Ecco cosa si cela dietro la crociata della senatrice Elena Cattaneo a difesa di interessi indifendibili dell’apparato transnazionale agrochimico

Nell’ambito del dibattito in corso sull’agricoltura biodinamica, ha destato molto scalpore l’intervento della senatrice Elena Cattaneo pronta a riaprire i tribunali dell’inquisizione con tanto di clichet seicenteschi inneggianti alla stregoneria, all’alchimia e all’esoteria.
Una narrazione pittoresca che ha però avuto il merito di destare l’attenzione su alcuni aspetti specifici della biodinamica. Quali sono le basi scientifiche su cui poggiano la ricerca e la pratica biodinamica? Quali sono gli interessi economici delle lobby dell’agribusiness che aizzano i nostri politici contro il biologico e il biodinamico nonostante le chiare indicazioni provenienti dai mercati e dalla Commissione europea? Cosa è più dannoso per ambiente e salute umana, un preparato naturale biodinamico o un erbicida chimico come il glifosato, strenuamente difeso proprio dalla senatrice Cattaneo, nonostante lo IARC lo abbia definito come “probabile cancerogeno”?
Abbiamo intervistato Alessandro Piccolo, professore di Chimica agraria ed ecologia presso l’università Federico II di Napoli, considerato uno dei massimi esperti internazionali in materia. Il professor Piccolo è stato insignito del premio per la chimica dalla prestigiosa fondazione tedesca Alexander von Humboldt per le ricerche sulla chimica dell’Humus, è fra i fondatori della Società Italiana di Scienze Biodinamiche (SISB) ed è Chief Editor della rivista”Chemical and Biological Technologies in Agriculture”.
Professor Piccolo, cosa risponde a chi accusa la biodinamica di non avere basi scientifiche ma essere piuttosto assimilabile alla stregoneria?
È sorprendente constatare che illustri scienziati italiani debbano ricorrere a termini così anacronistici per attaccare il settore. Le pratiche biodinamiche sono sì legate a conoscenze ancestrali sulla trasformazione della sostanza organica naturale, ma hanno dato un riscontro obiettivo in quanto migliorano la qualità dei suoli agricoli e quella dei relativi prodotti agroalimentari. Ci troviamo di fronte ad un nuovo sistema emergente che richiede di oltrepassare i limiti dello scientismo riduzionistico corrente e di sviluppare un approccio scientifico olistico da applicare a sistemi complessi multifasici, come quello agrario. Invece di invocare una nuova caccia alle streghe, si dovrebbero ricordare di essere scienziati e sostenere la ricerca innovativa invece di ostacolarla.
Cosa mi risponde se le dico la parola cornoletame?
Si tratta di un processo naturale di biotrasformazione di diversi materiali biologici in humus. Gli involucri in cui racchiudere i preparati biodinamici affinché umifichino, cioè affinché le biomolecole presenti nel letame e nelle essenze vegetali si trasformino in un insieme supramolecolare di nuovi metaboliti altamente bioattivi, hanno il ruolo di limitare la diffusione dell’ossigeno, esattamente come negli insaccati così comuni sulle tavole italiane. L’humus del preparato 500, il famigerato e malamente denominato “cornoletame”, è quindi un humus compostato da batteri e ricco di metaboliti altamente bioattivi che, sciolto/sospeso in acqua e distribuito ai suoli in quantità minime (200-400 g per ettaro), stimola il microbioma del suolo rizosferico e innesca la produzione di altri metaboliti microbici che attivano la fisiologia e biochimica delle piante. I preparati umificati usati in biodinamica non hanno alcuna pericolosità per l’ambiente e la salute umana, a differenza degli agrofarmaci industriali di sintesi che sono così a cuore alla senatrice Cattaneo. Invece di gridare alla stregoneria, gli urlanti detrattori della biodinamica avrebbero facilmente trovato delle risposte scientifiche documentandosi sul processo di compostaggio, una vera e propria biotecnologia naturale, non un’alchimia esoterica.

Quali sono i costi di questi preparati? Non sarà che tutta la polemica possa essere anche letta alla luce dei costi maggiori dei preparati industriali? Ci sono forse conflitti di interesse in questa storia?
I costi dei preparati biodinamici sono molto contenuti e assolutamente non paragonabili a quelli dei prodotti agrochimici dell’agricoltura industriale, quali i pesticidi e fertilizzanti inorganici. Necessitano di materiali naturali facilmente reperibili (letame ed essenze floreali) e la loro trasformazione procede con una biotecnologia naturale che non ha bisogno di investimenti in capitali fissi. La loro produzione può facilmente avvenire nell’azienda biodinamica stessa. Tuttavia, vi sono delle aziende specializzate che producono tutta la gamma dei prodotti biodinamici a costi non elevati. Le produzioni delle 4500 aziende biodinamiche certificate in Italia sono molte: dall’ortofrutta, ai settori viticoli-enologici ed olivicoli-oleari. La minore resa produttiva è ben compensata sia dai maggiori ricavi dovuti alla migliore qualità e conseguente commerciabilità dei prodotti, sia dai risparmi ottenuti grazie alla sostituzione di pesticidi e fertilizzanti industriali con l’uso di humus biodinamico. Il successo economico dell’approccio biodinamico è misurato dalla continua crescita del numero di aziende che vi si convertono. I preparati biodinamici rendono la produzione dell’azienda indipendente dalla maggior parte dei prodotti agrochimici industriali. Questa situazione può non piacere all’industria chimica meno progressiva, che tenta di ritardare la transizione agroecologica dell’agricoltura italiana ed europea, ed alle lobbies scientifiche, che hanno costruito il proprio status sulla base delle commesse di ricerca delle multinazionali agrochimiche.
Qual è la situazione legislativa in Italia e in Europa? Il biodinamico può rappresentare un’opportunità per il paese?
I preparati biodinamici sono autorizzati già da tempo, all’interno dell’agricoltura biologica, dalla legislazione europea che l’Italia ha recepito concedendo l’autorizzazione all’uso come concimi da parte di una commissione composta da tre ministeri diversi. Poiché le sfide del Green Deal europeo imporranno lo spostamento di parte dei finanziamenti dalle produzioni convenzionali a quelle biologiche, è cominciato il fuoco di sbarramento con accuse ridicole di stregoneria. In questo modo sperano di bloccare l’allargamento alla biodinamica del finanziamento di ricerca in agricoltura ed accrescere quella del settore agrochimico industriale dannoso all’ambiente ed alla salute umana (vedi glifosato). Tuttavia, comparti industriali come Assofertilizzanti di Federchimica, si stanno già riposizionando, dichiarando il loro impegno nel settore dei biostimolanti di origine bio-organica, che promette entro il 2025 un mercato raddoppiato di valore, già oggi pari a 2,6 miliardi di dollari. Ho fiducia perciò che, nonostante il polverone pregiudiziale sollevato dai soliti noti, l’Italia non defletterà dall’incentivare le pratiche agroecologiche e la ricerca collegata, innalzando ancora di più la qualità dei prodotti agroalimentari nazionali e la loro penetrazione sugli esigenti mercati nord-europei.

Professore, qual è la proposta della biodinamica per un futuro sostenibile?
La biodinamica sostiene un’agricoltura ecologica in cui la produzione agraria ha come obiettivo l’incremento non della quantità ma della qualità dei prodotti, il rispetto dell’ambiente e della salute umana, e l’armonia della comunità civile. Questo significa produrre con maggiore efficienza e minore impatto ambientale, ridurre la distanza tra luoghi di produzione e consumo, adottare diete più salutari, e favorire la ridistribuzione del cibo, per dare ad ognuno alimenti a sufficienza e di buona qualità. L’agroecologia, paradigma emergente delle agricolture biologiche, è il sistema più promettente per avviare l’ecosistema agrario alla piena sostenibilità. Agroecologia significa utilizzare pratiche che valorizzano e proteggono le risorse naturali e la biodiversità e le sinergie tra microrganismi, piante e animali, riducendo fortemente gli input esterni industriali ottenendo al contempo produzioni stabili e di elevata qualità. L’agricoltura biodinamica mette in pratica tutto ciò e diventa un pilastro del concetto di economia circolare.
Pubblicato su L’Extraterrestre, il manifesto
Ottimo la ringrazio spero possa venire a trovarci alla Coop agr.la collina azienda biodinamica Reggio emilia
Estremamente interessante
Il problema non è solo come produrre, ma forse soprattutto come distribuire. La maggioranza dei produttori trova comodi il consorzio o la GDO perché si libera subito del prodotto, perché ottiene dei finanziamenti per la successiva produzione. “Purtroppo” bisogna lavorare molto anche su questo, se vogliamo superare la diffidenza verso le agricolture eco compatibili
Verrei a trovarvi molto volentieri. Grazie
Grazie per questo contributo. Che letture mi consigliate per applicare la tecnica del biodinamico?
L’agricoltura biodinamica si avvale anche delle conoscenze sull’influenza dei pianeti. Forse i detrattori credono che la Terra non abbia alcuna relazione con il cosmo; mi dispiace per loro. I frutti biodinamici sono succulenti e salutari 😉
Ottimo articolo. Solo un paio di punti di disaccordo:
1. Alex Podolinsky, grande maestro di Biodinamica recentemente scomparso, raccomandava di usare 88 grammi di 500 (compostato) per ettaro;
2. Con la corretta pratica Biodinamica la quantità non diminuisce affatto.
Aggiungerei che è stata una mossa incauta quella di cercare di inserire la biodinamica in un testo di legge
Appello di Giuseppe Altieri – Agroecologo. Strage di Arance, Ulivi e Bufale… Salviamo L’Agricoltura Italiana con l’Agroecologia. La CIA si lamenta della crisi agricola, per i costi dei fertilizzanti chimici, pesticidi e mangimi… mentre da 30 anni buttiamo miliardi di euro di fondi europei che potevano salvarci attraverso l’immediata riconversione al biologico e all’agroecologia e al vero benessere animale degli allevamenti biologici… pagando tutti i mancati ricavi e i maggiori costi, più un 30% per i benefici ambientali… Con 10 miliardi all’anno si riconverte tutta l’italia al biologico… e si risparmiano 50 miliardi annuali di spese sanitarie pubbliche e private (30%) per malattie croniche degenerative con-causate in modo aggravante da pesticidi, glifosate e fungicini, diserbanti e ogm…
Invece, li abbiamo regalati soprattutto a chi compra pesticidi, glifosate e ogm (fondi agroambientali per la falsa agricoltura integrata e il falso benessere animale)… e addirittura per sostenere il reddito di chi inquina, con il primo pilastro della Politica Agricola (PAC)… per poi investire altrettanto per disinquinare (cosa di per se incostituzionale) ?… Fondi, questi ultimi, che ovviamente e illegalmente finiscono per l’esatto contrario cui erano destinati…il falso benessere animale e la falsificazione delle misure agroclimatico-ambientali… Uno scandalo senza fine… ed ora ne paghiamo il conto !
Faccio appello a CIA Coldiretti e Confagricoltura e tutti i sindacati agricoli per il nuovo Piano Agricolo Nazionale (PAN) – Tutti i fondi europei devono essere investiti in Agroecologia !!! https://m.facebook.com/ciaagricoltoripuglia/photos/a.485937578248347/2152578648250890/?type=3&source=48
Per un nuovo Piano Agroecologico Nazionale (PAN).
imposto dalla modifica dell’Art.9 e 41 Costituzione
Appello del Prof. Giuseppe Altieri – Agroecologo
Continua la Strage delle Arance, degli ulivi e delle Bufale… mentre le patologie croniche aumentano. Salviamo l’Agricoltura Italiana e la Salute Ambientale con l’Agroecologia.
https://m.facebook.com/ciaagricoltoripuglia/photos/a.485937578248347/2152578648250890/?type=3&source=48
La CIA si lamenta della crisi agricola, per i costi dei fertilizzanti chimici, pesticidi e mangimi…
…mentre da 30 anni buttiamo miliardi di euro di fondi europei agro-ambientali (conquistati con un referendum nazionale contro i pesticidi negli alimenti) che potevano salvarci attraverso l’immediata riconversione al biologico, all’agroecologia e al vero benessere animale degli allevamenti biologici, o quanto meno nutriti in modo biologico e senza ogm.
Pagando tutti i mancati ricavi e i maggiori costi, più un 30% per i benefici ambientali… come previsto dalle norme europee a partire dal 1992.
Con 10 miliardi all’anno si riconverte tutta l’italia al biologico e si risparmiano 50 miliardi annuali di spese sanitarie pubbliche e private per malattie croniche e degenerative con-causate in modo aggravante da pesticidi, glifosate e fungicidi, diserbanti e ogm, ormoni e altre schifezze chimiche che spruzziamo sui nostri alimenti… (ovvero il 30% della spesa sanitaria, come dimostrato in Danimarca, da ormai 30 anni senza pesticidi).
Invece, abbiamo regalato miliardi soprattutto a chi compra pesticidi, glifosate e ogm, attraverso fondi agro-ambientali destinati per la falsa agricoltura integrata e il falso benessere animale.
E addirittura per sostenere il reddito di chi inquina, con almeno altrettanti miliardi di € del primo pilastro della Politica Agricola Europea (PAC)…
Per poi investire altrettanto per disinquinare, cosa di per se incostituzionale !!
Fondi, questi ultimi, che oltretutto son finiti illegittimamente per l’esatto contrario cui erano destinati… verso il falso benessere animale e la falsificazione delle misure agroclimatico-ambientali… o all’agricoltura integrata “volontaria”, quando è obbligatoria dal 2014 su tutto il territorio europeo. O, peggio, all’agricoltura “conservativa” pugliese e non solo… a base di Glifosate in pre-semina… mentre gli Ulivi secolari del Salento pian piano si seccavano per la perdita dell’humus e della fertilità dei suoli, mentre il dissesto idrogeologico massacra l’italia con oltre 20 miliardi di danni all’anno, per mancato trattenimento idrico… che finisce in inondazioni e siccità (vedasi il lago maggiore e il Pò in Piemonte, oggi).
Uno scandalo senza fine… ed ora ne paghiamo il conto !
Faccio appello a CIA, Coldiretti e Confagricoltura e tutti i sindacati agricoli per il nuovo Piano Agricolo Nazionale (PAN), l’ultima speranza per l’agonia agricola italica.
Tutti i fondi europei devono essere investiti in Agroecologia !!!
Assicurando i raccolti biologici con le polizze agevolate.
E fornendo il necessario programma di assistenza tecnica e formazione territoriale e un arene distributiva etica che parta dal giusto prezzo agli agricoltori, i quali pagano il giusto salario ai lavoratori dipendenti.
L’Italia ha bisogno solo di Agroecologia Sinergico-Rigenerativa e rinascerà in poco tempo grazie alle immense risorse naturali e di biodiversità conservate dal 20% di agricoltura biologica e nei milioni di ettari oggi purtroppo abbandonati… prima che se li comprino gli stranieri…
…per produrre Bufale di Mozzarella con latte in polvere cinese?
Fermiamo il falso Made in Italy…
Siamo a vostra disposizione…
Con la modifica dell’Art.9 e 41 …ce lo impone la Costituzione.
Giuseppe Altieri
Responsabile scientifico APS Cibus in Primis
http://www.agernova.it
Molto interessante