Dal Comune più orientale della provincia di Torino, Verrua Savoia, al selciato di ciottoli di San Telmo, il quartiere più bello di Buenos Aires. Il fantastico viaggio di Irene e Marco è cominciato, il loro è il Ribellarsi facendo di due fratelli che hanno scelto di prendersi il tempo di ascoltare, viaggiare e conoscere lungo le carreteras del continente che amano: l’América che parla le lingue indigene e il castigliano. E poi Marco e Irene hanno preso sul serio la nostra offerta di cominciare a fare Comune con noi: per tutto l’anno ci racconteranno le storie, le avventure, le persone dei mondi nuovi che riusciranno a scoprire. Una nuova scoperta delle Americhe in un racconto che ha un forte profumo di libertà
Nelle immagini di questa pagina, corteo dell’8 marzo a Buenos Aires (foto M. Bertana)
di Irene e Marco Bertana
Oggi a Buenos Aires piove. È una pioggia di fine estate, di quelle che rinfrescano. Siamo arrivati da pochi giorni e tutto è ancora nuovo ed eccitante, dalla lingua argentina (molto diversa dal castigliano di Spagna) e i suoi suoni cantati, alle empanadas, dalla feria de San Telmo, al tango e alla musica per strada. Non siamo qui per fare turismo, tuttavia, siamo venuti per un progetto che durerà un anno e ci porterà ai quattro angoli dell’America Latina. Facciamo ricerca, come si dice, ma non certo in senso accademico. La nostra è l’academia de la calle, l’accademia di strada: esperienze sociali, economiche, di vita alternative e movimenti dal basso, los de abajo, dicono certi amici “importanti” di qui.
Incontreremo molte persone che ne fanno parte e cercheremo di capire quali sono i fattori di affermazione di queste esperienze, quali gli ostacoli, se e come sono stati superati. Ma chi siamo noi, vi starete forse chiedendo, e a che titolo facciamo tutto ciò? Siamo Irene e Marco, due fratelli, di ventinove e ventuno anni. Abbiamo deciso di investire un anno della nostra vita in questa ricerca per diversi motivi. Il primo è forse più personale che politico e ha a che vedere con il prendersi il tempo di ascoltare, viaggiare, conoscere e uscire da un tracciato pre-determinato per capire che cosa davvero vogliamo per la nostra vita. Ci piacerebbe, tornando, inventare qualcosa di nostro, certo insieme ad altri, e provare a seminare ciò che avremo trovato lungo questo nostro percorso qui.
Un altro motivo che ci ha spinto al di là dell’oceano, è la potenza (cioè la capacità di fare, inventare, creare mentre resistono) di alcuni movimenti ed esperienze. Spesso si tratta di persone che sono state private di ogni risorsa eppure hanno vinto battaglie contro multinazionali potentissime e hanno creato alcuni dei movimenti più grandi e importanti del pianeta.
Partiamo con un bagaglio di domande e qualche idea. Non sappiamo che cosa troveremo. Le informazioni che abbiamo sono parziali, tutto potrebbe cambiare strada facendo, è giusto, è naturale. Sentivamo il bisogno, in questo momento di profonda crisi in Europa e nel mondo, di andare a esplorare un continente che, a nostro avviso, osa mettere più di tutti gli altri allo scoperto le contraddizioni del sistema capitalista e consumista che regola così ferocemente le nostre vite.
Vorremmo che la nostra esperienza fosse un granellino di sabbia utile, che servisse ad alimentare questa riflessione. Per questo abbiamo deciso di condividere le nostre avventure su un blog. Per aggiungere un tocco di umanità a discorsi che possono sembrare astratti e lontani, abbiamo deciso di chiedere alle persone che incontreremo di raccontarsi cucinando e insegnandoci le loro ricette preferite. Per cui, oltre a ricette per utopie realizzabili, raccoglieremo anche ricette buone per mangiare con gusto e in allegria.
Si comincia questa settimana, con Andrés Ruggeri, un professore che si occupa di fabbriche recuperate. Sono esperienze di autogestione nate dopo la crisi del 2001, quando molte fabbriche hanno chiuso i battenti e i lavoratori hanno deciso di occuparle e di gestirle in forma cooperativa, rivendicando un diritto, quello al lavoro, garantito dalla Costituzione argentina. Da allora l’esperienza ha continuato a crescere anche in termini numerici, oggi sono circa 700 fabbriche recuperate sul territorio nazionale.
Attraverso il nostro blog, storiedellaltromondo.com, vi aggiorneremo sugli incontri e le peripezie di un viaggio che, con una macchina che ancora dobbiamo procurarci, ci porterà dall’Argentina fino in Messico. Condivideremo gli articoli più significativi sulle pagine di Comune che ci segue da un lontano che vuole essere molto vicino. Intanto, se volete dare un’occhiata, qui c’è il video del viaggio dal Piemonte a Buenos Aires e del nostro primo giorno nella capitale argentina, terminato con il corteo della festa della donna. Hasta lluego!
VIDEO
Storie dell’altro mondo
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Da Verrua Savoia a Buenos Aires
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=h0dRB7adCvc#t=17[/youtube]
Argentinità al palo
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=2xpILinSJrM&sns=fb&noredirect=1[/youtube]
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