La Buona scuola prepara gli individui alle esigenze del mercato del lavoro. La pedagogia che si chiede il perché dell’educazione o la lettura di autori come Leopardi, Balzac o Tolstoj sono ostacolI. La parola d’ordine è non pensare
La critica della ragione pedagogica
Bambini e ragazzi sono prima di tutto soggetti, aldilà di origini, condizioni e “deficit”
Valutare. Cosa? E, soprattutto, come?
Il feticcio della misura statistica e il pensiero unico della tecnologia
Coltivare la capacità di sognare
Lo spirito della speranza non smette di vivere ma resta poco visibile
Produrre senso: un atto pedagogico
Viviamo il tempo dei mezzi. Nessuno chieda il perché delle cose
La Buona scuola di Matteo Renzi
Emerge sempre di più una visione aziendalistica della scuola
L’utopia delle lotte di ogni giorno
Se guardiamo al di là dei media e dei governi, vediamo un mondo di lotte: nei quartieri, nella scuola, nel lavoro migliaia di donne e uomini resistono con le loro pratiche. Quelli che sono in alto lo sanno e temono chi nutre la speranza
I rischi di medicalizzazione nella scuola
Gli insegnanti troppo spesso leggono la realtà tramite la lente della diagnosi clinica. Il modello dell’osservare per classificare prevale su quello dell’osservare per ascoltare e comprendere. C’è bisogno di uno sguardo pedagogico
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