Quella in corso nella Siria del Nord è una vera pulizia etnica dell’esercito turco contro i curdi e altri popoli. Intanto prosegue la repressione interna contro chi si oppone al regime di Erdogan, con cui l’Italia non smette di promuovere iniziative commerciali, tra cui la vendita di armi. Appello per una manifestazione a Napoli, sabato 21 dicembre, contro l’invasione turca e la guerra nel Rojava
L’invasione della Siria del Nord e la guerra sporca della Turchia e delle bande jihadiste sue alleate contro la rivoluzione solidale, democratica, ecologista e femminista del Rojava continuano! Con la complicità più o meno esplicita di Stati Uniti e Russia, e nell’indifferenza connivente dell’Europa, l’aggressione del regime Turco ai popoli del Nord-Est della Siria (curdi, arabi, assiri, turcomanni, yazidi…) assume sempre più le caratteristiche di una vera e propria pulizia etnica e di un genocidio.
Nel contempo, la repressione in Turchia contro i curdi diventa sempre più feroce, fino a cancellare del tutto ogni residuo di democrazia formale nel regime di Erdogan. In sei mesi migliaia di militanti, curdi e non solo, dei partiti di opposizioni, dei sindacati e dell’associazionismo sono stati arrestati e processati, centinaia di sedi chiuse, intere città messe sotto stato di assedio e militarizzate, ventiquattro sindaci, democraticamente eletti, destituiti e incriminati senza nessuna accusa.
Oggi più che mai è necessario che la società civile, le realtà di base, i movimenti politici. le reti sociali, le associazioni, i sindacati, gli enti locali che si sono schierati in passato al fianco dei popoli del Rojava facciano sentire forte la propria voce:
• Per costringere l’Italia e l’Europa a cessare per davvero la vendita e la fornitura di armi e ogni altra forma di sostegno al regime Turco;
* Per continuare a promuovere dal basso il boicottaggio economico e politico del regime e la solidarietà attiva alle donne e agli uomini che resistono al fascismo di Erdogan
• Per spingere il governo italiano e l’Unione Europea ad assumere iniziative politiche concrete ed efficaci per far cessare l’invasione, per costringere la Turchia al ritiro dalla Siria, per consentire il rientro dei 300.000 profughi nelle loro case, secondo le norme del diritto internazionale;
• Per ottenere che a tutti i livelli si condanni, in modo chiaro e netto, la svolta autoritaria e antidemocratica del regime di Erdogan.
I sud del mondo, le donne e gli uomini che lottano contro la quotidiana discriminazione, contro la violenza di genere, contro lo sfruttamento e la distruzione ecologica dei propri territori vedono nell’esperienza del Rojava la sperimentazione coraggiosa e determinata di un’utopia possibile e concreta di libertà e riscatto.
A maggior ragione siamo chiamati a sostenerla in questo momento drammatico!
Per tutti questi motivi chiediamo di dare vita ad una mobilitazione che coinvolga le realtà solidali del centro e del sud del paese a Napoli, il giorno 21 dicembre alle ore 15 per una manifestazione contro l’invasione turca e la guerra nel Rojava per la pace e la libertà nel nord est della Siria e in tutto il Medioriente.
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