Non basta il rifiuto della scuola azienda, non bastano analisi sulla crescita del dominio del mercato nella vita dei più fragili, non basta neanche rivendicare diritti e gridare contro il razzismo o riconoscere solo quello maturato negli altri.
C’è un filo rosso, non facile da riconoscere, emerso negli incontri di approfondimento di Miraggi migranti, nella tavola rotonda (partecipatissima) La scuola senza mura, nella proiezione del film La mia classe, promossi da Rete di Cooperazione educativa, redazione di Comune e Asilo Bosco Caffarella all’interno di Fabbrica Roma, festival multidisciplinare il 6 e 7 ottobre. Un filo nelle mani di chi ha cominciato a dare spessore all’orizzonte dell’educazione diffusa perché pensa che apprendere significa prima di tutto vivere i territori per cambiare il mondo, di chi cerca i nessi tra accoglienza, apprendimento e condivisione perché non si accontenta del racconto mediatico che riduce la nostra epoca al trumpismo, di chi si ribella facendo a cominciare dalla vita di ogni giorno.
In uno dei laboratori di Miraggi migranti (che la prossima settimana farà tappa a Sezano), Carlo Ridolfi ha ricordato come ciò che sorprendeva tutti di un grande maestro come Mario Lodi era la sua profonda capacità di ascolto, coltivata con chiunque. Ecco, Il filo rosso messo in gioco da chi ha partecipato a questa splendida due giorni è stato quello di chi non smette di imparare ad ascoltare, il filo rosso delle relazioni sociali diverse che, nonostante tutto, fioriscono ovunque.
Miraggi migranti è stata possibile grazie a Cemea, Asinitas, Altramente, ZaLab, Caritas di Roma, Liscìa, Matura Infanzia, Mce, Roberta Ventura, Anna Maria Bruni, Sabrina D’Orsi. Alla tavola rotonda La scuola senza mura sono intervenuti Paolo Mottana (docente di Filosofia dell’educazione alla Bicocca), Anna Foggia (insegnante), Alessia Fedeli e Alessandro Vattimo (cooperativa Iskra), Amedeo Ciaccheri (presidente del Municipio VIII), Luigi Gallo (presidente della Commissione cultura della Camera), Carlo Ridolfi (Rce), Francesca Lepori (Asilo Bosco Caffarella), Guidi Musillo (Associazione Genitori Di Donato). La due giorni non sarebbe stata possibile senza la sorellanza dell’associazione Comunitaria, promotrice di Fabbrica Roma.
Alcune foto della tavola rotonda, a seguire quelle dei laboratori Miraggi migranti e alcune degli eventi di Fabbrica Roma con cui era evidente la risonanza.
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