di Marco Geronimi Stoll*
Ovvio, il quorum si supera in un modo solo: chi vota convinca qualcun altro a votare. Questo articolo del 2011 aveva avuto un discreto riscontro per i famosi quattro sì. Oggi ho chiesto su Facebook cosa cambiare e vari amici mi hanno detto: niente, è attuale così. Quindi eccolo a voi quasi uguale.
Chi gira per Internet ha già gli anticorpi, mediamente sa già scegliere tra un futuro fossile e uno rinnovabile e sa anche quanto è fragile è il Mediterraneo. È anche impermeabile alle tre trovatelle propagandistiche della disinformacija perché
– Sa che le energie pulite generano molto lavoro e quelle fossili ne generano pochissimo (e ne tolgono tanto al turismo).
– Sa già che tra governo e petrolieri ci sono troppe omertà, inciuci e scambi di favori e che per ogni porcata che salta fuori chissà quante riescono a nasconderne.
– Sa già che è uno scandalo (economico ed etico) aver separato referendum ed elezioni: la vecchia retorica “guardate come costano i referendum” ormai non se la beve più nessuno.
Non lo sa chi invece ha:
1 – una dieta mediatica televisiva
2- minori stimoli relazionali, specie inter-generazionali.
C’è solo una cosa più forte della Tv, per loro, Tu: la testimonianza diretta in carne ed ossa.
Però: sincera, appassionata, sempre con stima e mai con calcolo; ecco qualche consiglio.
Innanzitutto, nessuno snobismo. La nonna, il vicino, l’amico del bar, il collega conformista… non è meno intelligente né meno civile: semplicemente si fa le principali esperienze cognitive sulla peggiore televisione d’Europa, il che inculca quel po’ di gregarismo e di deresponsabilizzazione.
E’ anche un po’ più solo, quindi meno stimolato da “differenze”.
Non giocare al piccolo marketer imbroglione: niente tramini, bugiette, ricatti morali… se no è peggio, ed è giusto che non ti ascolti.
Non darti arie di superiorità: se no fa bene a non ascoltarti. Non sei lì a dimostrare di essere più intelligente, più istruito o più informato. Però devi essere davvero più istruito e più informato: prima studia e poi parla.
Riconoscigli un po’ di stima e di emotività affettuosa; sinceramente. Se ci limitiamo a mostrare “un’attesa positiva” da venditore di tappeti, (come è intelligente lei, e anche bella, sono sicuro che andrà a votare...) non è detto che funzioni: ascoltano già ogni giorno qualcuno molto più abile, potente e spregiudicato di te.
Invece di smentire, fa domande: la domanda fa pensare, le difese pregiudiziali diminuiscono; e poi ascolta le risposte (dettaglio che spesso si dimentica), scoprirai che anche tu hai sempre qualcosa da imparare.
Non somigliare alla tua caricatura così come la racconta la Tv di regime o la stampa schierata col potere: scompiglia le previsioni, sorprendi; puoi essere anche molto radicale e tuttavia non terrorizzare il perbenista: basta che tu sia sereno, maturo e poco prevedibile.
Ricorda che il perbenista è più stanco di te di come vanno le cose, a parole è più rivoluzionario di te, perché la “politica” (come si è fatta negli ultimi anni) è insostenibile per tutti. A chi è stato imbrogliato dalle promesse e depredato degli averi, o gli danno qualche ebreo (gay, mussulmano, rom…) su cui sfogarsi, oppure è proprio lui che bramerà la ghigliottina.
Insisti un minuto di più, ma senza esagerare. Se mai torna “alla carica” domattina.
Non sorridergli/le solo fino a lunedì 18 per poi dimenticarti da martedì di salutarlo sul pianerottolo: saresti un po’ stronzo; dopo continua a coltivare un giusto grado di relazione educata e sensibile, che fa parte dei beni comuni.
Se ha uno spirito gregario gradisce le cose “che fanno tutti” e forse confonde l’estremismo con la grinta o l’indignazione. Ricordatene, ma non troppo: abbiamo perso troppe elezioni col timore errato di suscitare spavento nei cosiddetti moderati. Tu porti buon senso e modifichi il main-stream (ciò che la gente considera normale): molti cambiamenti che ieri sembravano radicali oggi sono intesi da tutti come semplice buon senso. Enunciato: tutti vogliono cambiare radicalmente.
Spesso avrai davanti il gregario che cerca il capobranco, che inconsciamente gradisce un po’ di passivizzazione; è un temperamento tipico della destra; non devi cascare nella trappola di fare il “capo”, ma neanche devi fare l’errore opposto di mostrarti arrendevole e “buonista” a chi considera queste qualità come una defaillance. Piuttosto: sei credibile se hai un’identità, se sei riconoscibile; assertivo e chiaro sì, ma tranquillo e paziente. Davanti a qualsiasi provocazione sorridi: somministra superiorità, pazienza e ascolto. Lascia riflettere su quello che dici e sarai imprevedibile, semplice e interessante.
Non mostare troppo odio contro questo presidente del consiglio disneyano votato per partenogenesi dalle stesse lobby dell’era fossile: attenzione, forse la vostra vicina (nonna, compagno di calcetto, amico del bar…) lo ama e l’innamorato tradito non vuole mai ascoltare la verità.
Un sospiro di disillusione è più efficace.
* Studioso del pensiero creativo, autore di libri e cdrom sulla creatività dei gruppi e sul ruolo delle arti nell’educazione, coautore di trasmissioni televisive, Marco Geronimi Stoll ha insegnato e collaborato con diverse università occupandosi di comunicazione. Si definisce, tra le altre cose, pubblicitario disertore: negli ultimi anni ha sperimentato (con successo) varie soluzioni a basso costo per fare pubblicità etica al mondo non profit e alle aziende della decrescita (smarketing). Il suo sito è geronimi.it
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