Informazione indipendente
Formazione pubblica sui “Beni Comuni – Pratiche di antimafia e democrazia partecipata!
”Sabato 17 Aprile ore 15.30
In seguito all’approvazione della delibera da parte dei commissari straordinari del Comune di Partinico per il “regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani” e in continuità con lo spirito di dei due anni e mezzo di attività all’Ex Arena Lo Baido, luogo pubblico in cui la comunità solidale creatasi chiede il riconoscimento come #benecomune , abbiamo pensato di proporre un momento di formazione pubblica sui beni comuni per permettere un uso consapevole e diffuso dello strumento proposto dall’amministrazione.
Vi invitiamo a prendere parte all’iniziativa sulla pagina facebook di Partinico SolidaleInterventi:Valetina Speciale Partinico Solidale; Vincenzo Roberto Margiotta Inikon; Antonio Vesco, antropologo Università di Torino, studioso delle mafie, la politica e i movimenti per i beni comuni; Pasquale Bonasora Labsus, Laboratorio per la sussidiarietà; Maria Francesca De Tullio PhD in diritto costituzionale, Ex Asilo Filangieri e Rete Nazionale Beni Comuni Emergenti e ad Uso Civico.
Riconoscendo l’importanza dell’opportunità fornita con l’istituzione del regolamento, crediamo sia necessario approfondire insieme come i processi di gestione partecipata delle risorse pubbliche siano costitutivi dei beni comuni in quanto pratiche antimafia necessarie e rigenerative in un paese in dissesto economico prima e poi sciolto per mafia.L’iniziativa, in particolare organizzata da Partinico Solidale, associazione Inikon e Cesvop la cui delegazione territoriale racchiude numerose associazioni cittadine, si inserisce nel percorso dell’Assemblea dell’Arena Bene Comune costituita dal patto degli abitanti dell’arena ossia singoli, gruppi di lavoro, associazioni che si riconoscono l’un l’altro in un patto di mutuo soccorso in cui tutti si è accomunati dal sentirsi parte di questa comunità e dalla necessità di rivendicare il proprio diritto a vivere e vivere bene gli spazi pubblici e ad esprimersi attraverso gli stessi, auto-organizzandosi, chiedendo di essere riconosciuti come risorsa per il territorio in collaborazione con l’amministrazione.