Al via la quinta edizione del premio W. Maathai Donne Pace e Ambiente guardando a Parigi.
di Laura Greco
È nata come una scommessa. Provare a ricordare una grande donna, W. Maathai, una grande ecologista e pacifista, ed allo stesso tempo ricordare e sostenere le tante donne che in tutta Italia lottano ogni giorno per la difesa dell’ambiente e della pace nei propri territori. Una scommessa che si è trasformata in una ricorrenza annuale dal 2012, attorno all’8 marzo, l’evento Premio Donne Pace e Ambiente dedicato a W. Maathai che ogni anno viene realizzato dall’Associazione A Sud a Roma.
Un evento che vuole innanzitutto ricordare Wangari Muta Maathai, prima donna africana a ricevere il Nobel per la Pace nel 2004, che dichiaro? al momento della premiazione : “Non ci può essere pace senza sviluppo sostenibile e non ci può essere sviluppo senza uno sfruttamento sostenibile dell’ambiente. La protezione dell’ecosistema deve essere considerata un mezzo per garantire la pace, in Paesi dove la scarsità delle risorse genera inevitabilmente instabilità politiche e sociali».
Wangari Maathai, deceduta il 25 settembre 2011 a Nairobi, Kenya, ha lottato per più di 30 anni in difesa dell’ambiente e dei diritti delle donne ed ha contribuito in maniera significativa alla democratizzazione della sua nazione. E a lei è dedicato ogni anno questo premio, a testimonianza del fatto che tante donne ancora oggi lottano nei sud come nel nord del mondo per coniugare giustizia sociale ed ambientale. Evento che non si esaurisce in mera commemorazione e testimonianza, ma che ogni anno ha come obiettivo rilanciare temi che hanno che fare con l’ambiente e le questioni di genere alimentando il dibattito e coivolgendo vertenze e rappresentanti istituzionali per avanzare analisi e proposte in quesro senso.
E per far questo ogni anno viene attivato un percorso di consultazione partecipata con l’intento di individuare coramente le premiate e i temi. Come convenuto nel corso della 1° edizione del Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai, a partire dalla 2a edizione del Premio per decidere a chi e per cosa assegnare il Premio è stata infatti istituita una Commissione allargata formata dalle realtà coinvolte e dalle attiviste premiate via via in ogni edizione, ed estesa alle rappresentanti femminili di Associazioni e realtà che da anni svolgono attività nell’ambito della difesa dei diritti umani, dell’ambiente e dei beni comuni e che, occupandosi delle fasce più svantaggiate della popolazione, promuovono iniziative e progetti di integrazione sociale e culturale sul territorio di Roma.
Tra esse: A Sud, Casa Internazionale delle Donne, CDCA – Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, Libera, daSud, Action A, Zero Violenza Donne, Befree, Un Ponte Per. Obiettivo generale della Commissione allargata è la promozione di un percorso di riflessione tale da fornire sollecitazioni ed idee per la promozione di concrete iniziative di giustizia ambientale, sociale e di genere e in grado di condurre altresì all’individuazione delle 6 donne italiane alle quali conferire i Premi “Acqua”, “Aria”, “Terra”, “Fuoco” e il Premio Speciale al giornalismo ambientale “Carla Ravaioli”.
Il Premio speciale legato alla figura di Carla Ravaioli, giornalista e saggista, femminista ed ambientalista morta nel 2014, dalla terza edizione viene assegnato a giornaliste italiane che abbiano dedicato la loro vita all’impegno nel comunicare le tante emergenze ambientali del nostro territorio che spesso non trovano spazio nel mondo dell’informazione mainstream. L’individuazione delle vertenze e delle rappresentanti femminili da premiare avviene attraverso criteri che rispondono alla necessità di dare visibilità e di fornire opportunità di articolazione di alleanze a livello nazionale a comitati territoriali le cui battaglie per la difesa dei territori sono particolarmente attive ed emblemtiche.
La scelta per questa edizione intende legarsi all’emergenza climatica e alla lotta contro il riscaldamento globale, in vista anche dell’appuntamento che vedrà a Parigi, a fine anno, riunirsi nella Cop 21 dell’ONU i capi di stato con l’obiettivo di firmare un accordo vincolante sulla riduzione di emissioni per il Post Kyoto. In questo contesto e sfruttando i numerosi contatti con le organizzazioni di donne che in Italia si battono nella difesa dei territori, l’edizione di quest’anno vuole essere occasione per rilanciare un percorso in cui in particolare le donne possano discutere e lavorare per giungere a Parigi con una proposta sul nesso esistente tra clima, ambiente e donne. Una sorta di processo che veda nascere un “Patto delle donne per il clima”, facilitando la partecipazione delle realtà dal basso e l’interlocuzione con la politica e le istituzioni locali.
Per questo motivo si è scelto un luogo istituzionale, il Comune di Roma, e sono state invitate rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali all’evento di premiazione, al fine di inaugurare un percorso virtuoso di dialogo. Saranno presenti, oltre alle premiate e alle rappresentanti dell’Associazione A Sud, Celeste Costantino , Deputata SEL, Marta Bonafoni – Consigliera Regionale Regione Lazio, Cecilia D’Elia – consulente della Presidenza Regione Lazio per diritti e pari opportunità, Gemma Azuni – Consigliera Comune di Roma, Vicepresidente Commissione delle Elette, Francesca Koch – Casa Internazionale delle Donne. E’ stata invitata la Presidente della Camera Laura Boldrini.
Obiettivo è ragionare degli strumenti più adeguati da costruire in ambito istituzionale per dare voce alle tante vertenze legate alla contaminaziona ambientale, all’emergenza climatica e alla slaute delle donne e dei bambini.
Quest’anno ad essere premiate saranno: per il Premio Fuoco Tiziana Medici del Coordinamento Nazionale No Triv, che lavora da alcuni anni sui progetti estrattivi e i loro impatti territoriali in termini ambientali, economici e socio-sanitari. Per il premio terra dalla Sardegna, Paola Pilisio del Coordinamento dei comitati sardi. Paola è tra le maggiori animatrici dei comitati cittadini sorti attorno al polo petrolchimico di Porto Torres per chiedere la messa in sicurezza e la bonifica del territorio. Il premio Aria è stato assegnato a Daniela Patrucco del comitato No al carbone di La Spezia, città che ospita una centrale a carbone dell’Enel con potenza installata di 1,3 gigawatt e con un impatto devastante sulla salute della popolazione. Il Premio Acqua a Lucia Ruffato di Belluno, del Comitato Acqua Bene Comune Belluno. Lucia da anni si occupa di salvaguardia delle acque ed è tra le promotrici dell’Appello nazionale per la salvaguardia dei corsi d’acqua dall’eccesso di sfruttamento idroelettrico.
Il premio speciale di giornalismo ambientale “Carla Ravaioli” verrà consegnato a Giuseppina Ciuffreda, tra le penne che meglio hanno raccontato in Italia e all’estero le questioni ambientali e le grandi lotte sociali nate attorno ad esse. Intellettuale femminista, giornalista di rigore intellettuale e mortale, collabora da lungo tempo con Il Manifesto e CNS Ecologia Politica è una delle voci più autorevoli delle esperienze di ricerca e di nuove pratiche messi in piedi nel nostro paese negli ultimi decenni.
Da W.Maathai a Carla Ravaioli, passando per le tante rappresentanti premiate in questi anni, dalle mamme della Terra dei Fuochi, alle ragazze che hanno lottato per una rocostruzione giusta della città de L’Aquila, donne che hanno compreso come pace e ambiente siano due facce della stessa medaglia e di quanto sia necessario oggi articolare in questo senso le lotte per costruire il cambiamento verso nuovi modelli di sviluppo e l’affermazione della giustizia sociale ed ambientale nel nostro paese.
Il 12 marzo 2015, alle ore 17 presso la Sala del Carroccio del Comune di Roma, in piazza Campidoglio, si parlerà di loro e so costuirà un nuovo spazio discussione in cui le donne, la pace e l’ambiente siano al centro.
Per approfondire vedi qui
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