Se c’è una cosa da non fare quando un terremoto devasta un territorio è proporre “soluzioni” veloci per la ricostruzione. Se c’è una cosa da fare è invece guardare tutte le cicatrici lasciate e farlo con le comunità che abitano quei territori. Lo hanno spiegato bene Flaminia Brasini e Delia Modonesi nell’articolo Il tempo lungo del terremoto. Chi sembra muoversi in quella direzione è l’associazione Postribù di Rieti, che molti hanno conosciuto in questi anni per lo straordinario impegno sui temi della decrescita, dei beni comuni, dell’autogoverno. Nel messaggio diffuso in questi giorni raccontano dei legami con amici, produttori e Gas; suggeriscono di pensare ai bisogni imminenti (che restano per molti roulotte e camper per affrontare l’inverno) e al tempo stesso a come garantire ad alcuni produttori vendite costanti nel tempo, ma anche di ripensare una certa idea di economia locale a cominciare da possibili progetti di turismo solidale. E ancora: raccontano del concreto sostegno dato a una famiglia di Amatrice (fatto di vicinanza ma anche di beni scelti con la famiglia, come una motosega utile a raccogliere e vendere legna) e segnalano alcuni produttori da sostenere (contro e oltre l’ossessione di whatsapp), di cui garantiscono personalmente. Il loro invito resta prima di tutto quello di rispettare la precarietà psicologica assai diffusa tra le comunità colpite dal sisma e di non pretendere risposte veloci. C’è bisogno di riconoscere il tempo lungo del terremoto
di PostTribù
A tutti i gruppi di acquisto italiani, le associazioni, le scuole e i singoli cittadini che in questi due mesi ci hanno contattato per chiederci informazioni e offrire il loro sostegno alle zone terremotate, vi scriviamo per rendervi partecipi delle nostre riflessioni post-terremoto e degli ultimi aggiornamenti e progetti da noi intrapresi.
Premessa e situazione nelle zone del terremoto
Come forse già sapete, la nostra associazione Postribù ha sede a Rieti, e dopo il sisma che ha colpito il 24 agosto Amatrice (che è nella nostra provincia ma a 60 chilometri da noi) ci siamo subito attivati per verificare e individuare quali fossero le situazioni più bisognose di aiuto o le persone che non riuscissero a ricevere l’assistenza necessaria attraverso i canali istituzionali.
A due mesi dalla scossa di agosto ci sembrava che le cose stessero ripartendo, a fatica, ma con estremo coraggio da parte soprattutto di chi aveva subito grandi danni o lutti familiari. E, nel rispetto dei tempi, del dolore e dello sconvolgimento psicologico di tutte le persone che abbiamo incontrato nei nostri numerosi viaggi, come associazione avevamo iniziato a ragionare su progetti a lungo termine per far ripartire quel po’ di economia rimasta. Da qui l’idea del progetto Posterremoto.
Ma la fortissima scossa del 30 ottobre ha destabilizzato nuovamente progetti e persone, per non parlare che anche noi di Rieti, seppur distanti dall’epicentro, abbiamo avuto una settimana di panico collettivo, alcune case hanno avuto lesioni (non strutturali, ma è comunque psicologicamente provante dormire in una casa con i muri pieni di crepe), abbiamo uffici e scuole inagibili, molte persone hanno dormito fuori casa e le scuole (…).
Tutto questo per dirvi che abbiamo letto le vostre centinaia di email, e vi ringraziamo per la vicinanza e per avere noi come punto di riferimento, ma ci è estremamente difficile sia rispondervi con puntualità e tempestività, sia nel merito di quanto ci chiedete.
Informazioni in tempo reale sullo stato di emergenza
Siamo in contatto con amici umbri e marchigiani, produttori, famiglie e gruppi di acquisto, per capire nuovamente come possono essere attivati progetti di rete e aiuti davvero utili.
Inoltre collaboriamo alla piattaforma digitale, frutto dell’attivismo di centinaia di persone da tutta italia, www.terremotocentroitalia.info – che raccoglie informazioni verificate sulle zone terremotate. C’è anche una app per android e un gruppo facebook TerremotoCentroItalia, oltre ad altri canali (Telegram, Twitter, Flickr, ecc) che potete seguire per avere aggiornamenti in tempo reale.
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Quali produttori sostenere?
Quello che però ci sentiamo di dire a tutti è che adesso, anche in vista di regali e cesti di Natale, c’è la corsa agli acquisti pro terremotati, mentre il problema vero sorgerà una volta passata l’emergenza: chi resterà nelle zone colpite, chi con coraggio e determinazione sceglierà di restare, superando il rigido inverno in roulotte, camper o container, chi vorrà far ripartire la produzione di formaggi, salumi, legumi o artigianato, avrà bisogno di aiuto. Non tanto l’aiuto per aggiustare un capannone (che arriverà danno Stato), quanto del supporto che garantisca una vendita costante del prodotto, considerando che le zone dell’appennino del centro Italia, salvo qualche eccezione, già erano depresse prima del terremoto. Ora che anche il turismo è svanito, e ci vorranno anni per la ricostruzione, sarà importante più che mai sostenere un’economia sana e legata alle potenzialità del territorio che ancora offre occasioni di sviluppo, pensiamo ad un turismo solidale, in zone che dal punto di vista naturalistico sono molto belle.
Su questo stiamo ragionando, e vorremmo implementare il ragionamento di rete, insieme a tutte le realtà italiane che lo vorranno: gruppi di acquisto, distretti, associazioni ed altre realtà economiche, per creare sinergie di sviluppo e trasformazione che possano offrire nuove possibilità di crescita e contrastare l’abbandono di queste bellissime zone rurali.
Tutta questa lunga premessa perché chi ci scrive da molto lontano, a volte non si rende conto della sensazione di precarietà che uno sfollato vive e del bisogno di rispettare alcuni tempi psicologici necessari per ripartire con determinazione, o anche tempi logistici per riorganizzarsi o ripensare le filiere di vendita. Cose come organizzare una spedizione di prodotti dall’altra parte d’Italia, con i problemi alla viabilità, le frane, l’incertezza se trasferirsi sulla costa in attesa di tempi migliori piuttosto che la vita in tenda o in roulotte, non sono cose da poco.
Chi avesse fretta di fare acquisti “terremotati” sono certo che troverà molti riferimenti online (a fine mail vi diamo comunque la nostra lista!), ma a chi interessato a sostenere la rinascita del centro Italia chiediamo un impegno più sul lungo periodo, soprattutto dalla primavera 2017 in poi.
I nostri progetti in corso e le aziende che il nostro gruppo di acquisto sostiene
Come prima attività il progetto Posterremoto ha sostenuto una famiglia di Amatrice che ha avuto perdite drammatiche nel terremoto del 24 agosto. Li stiamo sostenendo, non solo economicamente ma anche con la vicinanza (che sembra cosa da poco, ma per tornare alla normalità hai bisogno di sentire che non sei solo), abbiamo acquistato una motosega per Umberto, che con il ricavato della legna venduta avrà un piccolo reddito per l’inverno con il quale potrà continuare a mandare la figlia alle superiori a L’Aquila. Stiamo valutando con lui l’acquisto di altre attrezzature da lavoro, ci stiamo interessando per fare in modo che il container vuoto consegnato dalla protezione civile venga riempito del minimo essenziale, e che la società di trasporti possa offrire un’esenzione totale per l’abbonamento della ragazza che ogni giorno deve recarsi a scuola nel capoluogo abruzzese.
Interno al progetto PosTerremoto è nato in questi giorni il progetto Miele per la vita, ovvero l’adozione della ex azienda apistica Casini, che nel terremoto di Amatrice ha visto cancellata una famiglia intera, ma non la voglia di ripartire, espressa dai familiari rimasti.
Postribù ha deciso di salvare e adottare l’azienda, occupandosi della conservazione e salvaguardia delle arnie e degli sciami, facendo rete con associazioni di categoria e apicoltori marchigiani e reatini. Il progetto prevederà la salvaguardia delle api nel periodo invernale, la manutenzione e l’acquisto di nuove arnie, la riconversione delle tecniche apistiche secondo criteri biologici/biodinamici, un tutoraggio periodico, e la formazione di una persona in loco che abbia voglia di collaborare con l’azienda e seguire quotidianamente la gestione delle arnie.
Le azioni che effettueremo saranno:
- Garantire la sopravvivenza delle api durante l’inverno: acquisto di cibo integrativo proteico (melata) poiché le api hanno finito le scorte di miele e il trasporto delle arnie ha destabilizzato fortemente gli insetti), trattamenti sanitari necessari (biologici) per salvaguardarle dalla varroa (un acaro parassita che decima le api italiane);
- ricollocazione delle arnie, in primavera, nella zona dei Monti della Laga (attualmente sono ospitate ad Ancona, dato che si trovavano nella frazione di Rocchetta di Amatrice, ad oggi zona rossa interdetta all’accesso alla popolazione);
- Acquisto di nuove arnie (la maggior parte sono vecchie o danneggiate) e riavvio della produzione, con eventuale acquisto di nuove attrezzature per il laboratorio;
- Formazione e tutoraggio per giovani della zona che vogliano imparare il mestiere e che seguiranno l’attività quotidianamente;
- Vendita e spedizione dei prodotti presso il circuito di economia solidale italiano: gruppi di acquisto e convenzioni con negozi o aziende amiche che partecipano a fiere e mercati
- Possibili sviluppi futuri del progetto: interventi sulle colture in loco (ad esempio ipotizzare di seminare colture che fioriscono in autunno/inverno, in accordo con le aziende limitrofe); ipotesi di un un apiario comune e didattico per delineare linee guida per una conduzione condivisa e sostenibile per produrre famiglie, regine, miele, polline, propoli…
In ultimo, visto che in moltissimi ce li avete chiesti, questi sono i contatti dei nostri produttori “amici”, della cui genuinità – come persone, prima ancora che dei loro prodotti – garantiamo personalmente, e che potete contattare per verificare le disponibilità di prodotti e le possibilità di spedizioni.
- CONSORZIO PECORINO MONTI DELLA LAGA – l’unico 100% latte amatriciano
– Caseificio Aureli Bio (Pinaco di Amatrice, RI): – per ora ha la produzione ferma e ha finito tutte le scorte, vanno pianificati ordini per l’estate prossima
– Caseificio La Mascionara (Campotosto, AQ): – non sappiamo se ha finito le scorte
- COOPERATIVA RINASCITA 78 (Illica di Accumoli, RI)
formaggi, carne e salumi (per ora hanno la produzione ferma) - AZIENDA AGRICOLA SANTOLINI SANTA (Pretare di Arquata del Tronto, AP)
Contattodi riferimento: Mirko Trenta, un giovane molto motivato che porta avanti l’azienda con la madre; hanno patate, fagioli, lenticchie. Cercano contatti con i gruppi di acquisto di Roma per la vendita diretta di carne igp (pascolo brado, integrazione minima di fieno durante l’inverno, certificato bio).
Contatto diretto: – 3804323871
Loris Arsoli dice
Cari amici italiani dell’economia solidale italiana, la nostra regione Marche (ma vale anche per Umbria e Lazio) è stata colpita molto duramente dal susseguirsi di diversi gravi terremoti. Se il primo ha fatto molte vittime, i successivi hanno fatto molte rovine e danni ingentissimi. C’è un numero impressionante di sfollati. Si rischia che tutto il nostro Appennino si spopoli. La cosa più urgente è cercare di mantenere sul luogo le realtà produttive esistenti e danneggiate, anche se non è facile perché spesso le loro abitazioni sono danneggiate, la parte locale della loro clientela è perduta a causa dello sfollamento e la parte derivante dall’afflusso turistico è ugualmente perduta per l’assenza di strutture.
Come REES Marche abbiamo intanto aperto un Questionario raccolta dati danni subiti (vedi sotto) per censire le realtà dell’economia solidale che hanno più bisogno di aiuto. Intanto che arrivano i risultati del censimento, li verifichiamo (abbiamo creato un gruppo apposito) e ve li facciamo conoscere, potete fin da ora comunicarci la vostra intenzione di essere d’aiuto (alcune sono già arrivate). A questo proposito c’è il Modulo Raccolta Offerte d’aiuto che vi invitiamo a compilare.
https://survey.socialbusinessworld.org/index.php/632453?lang=it
Vi preghiamo di far girare questo messaggio nelle vostre reti che possono essere d’aiuto. Per ogni difficoltà e informazione scrivere a Michele Paolini, che coordina il nostro gruppo di lavoro sul terremoto: michele.chiocciola.socialbusinessworld.org
Grazie infinite