Mettere insieme le scuole della provincia di Roma allo scopo di individuare percorsi didattici condivisi volti alla riduzione dei rifiuti (in particolare elettrici ed elettronici, i cosiddetti Raee), al loro riciclo e alla prevenzione del loro abbandono. E’ l’obiettivo dell’associazione Reloader onlus che anche quest’anno partecipa alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (che si chiuderà il 25 novembre), con una serie di eventi articolati in tre giornate di festa, il 20, il 22 e il 23 novembre, in collaborazione con il Liceo Scientifico Majorana di Roma e gli Istituti comprensivi di Ladispoli e di Castelnuovo di Porto.
L’iniziativa punta anche a investire gli allievi delle scuole elementari, medie e superiori della carica di ‘ambasciatori’, presso le proprie famiglie e la popolazione, impegnandosi nella tutela dell’ambiente. L’evento si svolgerà con la collaborazione dei comuni di Ladispoli e Castelnuovo di Porto. Grazie alla partecipazione del consorzio Ecolamp, sarà possibile promuovere la raccolta non solo dei Raee più grandi e di lampadine e altre sorgenti luminose.
Il programma rientra nell’ambito del progetto ‘«Un quartiere per l’ambiente, l’esempio viene dalle scuole»’, organizzato presso l’Istituto Majorana di Roma nell’ambito della Serr 2011 e risultato candidato per il premio europeo, e prevede un calendario di iniziative divise in più sessioni. In ogni scuola si svolgeranno workshop per gli allievi, aperti al pubblico, sulla riduzione e il recupero di imballaggi, materiali e Raee e ai quali parteciperanno come relatori anche gli studenti del quinto anno del Majorana che esporranno i risultati delle ricerche condotte nell’ambito dei loro percorsi didattici dello scorso anno.
(fonte Adnkronos.com)
vanebix dice
RIUSO!
La riduzione dei rifiuti fa girare l’economia
Il settore dell’usato continua a svolgere un’importantissima funzione di inclusione sociale, rappresentando un’opportunità di impiego per tutti coloro che hanno difficoltà a entrare nel mercato del lavoro e non hanno capitali per avviare altre imprese. La possibilità di reinventarsi una fonte di sostentamento attraverso la vendita di beni ed oggetti usati rappresenta ancor di più oggi una delle poche possibilità di reddito per una fascia crescente della popolazione e un efficace strumento di contrasto alle nuove povertà.
Il settore dell’usato è potenzialmente una buona opportunità anche per gli studenti che hanno bisogno di reddito e per artisti e artigiani che si cimentano nel riuso creativo degli scarti, ma anche per chi per semplice passione e voglia di stare assieme apprezza il clima di socialità che si respira nei mercati dell’usato entrandone a far parte esponendo oggetti e beni ritrovati nella cantina o nella soffitta di casa, di cui ha la necessità di disfarsi, ma che non vuole finiscano gettati in un cassonetto.
I mercati dell’usato sono divenuti inoltre uno dei principali luoghi d’incontro tra etnie, generazioni e classi sociali.
Grazie a quest’esercito pacifico ma agguerrito ogni anno decine di migliaia di tonnellate di beni post-consumo vengono restituite ad una seconda vita, fornendo una delle risposte più efficaci e concrete all’emergenza ambientale della nostra epoca rappresentata dall’ enorme produzione di rifiuti.
https://www.facebook.com/events/516836661669320/
Citta invisibile dice
Hai ragione vanebix, segnaliamo volentieri altri articoli sui quali ragionare alla luce di quanto scrivi. Di certo, il riciclo e il riuso non hanno solo un valore ambientale ma anche sociale. Favorirli forse non serve a distruggere il capitalismo ma, per dirla con John Holloway, aiuta a smettere di crearlo.
I pronto soccorso degli oggetti vecchi [in Francia si chiamano le «resourceries», negozi di riparazioni, riuso e riciclo]; https://comune-info.net/2012/11/i-pronto-soccorso-degli-oggetti-vecchi/
Falegnami e sarte senza sbarre [basta un po’ di creatività e bancali di legno diventano accoglienti salottini, pantaloni delle forze armate borse o coprimaterassi. E se riciclo e riuso si intrecciano con l’inclusione sociale dei detenuti, a partire da Rebibbia, allora nasce l’emporio carcerario «Recuperiamoci!»]; https://comune-info.net/2012/05/falegnameria-e-sartoria-senza-sbarre/
I Caffè delle riparazioni [spazi sociali di decrescita, dove portare qualunque cosa per farsela sistemare gratis]; https://comune-info.net/2012/05/i-caffe-delle-riparazioni-moltiplichiamoli/
Chi getta i saperi del riuso e riciclo [La repressione dei raccoglitori informali di beni buttati scatena guerre tra poveri]; https://comune-info.net/2012/10/chi-getta-i-saperi-del-riuso-e-riciclo/
Porta Portese in tutti i quartieri [Il settore dell’usato a Roma, per la sua parte ambulante, vive una situazione di grave disagio…]; https://comune-info.net/2012/04/porta-portese-in-tutti-i-quartieri/
(Città invisibile è un piccolo collettivo romano che sbircia tra i temi sociali, della decrescita e del pensiero critico)