È un luogo pieno di utopie concrete ma difficilmente definibile. Ci sono prodotti biologici e locali a prezzi molto contenuti, ma si può anche condividere un caffè o un pasto. Ci sono laboratori per cucinare abbondanti quantità di frutta e verdura o per riparare la bicicletta. Si possono scambiare vestiti o prestare attrezzi per il bricolage. Accade a Nantes, grazie all’associazione “Oggi restauriamo il nostro domani” (Adda). Qui tutto funziona con criteri di autogestione, senza dipendenti retribuiti, e in modo completamente autonomo dal punto di vista finanziario
reportage multimediale di Side-Ways pubblicato anche da bastamag.net
L’Associazione Adda, è un negozio di prodotti freschi, biologici e locali, che si possono acquistare a prezzi ragionevoli, e dove si trovano anche dei cibi gratuiti recuperati dal Min (mercato all’ingrosso di interesse nazionale) Rungis di Nantes. È un posto dove si può bere un caffè, regalare o ottenere degli oggetti, condividere un pasto, partecipare a dei laboratori di cucina o di riparazione di biciclette. L’Adda è anche una sede di quartiere dove si possono prendere in prestito degli strumenti per lavori da fare a casa o delle macchine per cucire, dove si possono scambiare, regalare o prelevare degli oggetti, proporre delle iniziative oppure informarsi su problemi di interesse ambientale. L’Adda è una sede di quartiere dove tutti possono soddisfare le loro esigenze e dove, a seconda delle loro necessità, possono riparare, scambiare, adattare, proporre, creare su qualunque argomento.
L’Adda, sono delle persone che vi danno fiducia, che non controllano se avete pagato esattamente il prezzo di ciò che avete acquistato, che vi lasciano gestire tutto ciò di cui avete bisogno, che vi incoraggiano ad attuare i vostri progetti e che vi aiutano a realizzarli. L’Adda è un luogo creato dagli abitanti del quartiere che lavora per loro, che funziona solo con lavoro volontario e senza obblighi di partecipazione e che è finanziariamente indipendente.
All’inizio degli anni 2000, Saverio si rende conto che esiste un problema di risorse disponibili e si informa su tutti i problemi ad esse collegati: picco del petrolio, i vincoli per il carbonio, il cambiamento climatico e così via. Ne parla con i suoi conoscenti, alla sua famiglia e agli amici. Con Chiara, la sua compagna, sentono il bisogno di agire concretamente per contribuire alla presa di coscienza ambientale e alle modifiche delle abitudini di consumo più diffuse. Riuniscono un gruppo di amici e creano l’Adda: Associazione per lo sviluppo sostenibile attraverso l’alimentazione. (1)
“Non si trattava certamente dell’idea di fare del proselitismo, ma volevamo rinforzare mutualmente le nostre energie, le nostre capacità di fare, le nostre conoscenze per muoverci in una direzione diversa con tutti coloro che lo desiderano”. Nel tempo, l’Adda si è molto evoluta: è diventata una associazione di quartiere molto solida con oltre trecento soci. Oggi, l’Adda esiste e ha fatto le sue esperienze. Ha dimostrato che era possibile avere un posto che ha fatto tutte queste scelte, così semplici quando ci si pensa, ma così rare da trovare nella realtà. Tutto ciò non si è realizzato indubbiamente senza scontri e senza conflitti, è una avventura umana con tutte le caratteristiche umane che comporta una iniziativa del genere.
Il reportage complto (foto, interviste, video).
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Inchiesta realizzata dal sito SideWays, serie di documentari su internet che presentano iniziative solidali positive e originali, che rappresentano “delle idee pionieristiche oppure dei rimedi al sistema attuale, nel quale le persone si riconoscono sempre meno”, spiegano coloro che hanno avviato il progetto, Elena Legay e Benoit Cassegrain dell’Associazione “Controcorrente”. Ogni episodio è descritto in uno stesso formato: un video di cinque minuti, un articolo multimediale e uno spazio di discussione tra i protagonisti e gli autori.
Note
(1) Ritenendo che il termine “sviluppo durevole” fosse ormai usurato, il Consiglio di Amministrazione lo ha soppresso. . Il nome Adda è rimasto insieme al suo slogan iniziale: “Oggi restauriamo il domani”
Traduzione di Alberto Castagnola per Comune-info
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Donata dice
Ma dove siege? Nn trovo l indirizzo
Donata dice
Mi mandate l indirizzò?
Comune-info dice
18 rue, Savenay – Nantes
Alessandra dice
Dove siete? Mi piacerebbe venirvi a trovare