Qualcuno si è chiesto se il Tavolo SaltaMuri, nato nel 2018 dopo i numerosi episodi di incitamento alla xenofobia e al quale aderiscono oltre cento associazioni attente ai temi dell’infanzia e dei diritti, con il cambio di governo avesse meno senso. “È evidente di no – fanno sapere – La presenza di movimenti, associazioni, gruppi di pressione è quanto mai necessaria”
Il Tavolo SaltaMuri per un’educazione sconfinata ha assunto il titolo dalla suggestione offerta da Alexander Langer (“gli educatori sono saltatori di muri, operatori di pace”) e dal poeta belga Stefan Hertmans che scriveva: “per me le città sono luoghi in cui si possono saltare i muri”.
Le città oggi rappresentano drammaticamente condizioni di vita che esprimono disparità, disuguaglianze, ingiustizie. Dal 2008 il numero di abitanti delle città nel mondo ha superato quello degli abitanti delle campagne. Desertificazioni, alluvioni, impoverimento, carestie provocano migrazioni di massa.
Superare le barriere, le nuove divisioni è un’emergenza che non può essere arginata da muri. Richiede spirito di convivenza e volontà di interazione.
I ragazzi saltatori del parkour insegnano a vedere e abitare diversamente la città, a superare le costrizioni fisiche e ambientali che imprigionano la vita di milioni di ragazzi. La loro capacità di trovare nuovi modi per superare, saltare, aggirare gli ostacoli che si trovano quotidianamente davanti, di aprire percorsi nell’ambiente, di attribuire significati alternativi ai paesaggi scialbi in cui vivono, di ricercare bellezza, è una metafora della loro elastica capacità di resilienza (Atlante di Save the children, 2014).
I luoghi oggi sono locali e globali insieme, contengono e offrono “tutto il bene e tutto il male del mondo”. Servono buone pratiche e costruzione di reti solidali e resilienti per costruire ponti.
Fra le emergenze che ci troviamo ad affrontare a scuola e nel contesto:
- le povertà materiali ed educative; nel 2018 : 1.260.000 bambini e ragazzi in situazione di povertà assoluta, 2.192.000 di povertà relativa nel 2018 ( Atlante di Save the children 2019). La povertà porta esclusione, non affrontarla é il razzismo e la segregazione dei nostri giorni. Il rischio è di abituarsi e di considerare la situazione un dato di fatto se non si amplia la percezione della realtà, dei problemi.
- le situazioni limite nelle periferie
- il linguaggio violento e discriminatorio
- l’ossessione valutativa e le categorizzazioni di nuove ‘malattie’ e disfunzioni in tutti gli ambiti
- l’ossessione securitaria ( bambini/e ‘chiusi in classe’ per evitare incidenti dovuti spesso alla mancanza di motilità e di articolazione didattica diversa dallo star seduti ore sui banchi)
- l’invasività di forme di censura o di indottrinamento negli spazi educativi (la messa al bando dei libri ‘gender’; l’obbligo di partecipazione a incontri con i vertici militari nelle scuole secondarie in occasione dell’anniversario della vittoria;…)
- l’interferenza con le scelte riguardanti le politiche educative (reclutamento e formazione docenti, fuoriuscita da un quadro nazionale a garanzia di stessi diritti per tutti,..) se dovesse attuarsi la cosiddetta ‘autonomia regionale differenziata’
- la negazione dei diritti quando non la loro violazione (nessun accenno ai diritti nella pur elefantiaca messe di disposizioni e regolamenti)
- l’intolleranza, la segnalazione/individuazione di capri espiatori e di ‘colpevoli’ (si veda l’escalation di forme di stalking verso la senatrice Segre o l’episodio di Bologna con la segnalazione dei nomi sui campanelli al quartiere Bolognina; i roghi di librerie e luoghi di ritrovo e socialità a Roma)
- le resistenze al cambiamento ambientale e sociale
- le gravi problematiche del mondo del lavoro
- ………
Ci siamo chiesti all’incontro del Tavolo Saltamuri a Roma presso il CESV il 24 settembre scorso se, con il cambio di governo e di politica dell’emigrazione si potesse verificare un venir meno della funzione di SaltaMuri. È evidente di no. La presenza di movimenti, associazioni, gruppi di pressione è quanto mai necessaria.
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Testo dell’intervento alla tavola rotonda Sentirsi di casa, promossa a Roma il 12 novembre 2019.
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