Facile profezia, nefasta sincronia: una delle Rime Buie appena uscite (Adriano Salani Ed.), che riporto qui con la tavola di Antonella Abbatiello che la ispira. Perché oggi è il suo giorno. Centotrenta migranti annegati sotto gli occhi distratti dell’Europa e dell’Italia.
SALMO 68
“Quoniam intraverunt aquae. Usque ad animam meam“.
Perché fino all’anima ormai
M’è entrato il mare
Non solo in bocca
Non in petto soltanto
Non avrei pensato mai che così tanto
Si potesse annegare.
“Infixus sum in limo profundi. Et non est substantia”.
E non c’è sottostante sotto me
Sono distante da ogni mondo
Da ogni guerra
Dentro il liquido abisso che mi afferra
E il fango fondo in cui sono confisso
Non è mare né terra.
“Veni in altitudinem maris. Et tempestas demersit me”
Sono venuto qui nell’altomare
Andare è duro
E duro più è restare
Quando non resta altro che il futuro
Da affidare sull’onda
E viene la tempesta e il mare affonda
“Raucæ factæ sunt fauces meæ. Defecerunt oculi mei”
E le mie voci rauche del gridare
Ora sono alghe amare
E gli occhi che io ho perso sono perle
Se il mare è terso tu potrai vederle
Al collo della sposa
E corallo è il mio osso
E mangerai il mio cuore pesce rosso.
loredana pagano dice
Semplicemente stupendo. Forse solo versi così sentiti rendono veramente omaggio alle vittime di tanta ingiustizia
rita giacomini dice
E’ una meraviglia, così come meraviglia è ogni vita persa nel mare
Beniamino Gaudio dice
grande bruno. un caro abbraccio da beniamino di Cosenza
stella gaetano dice
Hanno aspettato
Hanno gridato
hanno implorato
hanno pregato…
ma il mondo non ha sentito…
Il dolore ci attraversa
ma non arriva alle ossa
e il cimitero s’ingrossa
come un’immensa grande fossa…
la èpercezione non coglie le masse
ed è come se il nulla fosse
ormai consustanziale
ai pesci rossi e al capitale
e al delirio universale
di un COLLASSO generale…
dove la morte di chi non conta
è solo un’increspatura
tra le onde…-gaetano stella