Abbiamo bisogno di rinnovare i nostri immaginari, di riprenderci le nostre città, di sperimentare azioni dirette e comunicazione creativa, ma anche di riscoprire pezzi di storia dei movimenti sociali. Si può cominciare anche da un piccolo gruppo interessato a partecipare a un corso di Comunicazione Guerrilla, come quello proposto da Valerio Gatto Bonanni, regista e performer, promotore di diverse compagne sui temi sociali e dei beni comuni. E c’è anche un’altra bella ragione per ospitare presso sedi di associazioni, centri sociali, teatri, botteghe del commercio equo, spazi occupati, asili nel bosco, aziende agricole, ciclofficine… di città e paesi di tutta Italia un corso di Comunicazione Guerrilla: una parte del costo del corso è destinata a sostenere l’esperienza di comunicazione indipendente di Comune. Facciamo Comune insieme, no?
di Valerio Gatto Bonanni*
Comunicazione-guerrilla è un corso teorico con momenti pratici che passa in rassegna la creatività comunicativa dai gruppi agit-prop degli anni Sessanta ai giorni nostri: dall’Internazionale Situazionista, gli Yippies, i Culture Jammers, i Billboards Bandits, gli psicogeografi, agli indignados, Voina, Yes Man, Super Barrio, #Occupy e le occupazioni culturali in Italia.
La comunicazione-guerrilla vuole spazzare via la supposta naturalezza e ovvietà dell’ordine dominante. Il suo potenziale sovversivo consiste nel mettere in discussione la legittimità del potere e con ciò aprire spazi per nuove utopie.
Durante il corso si analizza insieme il ricco repertorio di pratiche che stimolano effetti sovversivi con interventi nei processi di comunicazione: détournement, flash mob, subvertising, fake, manifestazioni alternative, teatro invisibile, attacchi psichici, foto-azioni, nomi collettivi, marachelle, plagiarismo, travestimenti, contestazioni comiche, street art, vandalismo artistico.
Vengono forniti strumenti per realizzare e organizzare un’azione, un blitz. Inoltre una sessione viene dedicata a esercizi pratici per lo sviluppo del processo creativo e dei momenti in cui allenare il proprio corpo per essere pronti e ricettivi come singoli e come gruppo.
La guerrilla comunicativa è infatti una tattica di sopravvivenza nel mondo dell’immaginario uniformato. Uno strumento di critica gioiosa e divertente che riprende possesso simbolicamente della città e dei suoi spazi sociali e politici.
PROGRAMMA
– Un po’ di teoria
– I fini della comunicazione guerrilla
– Cosa non è un corso di comunicazione-guerrilla.
La Grammatica culturale
– segni linguistici convenzionali e culturali
– ritualità accettate o date per scontate
Strategia e tattica
– strategia del potere e tattiche del quotidiano
– il tempo giusto
– Esercizi
° Spazio pubblico = spazio performativo
° La comicità come mezzo shockante
° La follia artistica e la mossa del cavallo
° Straniamento e sovraidentificazione
– Esercizi
Tecniche e modalità
* Contestazioni creative / Esempi
* Nome multiplo – Mito collettivo / Esempi
* Subvertising / Esempi
* Fake / Esempi
* Teatro invisibile / Esempi
* Manifestazioni alternative / Esempi
* Fotoazioni / Esempi
* Vandalismo artistico / Esempi
La progettazione di un’azione
- Come si organizza un’azione?
- Di cosa c’è bisogno?
- Fantasia e organizzazione?
- Il sopralluogo chi lo fa?
Il Corpo che respira
All’interno
Esercizi sulla riattivazione dell’energia, sulla fiducia, sullo stormo, sui riflessi.
Cambiare identità, giocare con il proprio corpo che cambia.
All’esterno
Freezing nello spazio pubblico, camminate camaleontiche, interazioni creative con le persone, attacco di riso, atti poetici, piccole azioni di teatro invisibile.
Film/documentari
La sera, dopo che si è svolto il corso sarebbe perfetto proiettare dei film/documentari a scelta tra questi titoli:
The Yes Men fix the world – fake e false identità
My name is Janes Jansa – nome collettivo
Exit Trough the gift shop – Street art e l’opera di Banksy
Every day ribellion – perfomances, flash mob e occupy in tutto il mondo
COMUNICAZIONE-GUERRILLA
Tra situazionismo, burle e attivismo artistico/politico
Aperto a: attivist*, student*, attori/performer, cittadin* attiv*.
Numero di partecipanti: da 10 in su.
Durata: A secondo del luogo ospitante può durare minimo 5 ore (1 giorno). Massimo 10 ore (2 giorni)
Costo: da concordare con gli organizzatori, comunque accessibile a tutti.
Fulvio Arniani dice
Grazie per lo spunto e la proposta. Come possiamo contattare l’autore?