Cosa significa riconoscere e praticare ogni giorno la scuola come “bene comune”? Cos’è una comunità educante? Domande importanti che alcuni hanno scelto come compagne di strada di un percorso che lega il bisogno di prendersi cura di spazi pubblici e verdi, l’idea che la scuola sia centrale nella ricostruzione delle relazioni tra spazi urbani e comunità (coinvolgendo famiglie e associazioni), magari tenendo aperte le scuole nei pomeriggi o d’estate. Ma anche l’esigenza di diffondere i principi della didattica all’aperto e dell’educazione diffusa, per consentire a bambini e bambine, ragazzi e ragazzi di prendere in mano il proprio percorso di crescita
Riconoscere e praticare la scuola come “bene comune” urbano, significa in primo luogo garantirne l’accessibilità, ai diversi membri della comunità educante di riferimento – in primis i suoi alunni, reduci dall’esperienza di oltre un anno scolastico profondamente segnato dalla vicenda pandemica, in termini di apprendimento didattico e di esperienze di socialità, e poi anche alle famiglie, e ai suoi insegnanti – inserendo tale esperienza, mai sperimentata prima d’ora a Pescara, nella stagione estiva “educante”, all’interno delle attività delle associazioni di terzo settore, delle scuole di quartiere e dell’Università da tempo impegnate in esperienze condivise, all’interno del Tavolo della Ludoteca, la rete informale già attiva dal 2016, e base di partenza dei costituendi Patti Educativi di Comunità.
È un modo di dare attuazione all’Obiettivo 11.7 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, “nel 2030 sarà necessario assicurare un accesso universale per degli spazi pubblici e verdi che siano sani, inclusivi e accessibili, in particolare per le donne e per i bambini, per le persone anziane e per le persone con disabilità”.
È un modo di riconoscere come centrale il ruolo della scuola pubblica nella ricostruzione delle relazioni tra spazi urbani e comunità, attraverso piccole azioni di riqualificazione e abbellimento degli spazi, che abilitino nel tempo forme innovative di didattica all’aperto, e l’uso degli spazi aperti della scuola, integrati a quelli contigui pubblici (parchi di quartiere, spazi pubblici e “sagradi scolastici”), favorendo la sperimentazione della città stessa come “spazio educativo”, “città educante”, anche in relazione all’istituzione di nuove forme di regolazione della mobilità, recentemente introdotte nel Codice della Strada (Strade scolastiche, zone a velocità limitata).
È anche un modo per sviluppare nell’insieme delle esperienze proposte ai ragazzi l’idea della scuola come campo di attività, anche pratiche, attraverso esperienze educative che si relazionano a quelle di “Rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e della socialità, con la finalità di consentire a studentesse e studenti di riprendere contatti con la realtà educativa e al contempo rafforzare le competenze relazionali”.
Numerose attività in programma nascono come proseguimento di attività già avviate e in parte realizzate all’interno di progetti che hanno visto già, in tempi recenti, dialogare tra loro le istituzioni scolastiche elencate, come ad esempio in occasione del progetto INsegnalibro, in attuazione del Piano Cultura Futuro Urbano, Biblioteca Casa di Quartiere, promosso dalla Direzione Generale Creatività Urbana del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e coordinato dal Dipartimento di Architettura dell’Università G. d’Annunzio di Chieti e Pescara, con soggetto capofila la Biblioteca Regionale di Giampaolo, Casa di Quartiere dei quartieri prioritari e complessi di Rancitelli, San Donato, Villa del Fuoco. Parte delle attività in programma nascono anche in relazione alle attività di ricerca applicata promosse dal FIRST, centro interuniversitario di Formazione all’Insegnamento, Ricerca Scuola e Territorio, in capo all’UdA.
L’insieme delle azioni materiali da realizzare a supporto delle attività laboratoriali e degli eventi pubblici di natura culturale – rassegne cinematografiche, musicali, teatrali – ha puntato al coinvolgimento diretto dell’intera comunità educante, puntando al coinvolgimento anche delle famiglie e della rete delle associazioni che a diverso titolo, e da diverso tempo, operano all’interno e attorno all’istituzione scolastica di riferimento del presente progetto.
Oltre alla Festa di progetto di domenica 7 novembre, è ancora in programma per il prossimo 18 novembre, sempre presso la Scuola Foscolo, un seminario di riflessione e di confronto con altre esperienze in corso, patti educativi di comunità e altre iniziative legate ad eventi estivi partecipati, che pongono la Scuola “come infrastruttura e luogo di riferimento educativo del territorio”. In particolare, tale evento aderisce al Progetto Scuole Aperte Partecipate in Rete, segnalato sul portale di progetto Territorieducativi.it, di cui si condividono le motivazioni di fondo
QUESTA SCUOLA È UN BENE COMUNE! FESTA DI FINE PROGETTO
■ Domenica 7 Novembre 2021, ore 10 – 13,30
Cortili e spazi all’aperto della Scuola Foscolo, I.C. Pescara 1
viale Einaudi Pescara
Si conclude con una festa collettiva, domenica mattina, 7 novembre, dalle 9 alle 13, il progetto “Questa Scuola è un Bene Comune”, realizzato nei mesi estivi negli spazi all’aperto dell’Istituto Foscolo del Comprensivo Pescara 1. Questa Scuola è un Bene Comune – nato dalla collaborazione tra il Comprensivo Pescara 1, il Dipartimento di Architettura di Pescara, e numerose associazioni di terzo settore aderenti al Tavolo della Ludoteca – ha trovato svolgimento a partire dalla seconda settimana di luglio, per tutto agosto e nella prima metà di settembre, nella forma di rassegna di laboratori didattici, workshop partecipativi e piccoli eventi culturali, che hanno trovato sede all’interno dei cortili della Foscolo, in viale Einaudi, a Pescara, così come successo in numerose Scuole aperte e partecipate all’Estate educante, inclusiva e solidale di molte città italiane, documentate dal sito Territori educativi (www.territorieducativi.it).
Il progetto in particolare, promuove l’accesso e l’uso pubblico dei cortili scolastici e degli spazi aperti, contigui agli spazi pubblici di quartiere, attraverso una rassegna di attività didattiche, ludiche e di eventi a carattere culturale (cinema, teatro, musica, autocostruzione di piccole architetture a supporto degli spazi pubblici) riconoscendo la scuola come “centro civico di quartiere”, dando con ciò continuità a progetti già avviati da tempo all’interno della costituenda “comunità educante” del Comprensivo Pescara 1, tra le scuole, i dipartimenti universitari, le associazioni del terzo settore che animano il Tavolo della Ludoteca, l’organismo informale che raccoglie cittadini, gruppi spontanei, associazioni cittadine di terzo settore, scuole, per la coesione sociale e la rigenerazione urbana delle periferie di Pescara, nei quartieri Rancitelli, Villa del Fuoco, San Donato, Fontanelle.
Partecipano attivamente a Questa Scuola è un Bene Comune le seguenti associazioni: DdA Dipartimento di Architettura, UdA (Piero Rovigatti, con Ludovica Simionato, Francesca Caiafa e Federica Di Giambattista), Didattica Teatrale (Serenella Di Michele, Anna Zavatta, Beatrice Pietrolungo), Polisportiva Yale Pescara ASD (Andrea De Fanis), Arte del Teatro (Luigina e Dario de Remigis), GarageLab (Francesco Calandra e Maria Grazia Liguori), Hub-C (Giovanna Romano, Valerio Spezzaferro, Federica Maria D’Amato, Valentina Bonaccio, Domenica Maria Imperato), Metro Olografix (Lucia Zappacosta), Deposito dei segni (Cam Lecce e Jörg Grünert), Caritas Pescara (Barbara Magliani, Luigina Tartaglia, Veronica Perrotti), FIRST, Centro Interdipartimentale per l’Insegnamento, Ricerca Scuola e Territorio, UdA, Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti e Pescara (Sergio Di Sano, Piero Rovigatti, Chiara Berti, Daniela Ladiana). È stato richiesto il Patrocinio al Comune di Pescara.
18 novembre
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