Raccontare storie a bambini e ragazzi e creare occasioni di confronto con problemi più grandi di loro, diceva Gianni Rodari, permette di farli entrare nella realtà dalla finestra, anziché dalla porta: “È più divertente: dunque è più utile”. Da alcuni mesi anche la redazione di Comune ha spalancato più di una finestra di quel tipo, preparandosi a fare un giornale insieme a ragazzi e ragazze di undici classi, tra prime e seconde medie, di tre scuole romane: l’I.C. Manin, l’I.C. Fratelli Bandiera e l’I.C. Giardinieri.
Le tre scuole hanno avviato il progetto Scappare (“Scuole aperte e partecipate in rete”). Il corso di giornalismo, supportato dalla collaborazione degli insegnanti, è una delle numerose iniziative di questo percorso triennale che include attività extrascolastiche (doposcuola, laboratori teatrali e musicali, attività sportive integrate di ragazzi con disabilità e senza, corsi di coding, laboratori di educazione interculturale…), iniziative di supporto ai genitori, eventi formativi per docenti (con la collaborazione di Franco Lorenzoni), momenti di confronto e tra associazioni genitori.
Il corso di giornalismo è diviso in due parti: nella prima i ragazzi, dopo una infarinata generale sull’universo dei giornali (cos’è una notizia, quali sono i generi giornalistici e le sezioni di un giornale, come è composta una prima pagina e quali sono gli elementi di un titolo, ma anche come è cambiato il modo di fare informazione e di informarsi) hanno affrontato un tema diverso in base alla sezione scelta (ambiente, economia, esteri, cultura e spettacoli, sport, società).
Lettura di notizie, discussioni, videoproiezioni, giochi di ruolo, lavori di gruppo, incontri con esperti ed esperte di fotografia e con autori e autrici di libri hanno permesso di misurarsi con temi importanti tra cui il cambiamento climatico, le migrazioni e la finanza, scrivendo brevi articoli (dove la trascrizione degli ipertesti per ora è affidata ai redattori di Comune), realizzando ottime interviste ad autorevoli esperti e disegnando vignette. Il sito Scappare.it raccoglie, tra le altre cose, i tre blog (Manin, Fratelli Bandiera, Belli) delle singole scuole, con articoli scritti dai ragazzi.
Tra gli articoli della Belli/Giardinieri, l‘intervista ad uno dei massimi esperti di clima in Italia, Alberto Castagnola.
Tra gli articoli della Fratelli Bandiera, l’intervista a Giulia Manzi, figlia del maestro di Non è mai troppo tardi.
Tra gli articoli della Manin, quello di Emmanuel sull’incontro dedicato all’Afghanistan e ai minori in fuga.
La seconda parte del corso, coincisa con l’inizio dell’emergenza pandemia, prosegue in queste settimane attraverso appuntamenti web (non sincroni) e la scrittura di notizie destinate ai blog. Le relazioni con i ragazzi vivono in un tempo sospeso, tuttavia la curiosità e la voglia di mettersi in gioco in questa bizzarra materia del corso di giornalismo, tanto attesa ogni settimana, permettono oggi di dare un senso a percorso collettivo costretto a convivere con la distanza.
Del resto la forza dei giornali preparati dai ragazzi è nota. Tra il 1984 e il 1988 Mario Lodi, ad esempio, ha dedicato tempo ed entusiasmo in un’impresa che oggi appare attuale quanto straordinaria: un giornale-progetto educativo, A&B, per stimolare un colloquio tra generazioni e per imparare a coltivare stupore verso gli altri e il mondo. Non, dunque, un giornale per i bambini o ragazzi e neanche dei bambini, ma uno spazio nel quale adulti e bambini sono in relazione e la creatività è un processo. Quel percorso ispira anche il corso di giornalismo avviato con le undici classi di Scappare e più in generale l’intero progetto: in fondo si tratta di ripensare alle classi prima di tutto come comunità di ricerca aperte al mondo.
Giordana Szpunar dice
Bella iniziativa!
Lea Melandri dice
Bell’idea!
Colomba Damiani dice
Bravi!
Rosanna Quarta dice
Buona idea.
Maria Chiara D'Urso dice
Bella iniziativa.
Gian Andrea Franchi dice
bellissima iniziativa! da diffondere al massimo…!
Alec Fergusson dice
Giusto! Facciamo un giornale settimanale autogestito di buone pratiche comunitarie contagiose quanto basta intergenerazionale perché ognuno e ognuna di noi ha da imparare dai “vecchi” e dai loro racconti di vita e perché la pedagogia si fa dal basso e collettivamente. Educhiamoci a un altro mondo necessario perché non torneremo alla normalità, perché la normalità era il problema …
Fiorella Palomba dice
Come si suol dire correva l’anno 1986 e, con l’ausilio della Apple – avevamo in commando il primo Macintosh e la formazione dei giornalisti del Messaggero – realizzammo un giornale, formato tabloid che andava in rotativa. Veniva venduto e, con il ricavato gestito dai genitori della scuola, si sono comperati altri computer.
Era una attività laboratoriale a cui collaboravano tutte le classi.
Rai tre ci invitò, come potete vedere. È stata una esperienza pilota.
https://www.youtube.com/watch?v=K5hPeFr03YE
Gianluca Carmosino dice
Grazie Fiorella, racconteremo e condivideremo volentieri il video con i ragazzi coinvolti nel progetto Scappare.
Fiorella Palomba dice
Errata corrige: comodato e non commadato ?
Chiara dice
perchè non registrate almeno questa parte telematica? si potrebbe rendere fruibile parte del progetto ad altre scuole