Obiezioni di coscienza al servizio militare

Obiezioni di coscienza al servizio militare. Storia, memoria e attualità di una scelta di Pace Positiva

“Il concetto che io ho di Patria non si ferma ai confini dello Stato in cui casualmente sono nato – l’Italia – ma si estende a tutta l’umanità (…). Io non credo che la guerra potrà mai cessare di essere un mezzo normale di risoluzione delle controversie internazionali fino a quando coloro che la fanno, o si preparano a farla, accetteranno di essere incasellati e di giocare passivamente il ruolo che altri hanno programmato per loro”.

Così scriveva nel 1971 Mario Pizzola che, nel 1971, ha dato vita alla prima obiezione di coscienza collettiva in Italia subendo quindi la condanna a 4 mesi di carcere militare.

Dello stesso periodo la scelta di Claudio Pozzi, che obiettò al servizio militare di leva “per ideali umani, politici e religiosi” e fu detenuto per 5 mesi e 10 giorni nel carcere di Gaeta, da cui uscì il 1 ottobre 1972, a pochi mesi dall’approvazione della legge sull’obiezione di coscienza, per un congedo concesso per una malattia.

L’attualità della loro scelta, vissuta e testimoniata in tutti questi 50 anni, è il focus di Obiezioni di coscienza al servizio militare. Storia, memoria e attualità di una scelta di Pace Positiva, l’appuntamento che Caritas Roma, CESC e CESC Project, insieme al coordinamento le vie della Nonviolenza propongono ai giovani che oggi stanno svolgendo il loro servizio civile e a tutti coloro che vogliono condividere l’impegno quotidiano sui sentieri della pace vivendo la nonviolenza.

Nel corso dell’incontro verrà presentato il progetto di un nuovo sito web che raccoglie tutta la documentazione sull’Obiezione di Coscienza pazientemente raccolta negli anni da Claudio Pozzi ed altri documenti del CESC, che è stato nel 1982 il primo coordinamento di enti “di accoglienza” per gli obiettori al servizio militare in Italia.

Una traccia che si snoda tra passato e futuro, consapevoli di doverla radicare nel presente per dare corpo concreto alla speranza di una pace che si faccia storia e non resti utopia.