Gli orchetti hanno ucciso un ent
Santulussurgiu è il paese in cui è nata mia madre, durante lo sfollamento. L’olivastro millenario di Tanca Manna era mio nonno. Siamo a piangere i nostri morti, e noi stessi.* * *
Macchia di mirti, corbezzoli, cisti
Scura dimora di mondi mai visti
Madre di piccola vita stupenda
FUOCO LA PRENDA
Bosco di sughere, castagni, lecci
Padre di foglie, fatto d’intrecci
Nero di ombre, fitto di luci
FUOCO LO BRUCI
Terra di rocce ruggine e argento
Madre d’incendi figli del vento
Non serve a niente che canti e che piangi
FUOCO LA MANGI
Mano segreta che spargi quel fuoco
Bruci il tuo mondo per così poco
D’ora in avanti prima che accenda
GIUSTIZIA TI PRENDA
*”Per gli incendi della Sardegna”da RIME RAMINGHE, Salani
* * * I versi citano quattro improperi comuni della lingua sarda: FOGU DU PÌGHIRI, fuoco lo prenda, FOGU D’ABBRÙXIRI, fuoco lo bruci, FOGU DU PÀPPIRI, fuoco lo mangi ‘STIZIA DU PÌGHIRI, giustizia lo prenda. La “giustizia” degli italiani-piemontesi è stata intesa per lunghe era come un malanno fatale, come il fuoco. Quel fuoco doloso che ancora oggi non riesce a fermare. (Grazie a Rossano Istranzu Mameli per la foto e la citazione)
Bruno Tognolini Scrittore e sceneggiatore, i suoi romanzi, racconti e poesie – oltre 50 – vengono pubblicati dai maggiori editori nazionali. Intensa è anche l’attività saggistica, con articoli e interventi su poesia, narrativa, tv e comunicazione con l’infanzia, pubblicati su riviste specialistiche e quotidiani nazionali. Si definisce un poeta per bambini e vecchi. Nel 2007 ha ricevuto il Premio Andersen come miglior scrittore italiano per ragazzi. Le sue moltissime filastrocche girano da anni le scuole e le piazze di tutta l’Italia. Ha fondato in Sardegna il Festival di Gavoi. L’isola delle storie, oggi considerato tra i più interessanti e originali nel panorama dei festival di approfondimento culturale a livello internazionale.
Carla dice
Fuoco li prenda tutt senza pietà visto che loro non ne hanno per la nostra amata madre Terra
Rosa Maria Clemente dice
Stolti criminali piromani, che bruciano la bellezza e distruggono la vita delle loro/nostre terre: degni di bruciare nell’ inferno della loro anima persa e di scontare al chiuso di una galera lunghi anni di pena!
Emilio dice
Stolti, certo, criminali, senza dubbio alcuno. Ma non dimentichiamoci che dietro c’è qualcun altro, con interessi e odi: è questa la fiamma che bisogna spegnere.
PIERA dice
Questi forti e vincolanti versi sono da manuale…
posso capire la rabbia del poeta e la necessità d’ esprimere tutta l’amarezza possibile che simili roghi suscitano negli animi sensibili e combattivi !