinanza, ciascuno a secondo delle proprie possibilità e capacità, e una partecipazione attiva fondamentale per la vita del Cantiere.
Tutti i cittadini coinvolti saranno cofinanziatori e parte di un Comitato d’Onore del Cantiere. Saranno cioè sempre informati di tutte le iniziative e avranno la possibilità di partecipare attivamente a momenti di verifica e programmazione delle attività.
I lavori previsti a partire da Maggio prossimo al Cantiere
Il Centro Giovanile “Il Cantiere” ha urgente bisogno di interventi di manutenzione straordinaria, per potere continuare a ospitare tutte le attività sociali e culturali dei prossimi mesi e anni.
Nello specifico i lavori di ristrutturazione riguardano: la coibentazione del tetto del Cantiere, poiché sono copiose le infiltrazioni d’acqua che potrebbero mettere a rischio anche la tenuta dell’impianto elettrico; il rifacimento della pavimentazione esterna che al momento non consente una corretta accessibilità a disabili ed a persone anziane; il lavoro di intonacatura e impermeabilizzazione delle pareti esterne; la copertura del motore dell’impianto di aria condizionata che staziona sul tetto.
L’intervento riguarderà inoltre anche il rifacimento di tutte le facciate esterne, che ospiteranno i dipinti e le opere di street art dell’artista Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo (street artist di fama internazionale). Con un esercizio di bellezza che coinvolgerà, sia nell’ideazione che nella realizzazione, gli adolescenti, i giovani e i cittadini dello Scalo, l’artista interverrà concretamente contro il degrado edilizio della zona, donando alla città un’opera d’arte collettiva e condivisa dagli stessi abitanti del quartiere..
Come partecipare alla campagna Difendi Il Cantiere
Per partecipare si può visitare la pagina della campagna: https://www.produzionidalbasso.com/project/difendi-il-cantiere/ È possibile scegliere la propria donazione, a partire da 5 euro. Ogni donazione prevede una ricompensa come ringraziamento di Folias a ogni cittadino che decide di dare il proprio importante contributo. Tutte le donazioni sono detraibili o deducibili secondo le vigenti disposizioni di legge daella propria dichiarazione dei redditi, in quanto erogazioni liberali a favore della Cooperativa Sociale Folias Onlus e saranno certificate con regolare ricevuta fiscale.
Anche le attività di ristrutturazione e restyling del Cantiere si inseriscono negli esercizi di bellezza che Folias ha pensato di ideare e realizzare per festeggiare i suoi primi venti anni di attività.
L’idea è stata quella di dare vita, per tutto il 2016 e il 2017, a una serie di attività di animazione delle città, attraverso installazioni, produzioni e perturbazioni artistiche. Ripartire così per un nuovo viaggio collettivo, rimettendo in discussione il senso di ciò che si fa, uscire decisamente dalla logica di mercato che vorrebbe schiacciare ad essere attori sociali di imprese precarie, tristi ed inquadrate nell’angolo della mera gestione di soldi pubblici. L’obiettivo è invece quello di regalare nuova consapevolezza anche al proprio ruolo sociale, e ridare slancio a nuovi sogni e fare poesia attraverso l’azione. Il tutto come una caccia al tesoro, una ricerca sperimentale che sia in grado di perturbare e creare crescita culturale, sia interna, nella cooperativa stessa, che nei quartieri e nelle città in cui si vive e si lavora.
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