Dalla chiusura dei Centri di accoglienza straordinaria (CAS) per favorire, invece, la riorganizzazione dei piccoli centri e l’accoglienza diffusa nel territorio, al blocco dei nuovi ingressi in quelli per il Rimpatrio (CPR); dalla garanzia di tutela per i titolari di protezione umanitaria e per i richiedenti asilo alla rapida indicazione di un porto sicuro per le navi di soccorso in mare che dovessero arrivare in questi giorni. Un documento molto dettagliato rivolto al governo e al parlamento, firmato da circa 100 associazioni, per garantire a tutte le persone le medesime tutele previste dai provvedimenti adottati dal governo per contenere il contagio
Chiusura dei Centri di Accoglienza Straordinaria; riorganizzazione dell’accoglienza a vantaggio di quella di piccole dimensioni e diffusa sul territorio; accesso al SIPROIMI anche per i titolari di protezione umanitaria e per i richiedenti asilo; individuazione di strutture adeguate per accogliere i senza fissa dimora e i lavoratori stranieri che lavorano in agricoltura; blocco di nuovi ingressi nei CPR e predisposizione di misure alternative al trattenimento per le persone straniere detenute; rapida indicazione di un porto sicuro per le navi di soccorso in mare che dovessero arrivare in questi giorni e predisposizione di protocolli atti ad evitare la diffusione della pandemia in corso. Sono queste le principali proposte contenute in un documento molto dettagliato rivolto al Governo e al Parlamento, firmato da circa 100 associazioni, tra le quali anche Lunaria.
Obiettivo: garantire a tutte le persone le medesime tutele previste dai provvedimenti adottati dal Governo per contenere il contagio da Coronavirus. Perché, se è vero che “il virus, nel suo diffondersi, non fa distinzioni, è altrettanto vero che la precarietà giuridica, alloggiativa, lavorativa e finanche esistenziale alla quale sono esposti molti cittadini e cittadine che oggi vivono in Italia determina rischi specifici e differenti, di cui è urgente discutere anche in un’ottica di salute pubblica”. Tra questi vi sono le migliaia di cittadine e cittadini stranieri presenti nei CPR, nei Centri di accoglienza straordinaria, negli hot-spot, di quelli che non hanno una dimora e di quelli che lavorano in agricoltura in condizioni di lavoro e sanitarie che non consentono il rispetto delle norme di sicurezza sanitaria previste per contenere la diffusione del Coronavirus. I firmatari del documento chiedono al Legislatore e atte le autorità competenti di adottare le misure urgenti suggerite nel documento per garantire il diritto di eguaglianza e per salvaguardare la salute pubblica di tutti i cittadini.
Covid-19, l’impatto sui diritti delle cittadine e cittadini stranieri e le misure di tutela necessarie
“Nei periodi di crisi, gli effetti delle disuguaglianze formali e sostanziali diventano ancor più evidenti. Le note che seguono forniscono una prima panoramica sui diritti dei cittadini stranieri messi a rischio dall’emergenza COVID-19.”
Così inizia il Documento sottoscritto da decine di associazioni per spezzare il silenzio ed evidenziare le criticità che, in questa drammatica situazione di emergenza da COVID-19, caratterizzano la condizione delle persone straniere ed in particolare dei/delle richiedenti asilo, delle persone senza fissa dimora e dei lavoratori e delle lavoratrici ammassati negli insediamenti informali rurali. Persone che ad oggi sono prive di effettiva tutela, nella maggioranza dei casi anche degli strumenti minimi di contenimento (mascherine e guanti – acqua, servizi igienici), ed oggettivamente impossibilitate a rispettare le misure previste dal legislatore, vivendo in luoghi che di per sé costituiscono assembramenti. Il documento non si limita ad enucleare dette criticità ma propone e chiede al legislatore soluzioni concrete ed immediate, che consentano di garantire a tutte le persone le medesime tutele previste dai provvedimenti per contenere il contagio da coronavirus. Con specifico riguardo ai Centri straordinari di accoglienza (che dalla riforma del cd. decreto sicurezza n. 118/2018 sono diventati grandi contenitori di persone, con significativa riduzione dei servizi, compresi quelli sanitari), le Associazioni firmatarie chiedono che vengano chiusi, riorganizzando il sistema secondo il modello della cd. accoglienza diffusa in piccoli appartamenti e distribuiti nei territori, essendo impossibile nei contesti attuali il rispetto delle misure legali vigenti, a partire dalla distanza tra le persone e al divieto di assembramenti.
Il Documento chiede, altresì, che venga consentito l’accesso al SIPROIMI anche per coloro che ne sono stati esclusi dal decreto sicurezza (titolari di permesso umanitario, richiedenti asilo) e che le persone senza fissa dimora o che vivono negli insediamenti informali rurali (cioè che lavorano per l’agricoltura per fornire i prodotti per la vita quotidiana) siano accolte in strutture adeguate, con dotazione di acqua e servizi igienici, oggi assenti in questi ultimi. Analoghe richieste chiediamo per i CPR e gli Hot-Spot, evidenziando, quanto ai primi, la necessità di impedire nuovi ingressi e per le persone già trattenute di disporre le misure alternative al trattenimento, stante l’impossibilità attuale di eseguire ogni rimpatrio nei Paesi di origine. Il documento non si dimentica neppure della situazione in cui versano le persone migranti che anche in questo periodo possono arrivare in Italia, per cercare di sottrarsi a morte e torture nei campi in Libia o in fuga da situazioni di grave pericolo. Rispetto a costoro chiediamo che vengano predisposte misure che consentano la rapida indicazione di un porto sicuro per lo sbarco e la predisposizioni di protocolli atti ad evitare la diffusione della pandemia in corso. Il Documento non dimentica nemmeno di esortare il legislatore a non ignorare le riforme che da tempo sono urgenti per le persone straniere e per la democrazia tutta, dalla cittadinanza, all’abrogazione dei cd. decreti sicurezza, alla sempre più urgente regolarizzazione.
L’insieme di queste richieste, che ci auguriamo il legislatore e tutte le competenti autorità prendano immediatamente in considerazione, non rispondono solo ad una imprescindibile necessità di trattamento uguale per tutte le persone, “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3 Costituzione), ma ad una necessità per la salvaguardia dell’intera salute pubblica.
IL DOCUMENTO
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Adesioni delle associazioni
- ASGI
- ActionAID
- NAGA
- Intersos
- Mediterranea Saving Humans
- Gruppo Abele
- Libera
- Focsiv
- Magistratura Democratica
- Legambiente
- Avvocato di strada onlus
- Progetto Melting Pot Europa
- Emergency
- SOS MEDITERRANEE Italia
- Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM)
- DiRe – Donne in rete contro la violenza
- Borderline Sicilia
- Borderline Europe
- Gruppo Lavoro Rifugiati Onlus
- Associazione Cittadini del Mondo
- Legal Team Italia
- Clinica Legale per i Diritti Umani dell’Università di Palermo (CLEDU)
- Refugees Welcome Italia
- Clinica legale Immigrazione UniromaTre
- Giuristi Democratici
- AOI
- Associazione Babele
- Terra!
- Campagna Lasciatecientrare
- ARCI
- Alterego – Fabbrica dei Diritti
- Anolf Venezia
- APS Meticcia
- ARCI L’AQUILA APS
- Associazione CDG- Centro Donna Giustizia di Ferrara
- Associazione Coro Voci dal Mondo – MESTRE
- Associazione Di Casa
- Associazione ESODO
- Associazione Mantova Solidale
- Associazione Nuovi Ponti
- Associazione Perilmondo Onlus
- Be free cooperativa contro tratta violenze e discriminazioni
- C.I.S.M. Spinea OdV
- Camera a sud Aps
- Campagna welcome Taranto
- Casa di Amadou
- Centro per lo sviluppo creativo Danilo Dolci
- CESIE
- CIAC Parma
- Cisl Venezia
- Cobas Palermo
- Comunità Oasi2
- Consorzio S.I. Sviluppo e Innovazione scs
- Consorzio Veneto Insieme
- Cooperativa Sociale Il Sestante
- Dedalus
- Di.Fro – Diritti di frontiera
- Esc Inforights
- Fondazione di partecipazione E’ stato il Vento – Riace
- Fondazione Pangea
- Forum Antirazzista Palermo
- GEA cooperativa sociale
- Giraffa Onlus
- Immigrati Cittadini
- Karibu Onlus -CasaKaribu
- La Kasbah
- La Strada Giusta
- Laboratorio 53 Onlus
- LGBT+diritti RENZO E LUCIO A.P.S. Lecco
- Lo Straniero APS
- Lunaria
- Mai più Lager-no ai CPR
- Medici contro la tortura
- Mochila – spazio itinerante
- Ohana Associazione di volontariato
- On the road
- PAX CHRISTI ITALIA
- Pensare Migrante
- Presidio Libera Bari
- Progetto Accoglienza di Borgo San Lorenzo
- Rete DASI
- Sanità di Frontiera
- SOLIDARIA Bari
- Solidaunia
- SOS Rosarno
- Sportello FuoriMercato di Villa Roth
- Il Grande Colibrì – Essere LGBT nel mondo
- Cooperativa Sociale Diapason
- Forum per cambiare l’ordine delle cose
- Fondazione Migrantes
- Associazione radicale Certi Diritti
- Ex Canapificio
- Ambasciata dei diritti Marche
- Progetto 20K
- Circolo Arci Svegliarci palagiano
Adesioni personali
Alba Aceto
Alhassane DiaKite
Andreini Luigi
Angela Surico
Sonia Fallico
Bava Donatella
Bitonti Angela Maria
Brizio Roberto
Bucci Immacolata
Cantisani Gianluca
Carnevale Luciana
Chiara Nicolai
Claudia Simonetti
Clementi Chiara
Contegiacomo Caterina
Conteh Modou
Corio Grazia Maria
De Nicola Armando Maria
Del Vecchio
Delle Vergini Giuseppe
Di Molfetta Giulia
Don Angelo Cassano
Ferruzza Fausta
gennaro avallone
Gianluca Vitale
Giuseppe Tiano
Godio Giovanni
Grassi Irene
Guarascio Antonio
individuale
Maione Lorenza
Manola Russo
Martinelli Marco
Marzocchi immacolata
Menin Ilaria
Molfetta Mariacrisrina
Monge Torres Marianela
Pannarale Annalisa
Panunzio Valentina
Pratesi Isabella
Russo Rosa
Santangelo Thomas Vladimir
Schingaro Nicola
stefano Giovannelli
Valeria Capezio
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