Un nuovo viaggio importante, in Europa, per la Comunidad de Paz di San José de Apartadó, sempre più impegnata nella resistenza all’assedio dei paramilitari colombiani. A Barcellona, Javier Giraldo Moreno e Gildardo Tuberquia hanno ritirato un prestigioso premio dell’Università della Pace. A Burgos, hanno incontrato le tante organizzazioni europee della solidarietà internazionale che li sostengono. Al Palazzo dell’Onu di Ginevra, li aspettava il Relatore Speciale delle Nazioni Unite, insieme a tanti altri amici ed esperti impegnati nella protezione di chi difende i diritti umani. Giovedì 7 marzo sarà la volta della Corte Penale Internazionale dell’Aia. Un viaggio rilevante e impegnativo, che testimonia ancora una volta che gli occhi del mondo, e in particolare quelli della solidarietà internazionale, sono sempre puntati sulle persone che vivono e difendono senza armi la propria autonomia in uno dei territori più violenti del pianeta. Le minacce contro i campesinos della Comunidad restano incombenti e quotidiane, perché la sola presenza di un’esperienza così straordinaria risulta intollerabile per l’insaziabile fame di terra e l’arroganza dei poteri colombiani, abituati come sono a seminare impunemente terrore e lacrime in tutto il paese
di Carla Mariani*
Per la sua lotta in difesa della terra e del diritto alla vita, il primo marzo, a Barcellona, la Comunità di Pace di San José de Apartadó è stata premiata con il Memorial Joan XXIII per la Pau 2018. Si tratta di un riconoscimento prestigioso, che l’Università Internazionale per la Pace di Barcellona, insieme all’Istituto Victor Seix di polemologia*, assegna a persone fortemente impegnate per la costruzione della pace e lo sviluppo umano. Il Memorial ha voluto anche riconoscere il sostegno e l’accompagnamento che il padre Javier Giraldo Moreno, uno dei più noti difensori dei diritti umani del nostro tempo, ha dato alla Comunità fin dalla data della sua costituzione nell’anno 1997. Il premio è stato ritirato a nome della Comunità proprio da Padre Javier Giraldo e da Gildardo Tuberquia, che fa parte del Consiglio interno della Comunità.
I due rappresentanti dei comuneros colombiani hanno partecipato in questi giorni ad altri tre eventi importanti in Europa. Uno si è tenuto a Burgos, nel nord della Spagna, il 2 e 3 marzo: il III Encuentro europeo de organizaciones de solidaridad con la Comunidad de Paz de San José de Apartadó y Colombia. L’altro s’è tenuto invece oggi, martedì 5 marzo, a Ginevra, un evento parallelo ma organizzato nella cornice della 40esima sessione del Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite che si è aperta a Ginevra il 25 febbraio e si concluderà il 22 marzo.
https://comune-info.net/2018/12/il-lungo-addio-alle-armi/
Il titolo dell’incontro, nel Palazzo dell’Onu, era Human Rights Defenders (Difensori dei Diritti Umani) e gruppi di accompagnamento internazionale in Colombia, è stato organizzato dalla Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII; Operazione Colomba, Nonviolent Peace Corps della APG23; International Network of Human Rights e da Peace Brigade International.
Tra i partecipanti, è stata particolarmente significativa la presenza del Relatore speciale delle Nazioni Unite Michel Forst, che ha visitato la Colombia dal 20 novembre al 3 dicembre 2018, incontrando più di 200 difensori e difensore dei Diritti umani in diverse regioni del Paese e ha potuto ascoltare così decine di testimonianze che hanno denunciato, con dovizia di particolari, l’estrema violenza che viene esercitata contro le persone impegnate in attività sociali e comunitarie, contro i contadini, le popolazioni indigene e afro-colombiane.
Lo scopo di questo evento parallelo era mantenere aperto il dialogo con il Relatore Speciale in merito alle sue conclusioni e raccomandazioni espresse durante la sua visita in Colombia e dare voce ad alcune organizzazioni internazionali i cui volontari sostengono e accompagnano quotidianamente difensori dei diritti umani in Colombia. L’incontro ha avuto come moderatore Ramon Muñoz della RID – Red Internacional de Derechos Humanos e come relatori, oltre a Michel Forst, Gildardo Tuberquia della Comunità di Pace, Alessandra Zaghini, Difensora dei Diritti Umani di Operazione Colomba, Corpo Civile di Pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23); un/a Volontario/a di PBI e Francesco Martone della Rete In Difesa Di.
La visita del Relatore Speciale Michel Forst in Colombia è stata di grande rilevanza in un momento estremamente delicato per il paese, dove l’attuazione degli Accordi di Pace sembra non andare certo verso la direzione di giustizia annunciata, e dove gli omicidi di molti leader sociali continuano senza sosta e le misure di protezione dei difensori sono di continuo disattese.
In questo contesto, la Comunità di Pace di San José de Apartadó, si trova ad affrontare una serie di aggressioni che seguono un’altra strategia, anche questa già sperimentata in altre regioni, per porre fine all’esperienza di costruzione della pace dal basso che sta portando avanti da 23 anni. La situazione si è fatta ancor più grave dal 29 dicembre 2017, quando 5 paramilitari sono entrati nella comunità con l’intento di uccidere Germán Graciano Posso il rappresentante legale della comunità. La strategia messa in atto si basa sull’occupazione di terre appartenenti alla comunità da parte di gente al soldo del potere locale. Dal settembre 2018 ad oggi, inoltre, grava sui campesinos della Cdp un provvedimento giudiziario seguito a una ridicola denuncia per diffamazione effettuata dalla Brigata XVII dell’Esercito Nazionale. Il comandante di questa Brigata, il colonnello Carlos Alberto Padilla, ha presentato una denuncia contro la Comunità perché le testimonianze con le quali faceva appello al paese e alla comunità internazionale di fronte alle violazioni dei suoi diritti perpetrate da agenti dello Stato avrebbero danneggiato “il buon nome dei militari“, esigendo che tutto questo materiale venisse ritirato dai social media e le denunce ritrattate.
La denuncia è stata accolta da una giudice del Secondo Tribunale di Apartadó fino ad emettere – in seguito al rifiuto della Comunità di ritrattare le denunce – una sentenza di arresto di 5 giorni contro il rappresentante legale Germán Graciano, da scontare nel posto di polizia che si trova nel centro urbano di San José de Apartadó, a 10 minuti dallo spazio di vita e lavoro della Comunità, il che significa dare incarico ai carnefici di custodire la vittima.
Per scongiurare l’esecuzione di questa sentenza ingiusta, illegittima, pericolosa e anticostituzionale, considerato che Germán gode delle misure cautelari della Corte interamericana per i DDHH, e che la Corte Costituzionale colombiana più volte ha sentenziato in favore delle misure di protezione della Comunità, sia la comunità internazionale che gli avvocati della comunità stessa si sono attivati e, infine, la Corte Costituzionale ha rivisto la sentenza e finalmente l’ha sospesa.
Almeno un momento di respiro. Javier Giraldo ha scritto una lettera indirizzata alla giudice che ha emesso la sentenza in cui dice: “Senza dubbio, lei sta agendo per chiudere alle vittime anche il più piccolo spazio (o l’unico spazio rimasto) di compassione. Molti diritti, come quello alla vita, alla integrità, alla libertà ecc., sono considerati fondamentali e sono proprio quelli che sono stati violati per la Comunità di Pace, in maniera sistematica per decenni, fino a questo momento, con il consenso di tutte le istituzioni, poiché tutti, nessuno escluso, negano che esistono i paramilitari e li lasciano agire in lungo e in largo, costringendo la popolazione alla schiavitù.
Il viaggio europeo della Comunità di Pace si conclude a l’Aia il 7 marzo, con un incontro alla Corte Penale Internazionale che sta seguendo le violazioni commesse sulla Comunità, soprattutto il caso del massacro di 8 persone, del 21 febbraio 2005 nelle veredas di Mulatos e Resbalosa, in cui furono assassinati anche tre 3 bambini. La Comunità ha commemorato pochi giorni fa, il 21 febbraio scorso, i 14 anni dal massacro.
* La polemologia è lo studio analitico, a sfondo psicosociologico, della guerra e dei fenomeni sociali e politici correlati
* Rete Italiana di Solidarietà Colombia Vive!
Un fantastico Mural Comunitario con le note e i colori della pace
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