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Possiamo imparare ad abitare la città come un grande luogo collettivo di apprendimento, cultura ed esperienza. Possiamo pensarla prima di tutto come spazio nel quale bambini e bambine, ragazzi e ragazze non sono futuri adulti ma cittadini a pieno titolo in grado di contribuire alla vita dei territori e l’apprendimento non è delegato e richiuso nelle aule scolastiche, ma diffuso nella città dove si impara facendo partendo dal reale. Certo, è necessario che la città poco a poco ripensi i suoi temi e i suoi spazi e che insegnanti ed educatori siano disposti a mettere in discussione l’idea tradizionale di scuola, ma la buona notizia è che alcuni, in tanti modi diversi, hanno cominciato. Del resto su questo scenario di fondo negli ultimi anni sono stati organizzati incontri, sono stati pubblicati diversi libri e sono state avviate alcune sperimentazioni (una delle più significative è in corso a Cagliari). Da alcuni mesi sono nati anche l’associazione “La città educante e l’educazione diffusa” e il sito Educdiffusa.net (ne parla Giuseppe Campagnoli in questa intervista: Aprire la scuola con l’educazione diffusa), mentre il Manifesto dell’educazione diffusa è apparso per la prima volta su Comune-info nel 2018.
Il 21 e 22 settembre l’associazione “La città educante e l’educazione diffusa” promuove a Rimini un seminario rivolto a insegnanti, educatori, psicologi e a chiunque è interessato divulgare nei territori i temi dell’educazione diffusa per favorire la nascita di progetti pilota nelle scuole pubbliche.
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L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Rimini, sarà ospitata presso il Museo della città. Il costo di partecipazione è di 20 euro per gli iscritti all’associazione e di 50 euro per i non iscritti. Saranno accolti massimo 15 corsisti in ordine di iscrizione (una volta effettuato il pagamento occorre inviare una mail di conferma allegando la ricevuta di pagamento e specificando nome e cognome, città di provenienza, numero di cellulare)
Qui il link per le iscrizioni con le indicazioni dell’Iban per il pagamento:
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