Uno spazio per ragionare sulla trasformazioni della città, sul protagonismo spontaneo dei cittadini, sulla gestione degli spazi pubblici. Dal 16 al 18 maggio seconda edizione a Roma della Biennale dello spazio pubblico, promossa da Inu (Istituto nazionale urbanistica) insieme a istituzioni e associazioni
di Mario Spada
La Biennale dello spazio pubblico, promossa da Inu (Istituto nazionale urbanistica) in partenariato con istituzioni e associazioni, inaugura la seconda edizione a Roma dal 16 al 18 maggio. Saranno premiati i vincitori di diversi bandi di concorso e si aprirà il confronto tra esperti, amministratori, cittadini all’interno di ben 24 tra seminari e workshop.
Le numerose adesioni confermano quanto sia sentita l’esigenza di prestare una particolare attenzione al tema degli spazi pubblici che rappresentano il sistema che alimenta le relazioni umane e trasmette linfa vitale alla città. Dopo una fase caratterizzata da una febbre edilizia che con lo sprawling ha compromesso ulteriormente il territorio, ha creato spaesamento sociale e danni ambientali, si avverte la necessità di un «ritorno alla città», ai suoi valori e alle ragioni che ne hanno determinato la nascita e l’evoluzione. «Prove di città» è lo slogan di questa edizione con il quale si vuole sottolineare la necessità di procedere in termini operativi affinché si ponga un freno alla tendenza a privatizzare gli spazi pubblici, affinché la città pubblica e i suoi spazi costituiscano il punto di riferimento per rigenerare i tessuti urbani secondo criteri di recupero e riuso dell’esistente. Un «ritorno alla città» che si fondi sulla sostenibilità ambientale e sociale, sull’agenda digitale che estenda i diritti di cittadinanza, sulla partecipazione dei cittadini nella gestione dei beni collettivi, sulla creatività sociale.
Si giunge a questo appuntamento con molte iniziative che si sono realizzate nell’intervallo tra la prima edizione del 2011 a oggi: «Il viaggio nei comuni delle buone pratiche» ha rivelato le grandi risorse professionali interne ai Comuni che riescono, pur scontando un regime di ristrettezze finanziarie, a realizzare iniziative importanti e innovative per migliorare lo spazio pubblico urbano e favorire l’inclusione sociale; i concorsi e i call for paper hanno coinvolto progettisti, ricercatori, studenti, associazioni di cittadini attivi su temi attuali che vengono visti da diverse angolazioni: il progetto, la gestione, le risorse, la cittadinanza, la cultura.
Si è cercato di favorire la interazione tra gruppi professionali e gruppi sociali, la contaminazione di linguaggi e idee, in un momento particolarmente critico che richiede ricerca di convergenze e di linguaggio comune.
Nel panorama della biennale assume un significato particolare il progetto «La città che vogliamo» proposto dalla commissione Partecipazione dell’Istituto nazionale di urbanistica, con lo scopo di promuovere azioni di carattere inclusivo da svolgersi nella settimana compresa tra il 5 e il 12 maggio negli spazi pubblici più frequentati dai cittadini: parchi, giardini, piazze, strade, scuole, cortili. L’obiettivo del progetto è sensibilizzare le istituzioni e i cittadini sul diritto di fruire degli spazi pubblici da parte delle figure più «fragili» come bambini, anziani, migranti, homeless, persone con disabilità motorie, sensoriali o mentali.
La call nel mese di marzo ha ricevuto trenta proposte, provenienti da diverse città italiane, presentate da cittadini organizzati in associazioni di carattere territoriale. Sono giunte proposte da Adelfia (Bari), Barcellona (Spagna), Bologna, Cagliari, Canosa di Puglia, Capena (Roma), Firenze, Macerata, Napoli, Ortelle (Lecce), Roma, Rovigo, Sassari, Terni, Torino, Viareggio. Ben 11 iniziative di «riappropriazione» inclusiva di spazi pubblici sono previste a Roma.
Le proposte seguono le indicazioni suggerite dalla call, come l’uso di metodologie partecipative adatte a coinvolgere attivamente gli abitanti: passeggiate partecipate, performance inclusive, planning for real, raccolta di idee su poster e post-it, simulazioni con strutture provvisorie. E’ previsto il coinvolgimento di almeno una delle categorie «fragili» e una sintesi di tutte le iniziative sarà presentata in un workshop che la Biennale dedica al progetto.
Il progetto ambisce a diventare un appuntamento annuale con l’obiettivo di far emergere le potenzialità dei movimenti di base. Le azioni dei cittadini si inquadrano nella categoria della cosiddetta «sussidiarietà sociale» che non può essere intesa come sostitutiva dell’azione pubblica o come ombra di una Pubblica Amministrazione debole che declina le responsabilità. L’efficacia delle iniziative di base si misura sulla capacità dell’Amministrazione locale di recepire i messaggi che provengono dal territorio e di trasformarli in percorsi amministrativi rapidi che mirano alla realizzazione degli obiettivi. Si sente spesso ripetere: «Siamo stati lasciati soli. Quello che non fa il Comune ci arrangiamo a farlo noi» a riprova che le iniziative spontanee dei cittadini sono di norma direttamente proporzionali alla inefficienza della macchina amministrativa. La sfida è di dare continuità all’azione, di strutturare e coordinare gli interventi delle realtà di base, e dare forma a nuovi organismi territoriali che sostengano un processo, non più prorogabile, di rinnovamento della Pubblica Amministrazione.
Nel corso del cammino con cui si è giunti a questa seconda edizione si sono aggiunti nuovi partner che hanno accordato fiducia alle proposte della biennale. Tra i partner internazionali Un-Habitat che aprirà la strada verso un confronto ampio nelle sedi in cui si discute delle trasformazioni urbane a scala globale. Un veicolo sarà la Carta dello spazio pubblico che verrà adottata alla conclusione delle giornate di lavoro dei prossimi giorni e che viaggerà verso alcune conferenze internazionali fino a giungere ad Istanbul nel 2016 dove, a vent’anni dalla precedente storica conferenza, si terrà la terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli Insediamenti Umani.”
Mario Spada, coordinatore della Biennale Spazio pubblico
Il programma completo è su bienalespaziopubblico.it.
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