La distopia, la fantapolitica, ma anche il desiderio di leggere la storia scritta dai vinti restano in realtà, a modo loro, tentativi per creare un presente diverso. E se provassimo a narrare oggi alcune possibili versioni, a seconda dei “vincitori”, della storia di questi mesi di pandemia per i testi scolastici del 2084?
La storia, lo sappiamo, almeno quella politica è una narrazione dei fatti scritta dal vincitore, e pertanto l’unico metodo per avvicinarsi al vero è quello della ricerca dei documenti, dei racconti dal vivo, se storia recente, del saper rimanere distaccati dalle proprie convinzioni ideologiche e, cosa più difficile se non impossibile, quella di calarsi nel contesto dell’epoca.
Oggi stiamo vivendo un cambiamento nel rapporto Stato-cittadino e fra cittadino e cittadino, che il nostro futuro prossimo non assomiglierà mai più alla forma sociale che abbiamo vissuto dal dopoguerra ad oggi. Settantasei anni di una società che ha visto momenti esaltanti e momenti difficili: la ricostruzione, il boom economico, la sicurezza del lavoro fisso, della sanità per tutti e della pensione, la scolarizzazione sempre crescente, il consumo, spesso oltre il necessario, le riforme sociali e le lotte per un nuovo rapporto più moderno fra Stato e famiglia. Poi gli “anni di piombo”, del terrorismo e un alternarsi di lotta alla mafia e la mafia nello Stato, e accordi fra Stato e mafia. Nasce la coscienza ecologica e quella di difesa del territorio, ma senza grandi slanci come in altri paesi del mondo. L’Europa diventa sempre più presente in casa con il trasferimento di parte della nostra sovranità, della quale non abbiamo nemmeno fatto in tempo ad assaporarne il gusto. Così gli attriti con uno Stato che non si identifica più con i propri cittadini, mettono in discussione accordi economici e finanziari transnazionali che apparentemente portano nuova linfa vitale, ma pretendono lo smantellamento dei diritti conquistati con lotte e sacrifici. Nel frattempo l’immigrazione dai paesi africani, dall’est Europa e dai paesi asiatici, crea l’opportunità per attribuire a questi ogni disfunzione e scaricare così il barile.
Questo è solo un parziale e veloce elenco, asettico da giudizi e analisi, perché non voglio scrivere un libro di storia, né sarei in grado di farlo, ma avendo vissuto tutti quei passaggi, posso ancora “in diretta” affermare che tutto ciò è sempre avvenuto con una base di garanzie sociali e dei principi costituzionali, non sempre rispettati in pieno e non sempre uguali per tutti, ma che ci hanno rassicurato perché convinti che se anche avessimo subito un’ingiustizia, prima o poi saremmo stati “soddisfatti”. Sono cosciente che si potrebbe fare della facile ironia su questa mia affermazione, ma quello era perlomeno il sentore che tutti noi percepivamo, almeno fino al 2020, e la chiamavamo “democrazia”, sapendo che non era ancora perfetta, ma che pian piano l’avremmo migliorata.
2022: dopo due anni di pandemia da Covid-19, e varie restrizioni della nostra vita sociale, il sentore non è più quello. Non aleggia più nell’aria l’entusiasmo dato dalla certezza che le nuove generazioni avrebbero vissuto sempre più nel benessere, non solo economico, ma soprattutto civile e morale. Certezza che spinge i genitori a tessere tappeti di morbido cotone per farci camminare sopra i propri figli. Tappeti di cultura, serenità, salute, fraternità e soprattutto dignità. Invece non solo si è perso l’entusiasmo di tessere quei tappeti, ma addirittura di mettere al mondo i figli.
Questa è il racconto, più che la storia, scritta da dentro la scena, ma non potendo vivere quella scritta da fuori, cioè quella che si leggerà nelle nuove forme editoriali fra circa sessanta anni, ho pensato di anticipare i tempi e provare a narrare oggi le due versioni, a seconda del “vincitore”, riportando immaginari testi scolastici del 2084 (la data non è casuale), su questo argomento.
1a versione
Il Nuovo Ordine Sociale. (tratto dalla terza lezione on line sulla storia della Confraternita Globale)
Nei primi mesi mesi del 2020 una grave pandemia da virus chiamato Covid-19 mise il mondo intero in ginocchio. Milioni di persone morivano sotto atroci sofferenze. In Italia il primo focolaio si verificò nella zona del bergamasco per poi diffondersi in tutta la nazione. I nemici della libertà, accusarono la nostra consorella Cina, di aver creato il virus in laboratorio, ma oggi sappiamo che fu solo il prodotto naturale della eccessiva crescita di popolazione mondiale, allora con più di sette miliardi di abitanti, e non di tre come siamo riusciti a portarla oggi. Le aziende farmaceutiche mondiali si misero subito in una benefica concorrenza per accelerare i tempi per la realizzazione di un vaccino. I risultati non si fecero attendere e in meno di un anno questi furono a disposizione del mondo intero. Non fu facile però convincere i cittadini a vaccinarsi senza remore, perché facinorosi complottisti e negazionisti, detti “no-vax”, foraggiati da forze straniere atte a destabilizzare la democrazia, crearono abilmente un clima di paura e sfiducia nella scienza. Il governo capeggiato da Mario Draghi, illustre esperto di finanza globale, invidiatoci da tutto il mondo occidentale, già presidente della Banca Europea, provò dapprima a convincere i resistenti con l’informazione, poi dato che la “resistenza” dei no-vax, rischiava di danneggiare l’intera società e l’economia del Paese, mise in funzione uno strumento, chiamato “green pass”: una sorta di certificato che attestando la vaccinazione completa, e i successivi richiami, permetteva l’accesso ai luoghi della vita sociale e del lavoro. Così senza questo strumento i no-vax furono emarginati e isolati, e i resistenti amabilmente curati nei nostri centri di salute mentale, e il paese tornò a produrre e consumare liberamente. I loro beni confiscati sono il giusto risarcimento sociale. Oggi, come sappiamo, il vecchio “green pass” si è evoluto nel nostro “Koino pass”, cioè il braccialetto interattivo che tutti noi dobbiamo indossare fin dalla nascita, e che certifica il nostro diritto alla vita pubblica, secondo il punteggio dato dai comportamenti più o meno aderenti al regolamento della nostra amata Confraternita Globale Illuminata e Liberale (CGIL). Il Koino pass ci ha permesso così di inibire sul nascere altre gravi forme di negazionismo, che volevano mettere in crisi il nostro sviluppo nella libertà e nella serenità globale. Infatti con la paterna somministrazione mensile del siero contro l’antisociale istinto di ribellione, stiamo ora garantendo anni di pace e di prosperità.
2a versione
Il nuovo Rinascimento italiano (tratto dalle note scolastiche di educazione diffusa sulla storia degli anni venti di questo secolo)
Gli anni venti di questo secolo ormai alla fine, furono caratterizzati da una grave pandemia, o perlomeno così fu presentata, terrorizzando la popolazione che si lasciò facilmente inoculare dosi di siero sperimentale, impropriamente chiamato vaccino, uscito dalle più importanti case farmaceutiche mondiali in concorrenza. Questa accelerazione sui tempi e l’inoculazione a pandemia già diffusa, comportò a detta del premio nobel Luc Montagnier, virologo francese, e molti altri illustri studiosi, una continua mutazione del virus. Ma questi furono ben presto zittiti dai media e da scienziati a servizio del potere. Così alcune nazioni occidentali, e l’Italia in testa, usarono la pandemia per accelerare una radicale trasformazione dei rapporti Stato-cittadino. L’Italia che si mosse più rapidamente di altri paesi, aveva già sperimentato nel 2014, quando fu fatta capofila delle strategie e campagne vaccinali nel mondo, l’imposizione di ben 10 vaccini sui bambini, passando dai quattro precedenti. Gia da allora parte della popolazione insorse, ma fu facilmente piegata con il “ricatto” della frequenza scolastica. Così la stessa strategia ricattatoria fu applicata per il siero Covid-19, rendendo difficile a coloro che rifiutarono il siero sperimentale, mediante un codice vaccinale, ogni tipo di vita sociale, lavorativa e di spostamento, così che chi abitava nelle isole non poté più né uscire e né entrare. Per raggiungere questo obiettivo furono ignorati sia articoli della Costituzione, che altri diritti inalienabili dell’uomo, comprese le morti e i numerosi effetti collaterali anche gravi. Un precedente questo che portò negli anni successivi altre e altrettanto gravi coercizioni: il ritorno alle centrali nucleari; l’ingresso del cibo ogm, che obbligò i contadini a coltivare unicamente acquistando i semi dalle multinazionali, consociate a quelle dei farmaci che producevano anche il siero per inibire ogni istinto di ribellione; la totale privatizzazione dell’acqua che portò alla morte per disidratazione migliaia di persone indigenti, soprattutto anziani e bambini; l’ingresso alle scuole di ogni ordine e grado fu consentito solo per concorso e merito, che lasciò nell’analfabetismo milioni di persone, riportando la nazione indietro di cento anni; abolizione della proprietà privata e requisizione di tutte le abitazioni, passate sotto il controllo dello Stato, che le assegnava di volta in volta ai cittadini più meritevoli in base al Koino-pass. Nel tempo però la resistenza passiva si fece sempre più forte: medici, professori, studenti, intellettuali, giornalisti, magistrati, lavoratori e dirigenti delle forze di polizia con il loro coraggio iniziarono a mettere in crisi il sistema, che se pur rispondendo con l’emarginazione, i licenziamenti e perfino il confinamento in centri di salute mentale, dopo dodici anni di lotte crollò inesorabilmente. Molti dei colpevoli riuscirono a fuggire negli stati satellite, non perfettamente allineati, della Congregazione. Alcuni degli eroi, che salvarono la nazione per farla rinascere più giusta ed equa sono illustrati qui sotto con le immagini bidimensionali in uso all’epoca. La Costituzione fu riformata, limitando i poteri del Presidente del consiglio dei ministri e impedendo al Parlamento di legiferare senza l’approvazione preventiva dei Parlamentini Popolari, enti basilari nella nostra Democrazia Partecipativa Decentrata.
Giulia A. dice
Molto interessante, da scrittrice di fantascienza ti e vi ringrazio per questo articolo.
Oggi si riesce a dialogare pochissimo, ho sentito da una epistemologa un bel paragone: è come se, di fronte a una di quelle immagini “illusioniste” in cui si vede, ad esempio, o la coppa o il profilo delle persone che si danno un bacio, non si fosse più capaci di operare il passaggio da una immagine all’altra, e si resti capaci di vedere solo una delle due, mai più l’altra. Ecco, un articolo del genere fa questo esercizio di “cambio vista” in modo efficace, applicandoci naturalmente la lente distopica. Grazie!
paolo moscogiuri dice
Grazie a Lei Giulia, sì l’immagine che Lei cita, e che fa parte delle illusioni ottiche, descrive molto bene la visione degli eventi storici che possono cambiare al variare delle esperienze personali, delle ideologie alle quali siamo legati, e della narrazione che ne viene fatta dai media. Ma non è che anche la storia è in fondo è un’illusione ottica?
Manuela Lo Franco dice
Geniale!
paolo moscogiuri dice
Grazie, e pensare che ci ho pensato molto prima di proporlo alla pubblicazione, perché avevo il timore che fose frainteso.
Maria Cristina Ferraguti dice
Molto interessante.
paolo moscogiuri dice
grazie, sono felice che il racconto stia suscitando interesse e spero soprattutto tanta riflessione.
Maria gianotti dice
Grazie