A Roma prende il via alle 10.30 di domenica 13 marzo, ai Portici di Via Monte Cervialto (Val Melaina), con una grande iniziativa cittadina dal titolo “Quale matematica per la città?”, il Dopolavoro matematico. Un bel progetto che aiuterà molte persone a far pace con una materia che magari hanno detestato a scuola solo perché persone poco competenti le hanno indotte a farlo. Prima di parlarne a bambini e studenti sarebbe forse il caso di cercare di capire quale matematica possa essere più utile a crescite cognitive, comportamentali e sociali non appiattite a un unico standard. Solo così ci si potrà sorprendere scoprendo una “compagna di viaggio” per la vita di ciascuno, un strumento essenziale per leggere la realtà che ci circonda
“È mai possibile che di teorie ben sottili come il DNA o la fusione nucleare o l’origine dell’Universo, si possa dare un’idea abbastanza chiara anche a chi non ha studiato cose di scienza, mentre invece, della matematica, non si possa far capire nulla?”. Questa domanda di Emma Castelnuovo formulata nella prefazione di Pentole, ombre, formiche. (La Nuova Italia, 1993-1998) è più che mai attuale.
Il suo obiettivo era “far capire qualcosa della matematica e anche qualcosa del modo di ragionare del matematico a chi ha frequentato, e anche male, la scuola dell’obbligo” senza “escludere dalla lettura l’avvocato, il letterato, il medico, l’artista [..], tutti quelli che dicono di avere sempre avuto delle grosse difficoltà per la matematica”.
Potremmo dire che questo ambizioso, quanto necessario, obiettivo è anche quello che si pone il Progetto “Dopolavoro matematico” che prende il via domenica 13 marzo a Roma ai Portici di Via Monte Cervialto (ore 10.30) con una grande iniziativa cittadina dal titolo “Quale matematica per la città?”.
L’esigenza prioritaria che muove il progetto Dopolavoro Matematico è proprio quella di rendere la matematica una “compagna di viaggio” per la vita di ciascuno, quale strumento essenziale per leggere la realtà che ci circonda.
La matematica, tra le discipline del sapere, è quella che maggiormente risente di pregiudizi e stereotipi. Spesso viene detto che la matematica è difficile, che non è per tutti, che è noiosa, ecc.
Questi luoghi comuni sono il frutto sia di stratificazioni culturali sia dell’esperienza educativa che molti hanno avuto con la matematica. La matematica è una disciplina che viene presentata come non inclusiva, che genera polarizzazioni tra chi la ama e chi la detesta. Contrastare questi stereotipi e costruire una narrazione alternativa attorno alla matematica è un’esigenza fondamentale per costruire un nuovo modello culturale.
Lo scopo del Dopolavoro matematico è dunque quello di costruire una nuova consapevolezza: la conoscenza della matematica è capace di aiutarci a interpretare il mondo, e proprio per questo il sapere matematico è visto come generatore di diritti. Lo sforzo è quello di mettere al centro del dibattito pubblico la matematica, portando alla luce il nesso tra il tipo di conoscenza che essa diffonde e la sua capacità di interpretare la realtà.
Allo stesso tempo, lo scopo è mettere in evidenza i rischi che comporta l’esclusione della conoscenza matematica dalla costruzione dei processi democratici per il peculiare compito che le deve essere riconosciuto nella formazione di una coscienza critica, fondamentale per essere cittadini.
La scelta stessa del nome del progetto mette in luce la sua ambizione e la sua natura non accademica bensì socio-politica. Il ricorso al concetto di dopolavoro, quale struttura socio-aggregativa di matrice novecentesca e operaia, per coniugare l’orizzonte conoscitivo e la portata sociale delle attività che si intendono promuovere, vuole ribaltare il ruolo della matematica nella percezione comune di chi vive nel nuovo millennio.
L’idea alla base di questo progetto è semplice: creare dei luoghi e dei momenti in cui la matematica possa acquisire centralità, in cui sia possibile discuterne, riscoprirla, praticarla, per potersene riappropriare, in una dimensione di superamento collettivo di ingiustificati timori e preconcetti, senza stare necessariamente seduti dietro a un banco, ma in luoghi non convenzionali come una piazza o il Teatro dell’Opera, ma anche riscoprendo e dando nuova vita ai corsi popolari.
L’iniziativa di domenica sarà articolata in due momenti che si svolgeranno parallelamente. Al centro dello spazio dei portici, si terrà un incontro sul tema “Quale matematica per la città” dove si potranno ascoltare vari interventi di esponenti del mondo accademico, politico, istituzionale e della comunità scientifica che saranno inframezzati da brevi momenti di lettura di testi sempre a tema matematico di Ennio De Giorgi, Gianni Rodari, Wisława Szymborska, Cesare Zavattini e Giorgio Gaber.
Oltre alla discussione nell’area centrale dei Portici, ci saranno anche i laboratori tematici destinati a famiglie, ragazzi e bambini
.
Per arrivare ai portici, l’Atac metterà a disposizione la linea dedicata π/2, che partirà da Piazza dei Cinquecento alle 10.
L’evento sarà trasmesso in diretta su questa pagina Facebook e sul canale YouTube del Dopolavoro.
Per avere maggiori informazioni e prenotarsi ai laboratori occorre andare sul sito www.dopolavoromatematico.it
Lascia un commento