Dopo la violenza della polizia contro gli studenti e le studentesse tanti e tanti sono scesi in strada. Non era scontato in questo tempo cupo. Qui un breve commento scritto a caldo (una precisazione importante: i nostri amici di Una città in comune, citati nel commento, non hanno promosso alcuna manifestazione in prefettura, ma hanno partecipato al presidio promosso dagli studenti sotto il comune di Pisa, mentre l’altro appuntamento era stato promosso, tra gli altri, da Pd, Sinistra italiana, Sinistra civica ecologista)
Torno da Pisa rincuorata e incoraggiata. In contemporanea con il presidio degli studenti sotto il comune, venerdì sera, c’era anche un presidio sotto la prefettura chiamato da “Una città in comune“. Quando l’ho saputo mi sono indignata: gli studenti hanno convocato il presidio presto stamani, subito dopo i fatti; non mi sembrava il caso di sovrapporre un’altra iniziativa (in realtà i due appuntamenti sono stati lanciati più o meno contemporaneamente, ndr). In realtà è andata bene lo stesso: dalla prefettura le persone e le varie organizzazioni (Cgil, Anpi, Cngei – scout laici -, anche una bandiera della Cisl, Potere al popolo, perfino lo stendardo del comune di San Giuliano) si sono dirette verso il comune e poi in piazza Cavalieri a sostegno delle e degli studenti. È stata una piazza composita intergenerazionale, variegata e partecipe, in parte movimentista in parte istituzionalista. Tante kefie e bandiere palestinesi, del sindacalismo di base, di Potere al Popolo e di altre realtà e collettivi, anche lo stendardo del comune di San Giuliano.
Hanno parlato soltanto le ragazze e i ragazzi, rivendicando tra l’altro, la loro autodeterminazione e indipendenza da logiche elettorali e di schieramenti istituzionali e la volontà di andare avanti senza paura nel denunciare il genocidio del popolo palestinese attuato dallo stato di Israele, le responsabilità enormi dell’Occidente e del nostro governo fino alle commistioni tra università e industria bellico-militare e i progetti di ricerca con partner israeliani.
Martedì pomeriggio hanno invitato tutti a un’assemblea aperta che si terrà in una facoltà.
Stasera a Pisa, gli studenti e le studentesse hanno dunque guidato un corteo spontaneo per riprendersi piazza dei Cavalieri, sede della Normale di Pisa. La piazza che stamani gli è stata negata con inaudita violenza dalla polizia: ragazzi e ragazze, molti delle scuole superiori, pacifici, che sono stati intrappolati e caricati brutalmente dalle “forze dell’ordine”. Ormai è chiaro: c’è una strategia ben precisa, la polizia carica a Napoli, Firenze, Torino, Pisa… soprattutto i e le giovani. L’intento? Ferire, spaventare, reprimere.
Stasera eravamo tante e tanti a Pisa: una risposta forte e chiara: nessuna paura, nessuno e nessuna sarà lasciato sola e solo, sostegno e solidarietà agli studenti e alle studentesse e al popolo palestinese. Stop al genocidio. Cessate il fuoco ora.
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Maru dice
Scusa ma è necessaria una rettifica. Una città in comune non ha convocato nulla ma ha partecipato al presidio indetto dagli studenti sotto il comune e alla convergenza in piazza dei Cavalieri.
redazione di Comune dice
Grazie Maru.
Leila d'Angelo dice
Chiedo che aver pubblicato il commento di Mari non basta, va modificato l’incipit dell’articolo. Una città in comune ha aderito al presidio indetto dalle/ dagli studenti mentre quello in prefettura è stato indetto da Coordinamento Civico e Progressista
Partito Democratico
La citta delle persone
Sinistra italiana
Sinistra civica ecologista
Pisa Possibile
+Europa Pisa
+Europa Cascina
+Europa Pontedera
Riformisti per Pisa
Il Barone rampante
Alberto dice
Cari, sì c’è un errore nella ricostruzione dell’articolista, il presidio sotto la prefettura è stato convocato da altri, che hanno scelto di non seguire le indicazioni degli studenti (aprendo una polemica fuori luogo). UCIC ha sostenuto quello che gli studenti hanno scelto e deciso, andando sotto al Comune (dove eravamo in moltissimi e moltissime)
Pietro dice
Io sono andato sotto il comune proprio per essere con gli studenti picchiati, ma ho visto soprattutto universitari e molti adulti, pochissimi giovanissimi. Anche la ragazza che ha esordito al megafono era chiaramente universitaria.
Poi dopo un po’ visto che dei fatti della mattina si parlava in modo indiretto e si concentrava soprattutto sulla Palestina ho provato ad andare all’altro presidio e mentre ero sul lungarno ho incontrato che mi veniva incontro il corteo che veniva dalla prefettura, quello sì zeppo di liceali e mi sono unito a loro arrivando in piazza cavalieri. Poi ieri sera a cena il figlio di un amico mi ha spiegato che i liceali si erano accordati per andare in prefettura.
Anche nelle foto di questo articolo non mi pare ci siano molti ragazzini.