Soltanto nel Lazio sono state in media una al mese: parliamo di discariche illegali di pneumatici fuori uso sequestrate in Italia dal 2005 al 2012, secondo i dati di Ecopneus, società consortile per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale di pneumatici fuori uso (diffusi oggi su Adnkronso.com). In coda a questo articolo, oltre ai dati sul problema rifiuti rappresentato dai vecchi pneumatici, vi suggeriamo (grazie all’aiuto di un articolo di Greenme) alcuni possibili utilizzi di riuso e riciclo.
Sono state 1.415 le discariche illegali di pneumatici fuori uso (Pfu) sequestrate in Italia dal 2005 al 2012, per un’estensione che supera i 7 milioni di metri quadrati. Il primato va alla Puglia con 304 discariche illegali, seguita da Campania (231), Calabria (218) e Sicilia (192). Si va dalle discariche di ridotte dimensioni, frutto della smania di risparmiare qualche spicciolo da parte di piccoli operatori (gommisti, officine, trasportatori, intermediari), a quelle più grandi, dove appare evidente la presenza di attività organizzate per il traffico illecito, svolte sia in Italia sia all’estero.
A tracciare il quadro è Ecopneus, società consortile per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale di Pneumatici Fuori Uso (…). Tra le regioni del centro, il Lazio con 97 discariche illegali è la più colpita in senso assoluto, anche se è la Toscana a registrare la più ampia estensione di aree sotto sequestro, per ben 408.554 metri quadrati. Il Piemonte è la regione del nord con il più alto numero di siti fuori legge, 41, pari a 181.650 metri quadrati. La Sardegna con 52 discariche abusive ha fatto registrare una estensione pari a 456 mila metri quadrati.
I traffici illeciti di rifiuti riguardano ben 19 regioni italiane e hanno coinvolto, negli ultimi anni, sia come porti di transito sia come meta finale di smaltimento, 23 Stati esteri, tra cui Cina, Hong Kong, Malaysia, Russia, India, Egitto, Nigeria e Senegal. Dalle indagini emerge che i Pfu sono tra i materiali più gettonati dai trafficanti: questa tipologia di rifiuti è stata al centro di oltre il 10% del totale delle inchieste svolte dal 2002 ad oggi. La tecnica usata consiste nella falsificazione della classificazione dei carichi di rifiuti, spacciati per ”cascame o avanzo di lavorazione” o per ”pneumatici ancora riutilizzabili”. Fino ad oggi sono state 20 le inchieste per traffico illecito di rifiuti che hanno riguardato i Pfu. L’attività giudiziaria ha portato all’emissione di 61 ordinanze di custodia cautelare, alla denuncia di 413 persone e al coinvolgimento di 123 aziende. (…)
Un valido strumento di contrasto all’illegalità connessa al pneumatico è fornito da Ecopneus, perché l’attuazione di un sistema che gratuitamente effettua la raccolta di Pfu presso gli operatori, garantendo un monitoraggio della loro successiva movimentazione, fino all’avvenuto recupero, costituisce elemento scoraggiante e deterrente verso pratiche illegali, nonchè rende la legalità economicamente vantaggiosa per tutti gli operatori della filiera.
Secondo alcune fonti, solo in Europa ogni anno vengono gettate via più di 2 milioni di tonnellate di pneumatici fuori uso, che si traducono in gomma da recuperare: in alcuni casi vengono triturati e ridotti in polvere per essere uniti ai composti bituminosi destinati alla realizzazione delle strade, in altri sono impiegati per costruire infrastrutture e campi sportivi, ma in molti casi – ancora oggi – vengono bruciati. In realtà, per ridurre l’impatto ambientale dato dallo smaltimento dei nostri vecchi pneumatici basta davvero poco! Sono sufficienti delle vernici ecologiche, del biadesivo e qualche attrezzo del fai-da-te ed ecco che la vecchia gomma nera diventa un grazioso pouf per arredare un salotto o una stanza, uno sgabello vintage da mettere sul terrazzo o in giardino, una fioriera coloratissima in cui sistemare piantine o una cuccia dove far dormire il nostro amato fido! Guarda qui come fare.
Città invisibile è un piccolo collettivo attento ai temi sociali e della decrescita, nato all’interno dell’omonima libreria (info [at] editoriadellapace [dot] org) dell’ex mattatoio di Testaccio.
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