Quelli che per noi prede sono valori, per i predatori sono il naturale terreno di caccia. Eccoli lì, i soliti lupi buoni con vistose maschere da agnello, pronti a invocare lo sviluppo sostenibile e l’energia verde ammantati di pannelli solari e aquiloni. Prendete la Shell Eco Marathon, fiore all’occhiello del risparmio energetico per la Royal Duch, sebbene “lo spirito di competizione non sia mai stato così elevato”. Ormai sappiamo riconoscerli: le istituzioni bancarie, i colossi dell’energia, i gruppi multinazionali, spiega Marco Geronimi Stoll, sono sistemi nati per difendere e legittimare quello che per loro è un onesto business e per noi è una rapina. La loro crisi è la nostra festa. Un breve stralcio tratto da una bella intervista di Missione Oggi
La cosiddetta crisi è un dispositivo, non è un evento: è uno dei meccanismi prevedibili (io penso previsti) con cui i lupi acchiappano le prede. Smettiamo di parlare di crisi come se fosse un terremoto o una pestilenza. È la faccia opposta della moneta che chiamiamo crescita: permette a qualcuno di appropriarsi di ciò che è di tutti: beni condivisi, dignità umana, territorio, salute… quelli che per noi prede sono valori, per i predatori sono il naturale terreno di caccia.
Ultimamente sentiamo spesso i lupi belare di essere diventati buoni, ad esempio parlando di sviluppo sostenibile, di dignità delle risorse umane, di un generico “amore” per l’ambiente. Più un’azienda è inquinante più sui siti si ammanta di pannelli solari, girasoli e bambini con aquiloni. A leggere certi bilanci sociali patinati potrebbe perfino sembrare che le nostre istanze siano prese in considerazione. Invece le istituzioni bancarie, i colossi dell’energia, i gruppi multinazionali… sono sistemi nati specificamente per lo scopo di organizzare, difendere e legittimare quello che per loro è onesto business e per noi è rapina. Non saranno mai riformabili, è meglio che si estinguano, vedete che questi vecchi predatori sono ormai imbolsiti e flaccidi, già si stanno disfacendo da soli, per le contraddizioni interne. È un’altra crisi, la loro: decisionale, burocratica, cibernetica, di capacità previsionale: il frutto di un’autocrazia senza dialettica che si autoreplica, che si autocannibalizza.
Stiamo assistendo all’estinzione dei dinosauri, la loro crisi è la nostra festa: dunque non regaliamo loro neanche un po’ della nostra intelligenza, della nostra agilità nel trovare soluzioni nuove. Per favore, non cerchiamo di migliorarli. Meglio generare sistemi nuovi, paralleli, carsici, con una scala diversa (più piccola) e un modo diverso di concepire l’intelligenza che li muove, perché ogni organizzazione umana è un organismo che pensa, e il nostro organismo pensa in una lingua che il loro, fortunatamente, non può capire.
Fonte: geronimi.it
Chi volesse leggere l’intervista completa a Marco Geronimi Stoll e Luigino Bruni, uscita nel numero di novembre 2013, e i molti altri articoli e dossier interessanti di Missione Oggi, può abbonarsi anche alla versione on line della rivista a soli 15 euro: http://www.saverianibrescia.com/missione_oggi.php
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