di G.V.*
Cara redazione di Comune…
Classe Quinta, primo giorno di scuola del 2018.
Ascoltiamo insieme Lucio Dalla, L’anno che verrà. La propongo per introdurre il tema dei propositi per il nuovo anno. Li leggiamo tutti insieme ed emerge da molti la richiesta di bambine e bambini di staccarsi dalla tecnologia per stare di più all’aperto, per aiutare i propri familiari. Hanno riconosciuto che sono molto presi dal telefonino e dai giochi elettronici e vogliono una via di fuga.
Non c’è nel testo della canzone nessun riferimento che potrei dire li abbia influenzati, hanno espresso un loro bisogno sentito. Non lascerò cadere nel vuoto la loro richiesta, gli ho promesso che li porterò fuori in cortile come sempre, tutte le volte che è possibile.
Questo è il mio proposito per quest’anno, vorrei che recuperassero il loro “deficit di natura”. Perché i loro visi sono più belli quando sono in cortile.
Al pomeriggio c’è una riunione con la preside e le colleghe per la presentazione di una spesa di quasi 40.000 euro; viene comunicato che saranno acquistati oggetti e arredi per l’allestimento di un’aula digitale, per utilizzare la quale gli insegnanti saranno debitamente formati. Tutto ciò mi ha creato un forte disagio. Proprio nello stesso giorno in cui i miei alunni avevano detto di sentire altri bisogni, la scuola decide di offrire quello da cui loro vogliono rifuggire. Tutto ciò senza una minima discussione tra docenti perché essendo i tempi brevi per la presentazione del progetto, alcune insegnanti hanno deciso di spendere i soldi in quel modo e di grazia che ce l’hanno comunicato.
Caro Comune lo dico a te perché ti voglio chiedere se anche tu per caso non ci vedi in questo modo di fare una similitudine con il parlamento italiano dove su scelte importanti non discute più ma pone la fiducia.
Non vedi nella scuola, nel corpo docenti, un riflesso dei rappresentanti politici che ci governano? In attesa della tua risposta, aggiungo un altro proposito per il 2018: discutere e confrontarmi con i miei alunni. Noi il tempo lo troveremo.
*Maestra
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