Ciao Marco.
Lo dico all’inizio, ma so che mi ripeterò.
Te ne sei andato giovedì a quanto pare a causa del cuore, lo stesso che ti ha reso una persona differente, particolarmente preziosa e capace di una dolce quanto umana sensibilità che mi pento di non aver frequentato quanto meritasse.
Vorrei far qualcosa per rimarcarlo però, malgrado con una semplice pagina, come faccio spesso.
Ciao compagno di parole, quindi.
Compagno di idee forti senza perdere la tenerezza, anche se questa può sembrare poco originale. Ma nel tuo caso è vera e di questi tempi ciò che lo è per certo non è mai di troppo.
Ciao compagno di umanità minore per i più, ma con incrollabili aspirazioni maggioritarie.
Da cui, ciao compagno di sogni e speranze tenaci nel volare in una direzione diversa da quella degli Icaro di questo mondo, coraggiosamente verso quel tipo di laggiù che non conviene a nessuno, dove il sole non arriva facilmente, ma le mani possono eccome. Con una puoi fare qualcosa, con due molto e con quelle degli altri puoi fare tutto.
Basta trovare dentro di te l’altruismo e l’umiltà nel mettere se stessi in Comune con l’altro.
Soprattutto a tal riguardo, ciao a qualcuno che mi ha sempre dato l’idea che tutto ciò lo facesse senza alcuno sforzo.
Perciò, con grande dolore ma anche gratitudine di averti conosciuto e aver potuto camminare a tratti con te.
Ciao Marco…
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