di Roberta Ferruti*
Non mi piace. No, non mi piace proprio dover dire: ve l’avevo detto. Il 30 dicembre 2016 in un’assemblea pacifica a sostegno del sindaco di Riace che aveva presentato le sue dimissioni, eravamo in tanti, tantissimi. Si era dimesso perché qualcuno aveva insinuato con delle telefonate anonime, seguite da fumose e discutibili intercettazioni, che il sindaco era corrotto, che stava utilizzando dei fondi pubblici per scopi privati. In realtà nulla di tutto ciò è mai stato provato e le intercettazioni parlavano di utilizzare parte dei fondi per un intervento in Marina anche per la costruzione di un campetto di calcio. Domenico Lucano, presentando le dimissioni, voleva discutere con i suoi concittadini, capire e chiarire la questione. Il giorno precedente a questa assemblea, dei vandali avevano allagato la Mediateca, luogo di incontro pubblico. Segnali inquietanti. Un brutto presentimento calava così su tutto il paese. Telefonate anonime, pubblicazioni di intercettazioni incorniciate da commenti fasulli di penne conniventi, la Mediateca distrutta. Da quando Lucano è salito alla ribalta delle cronache mondiali, Riace non ha più pace.
A marzo 2016 esce l’articolo di Fortune, tutto il mondo si accorge di questo mucchietto di case tra i calanchi della Locride e a giugno inizia il calvario. I soldi dell’accoglienza bloccati. Nessuno però ancora pensava a cosa realmente avrebbe scatenato questa notorietà. In quell’assemblea organizzata alla meglio eravamo in tantissimi da tutta Italia e ricordo che dissi ai riacesi di prepararsi al peggio che quello che stava succedendo era un segnale di inizio delle grandi manovre in vista delle elezioni comunali del 2019 in cui Domenico Lucano non poteva più ricandidarsi. Il futuro era secondo me molto preoccupante e bisognava cercare di rimanere uniti e vicini a questo sindaco coraggioso, simbolo mondiale della solidarietà. “Siamo in terra di ‘Ndrangheta – dissi – “e Riace è a rischio”.
https://comune-info.net/2018/10/perche-la-storia-di-riace-non-finira/
Il progetto di accoglienza diffusa ha portato benessere e impiego, molti giovani sono tornati a lavorare nelle associazioni per l’accoglienza, il paese tutto è rinato. “Dipende da voi tutti difenderlo. Siamo solo all’inizio”. All’interno del paese c’è chi rema contro, personaggi collusi con la ‘Ndrangheta hanno alimentato dicerie senza fondamento su Lucano e alcuni del suo staff. La sua compagna, Lem Lem, è da sempre malvista e oggetto di continue pesanti critiche. Saranno proprio queste dicerie ad avviare l’inchiesta della Procura di Locri che nell’ottobre 2017 produrrà un avviso di garanzia al sindaco e dopo un anno gli arresti domiciliari a lui e l’allontanamento forzato della sua compagna, solo chiacchiere, niente prove. Quella parte di paese che aveva costruito un’impalcatura accusatoria su dicerie e pettegolezzi sapeva di avere ora terreno fertile, che sarebbero riusciti ad allontanare finalmente i responsabili del progetto accoglienza da Riace. I proiettili sparati verso Lucano, l’uccisione dei suoi cani, l’incendio della sua auto non solo non lo avevano fermato ma hanno aumentato la sua notorietà, questo era ormai chiaro e allora bisognava screditarlo e condannarlo, umiliare coloro che lo credevano un eroe, farlo apparire un reo di fronte alla sua gente e allontanato come il peggior rognoso indegno.
Quei racconti infamanti sono giunti anche alle mie orecchie, riferiti come verità anche da personaggi che pubblicamente si palesavano amici di Lucano, scrivevano post di solidarietà e di sostegno al progetto. Personaggi che si sono costruiti anche una notorietà grazie a queste dichiarazioni. Sto ricostruendo i fatti e mettendo insieme testimonianze, la verità uscirà fuori e qualcuno pagherà anche per questo. Per ora quello che emerge chiaramente agli occhi di tutti è che c’è una regia dietro tutto ciò. Il blocco dei finanziamenti della Prefettura, immotivato e ingiustificato, guarda caso da giugno 2016, subito dopo il boom di notorietà originato da Fortune, le inchieste ripetute, le relazioni (quelle positive) consegnate con un anno di ritardo, il vice Prefetto, Francesco Campolo che nella sua relazione descriveva Riace come una favola e ne richiedeva lo sblocco immediato dei fondi, subito rimosso e trasferito, tutto porta a questa conclusione.
https://comune-info.net/2018/10/questa-e-riace-la-favola-diventata-realta/
L’accanimento politico di una scelta xenofoba di questo governo si incastra con la torbida trama di questi personaggi che sognano di riappropriarsi del paese e di tutti gli arretrati (2 milioni di euro, mica bruscolini) che prima o poi verranno inviati per la gestione dell’accoglienza. Non si vuole solo fermare un progetto di accoglienza solidale, un esempio di come il fenomeno migratorio non sia un problema ma una risorsa concreta, si vuole riconquistare una zona che coraggiosamente si è affrancata dalla ‘Ndrangheta.
Ora con quest’ultimo provvedimento di obbligo di dimora fuori da Riace, chi voleva liquidare Lucano pensa di aver vinto. Non sarà così non solo perché in tanti lo speriamo ma perché questa storia è arrivata alle orecchie e al cuore di tutti , ha varcato i confini ed appartiene a tutti quelli che stanno dalla parte degli zero, contro le ingiustizie. Caro Mimmo, non sei solo.
* operatrice Re.Co.Sol
DA LEGGERE
Raffaella dice
Vorrei una precisazione: perché scrive che il viceprefetto Campolo è stato rimosso? Lui è sempre lì. Probabilmente sono io che guardo dalla parte sbagliata, ma alla prefettura di Reggio Calabria lui risulta avere lo stesso inarico da agosto 2017. Grazie della risposta. Raffaella
Roberta Ferruti dice
E’ stato rimosso dall’incarico assegnatogli. La sua relazione di fatto non presa in considerazione e destinato ad altre funzioni. Magari sempre lì a Reggio.
Raffaella dice
Gentile Roberta,
se è vero quanto afferma, saprà anche da chi è stato “destinato ad altre funzioni”. Da chi? Per me è fondamentale saperlo, perché altrimenti la notizia è incompleta. Perché ho dei grandissimi sospetti su questa vicenda di Riace (che conosco da tanti anni e che stimo con tutto il cuore). Concordo con Marcello Minasi: l’inchiesta è partita nel 2016. L’ispettore Campolo ha scritto (insieme ad altri 3 ispettori) la sua relazione, in seguito alle ispezioni compiute da gennaio a luglio 2017, che però non ha sortito alcun effetto. Il nuovo governo si è insediato ad aprile 2018. In quei nove mesi dalla fine dell’indagine, cosa è successo? Perché la relazione positiva non è stata diffusa e l’indagine non si è fermata? Vorrei capire. Io credo che la questione sia molto più profonda e più grave delle sparate di Salvini. Porre la questione in termini di politica leghista significa non vedere chi c’è realmente dietro a questa vicenda; chi sta manovrando affinché l’esperienza meravigliosa di Riace affondi. E non è l’attuale ministro dell’interno, che sta semplicemente cavalcando l’onda che altri hanno contribuito a formare. Se non andiamo al nocciolo del problema (a chi nuoce davvero che un’esperienza di integrazione funzioni? A chi interessa che i soldi per l’immigrazione non vadano a chi li usa bene, ma a chi li usa per arricchire se stesso?) rischiamo di fare del male a Lucano. Allora le chiedo: chi ha rimosso dall’incarico Campolo? Chi non ha preso in considerazione la sua (e di altri 3 ispettori) relazione? Una relazione comparsa ben prima che il governo attuale si insediasse (la data esatta è poco leggibile sull’atto, chissà perché, ma conferma comunque che è stata fatta nel 2017). Perché nessuno prima l’ha presa in considerazione? Perché il sindaco è riuscito ad avere l’esito dell’inchiesta solo mesi dopo che gli ispettori avevano scritto la relazione? Solo a fine febbraio 2018 e solo dopo aver presentato una denuncia contro la procura di Reggio Calabria, rea di averla occultata? Chi ha voluto tenere nascosta la relazione positiva? Il nuovo governo era ben lontano dal nascere. Eppure qualcuno ha fatto di tutto per nasconderla. Ricordiamo che Minniti, il vecchio ministro dell’interno, è calabrese (reggino, per la precisione). Sì, il Minniti che ha nominato ai vertici della Direzione Investigativa Antimafia Gilberto Caldarozzi, già condannato in via definitiva a 3 anni e 8 mesi di reclusione per i fatti della Diaz. Il Minniti che ha firmato un patto scellerato con la Libia. Facciamoci un pensierino e meditiamo. Ripeto: CHI davvero sta facendo terra bruciata attorno a Mimmo Lucano e alla sua esperienza di integrazione? Se vogliamo aiutare Riace, dobbiamo capire questo e non essere i megafoni di chi usa questa vicenda per i propri scopi politici (Salvini) e, soprattutto, di chi la sta usando per altri scopi che non conosciamo, ma che dobbiamo capire. Per me questa è una questione fondamentale: fare luce, non nascondere la verità.
Erminia Romano dice
GRAZIE! Ottima risposta..curcostanxiats e precisa che diffondero’!
Grazie anche x eventuali aggiornamenti e iniziative.
Roberta dice
Raffaella, ho scritto una risposta collettiva, sono in viaggio e ho letto tutto solo ora.
Roberta dice
Come ho scritto, ho cercato di dare una risposta collettiva. Mi sembra però che nel mio articolo siano citate tappe e passaggi ben precisi e non riguardano l’attuale governo ma appunto quello di Alfano prima e di MInniti poi, almeno per l’inizio dell’ affaire. Certo è che dall’ agosto 2016 il prefetto è sempre lo stesso. Non mi pare che ci siano stati equivoci o insinuazioni nel mio articolo che ti invito a rileggere. Comunque nella risposta collettiva spero di aver completato il quadro.
Marcello Minasi dice
Ma perché tutte le colpe sono del “nuovo governo “ se voi stessi precisate che le manovre sono iniziate nel 2016? Non sì vuole capire ancora una volta che la forzatura della realtà in funzione dei temibili 5stelle non paga ma svilisce le battaglie contro un sistema che oggi è incarnato da Salvini: continuate cosi e riavremo il regime renzusconiano. Quello sì che fa scomparire seriamente Risce è quel che resta della “democrazia “ italiana
Roberta dice
Ho scritto : TUTTE LE COLPE SONO DEL NUOVO GOVERNO? a me non sembra
Franco Cannavacviuolo dice
Una domanda semplice : perché il sindaco si é messo nelle condizioni di essere inquisito da un magistrato ? Non poteva chiefere l’appoggio di tutti coloro che oggi lo sostengono, per superare gli ostacoli? Io credo nell azione rispettosa della legalità. Sono con il sindaco Vassallo ucviso dalla camorra per difendere questo primcipio basilare
Roberta dice
Franco, Lucano dice sempre: non esiste legalità senza giustizia…puoi non essere d’accordo ma la situazione a Riace è da sempre dalla parte degli ultimi. Tutte le volte che qualcuno ha avuto bisogno di aiuto è stato soccorso ed aiutato… lo dice la giustizia di Dio (per chi ci crede) e anche la nostra Costituzione… chi è fuori legge e secondo quale regola? Di sicuro Lucano non ha portato capitali all’estero né ha truffato nessuno. E tutto questo nella Locride dove una certa giustizia si basa sull’occhio per occhio…
pietro majer dice
Un ottimo articolo, però, a margine: ma come si fa a scrivere “cum lex”, fa veramente accapponare la pelle! ma per piacere!
Francesco dice
Gentile Roberta,
se lei
è in grado di rispondere agli interrogativi di Raffaella, per favore, lo faccia. Altrimenti dica di non essere in grado.
E’ una vicenda così grave che non si devono commettere errori.
Per Franco Cannavacviuolo (così lui ha scritto il suo nome): a suo giudizio esiste in Italia un solo sindaco che per riuscire a fare le cose che occorre fare non (cito) “si é messo nelle condizioni di essere inquisito da un magistrato “?
Davvero, Franco, lei conosce così poco le condizioni in cui operano i Sindaci? Davvero?
Roberta dice
Gentile Francesco,
ho visto solo ora e ho cercato di dare una risposta collettiva.
redazione di Comune dice
Scrive la Rete dei Comuni solidali:
Ripartiamo da Riace, per una comunità aperta e solidale
Da molte parti ci chiedono come si intende proseguire. Sono giorni questi molto caotici per tutti. Amministratori, associazioni, cittadini rispondono con grande fermezza e grande energia a tutto quello che è successo nel piccolo paese della Locride diventato un simbolo da difendere. Ci stiamo mobilitando e organizzando: un gruppo di persone sta lavorando per raccogliere tutte queste richieste e sta programmando una nuova ripartenza per Riace. Molto presto verranno date delle indicazioni precise. CI SENTIAMO TUTTAVIA DI SEGNALARE UN PERICOLO La grande visibilità che Riace sta avendo ha portato (anche in passato) ad avvicinare persone che sentono la necessità di stare sotto un cono di luce dato dalla notorietà. Spesso mosse anche da buoni propositi rischiano di portare più danni che benefici e soprattutto non sono collegate con il gruppo di lavoro che si è costituito. SEGNALIAMO DI DIFFIDARE DA EVENTUALI RACCOLTE FONDI! L’UNICA CHE PER ORA E’ AUTORIZZATA DAL SINDACO DOMENICO LUCANO E’ QUELLA CHE SI TROVA CITATA SULLE PAGINE RECOSOL CHE FUNGE DA COLLETTORE DI MOLTE INIZIATIVE.
Gruppo di Coordinamento
Roberta dice
Ho letto soltanto ora i vostri commenti perché sono in viaggio…
Facciamo un po’ di chiarezza. I fatti che ho illustrato nel mio articolo partono dal 2016, in quell’anno fino a dicembre abbiamo avuto come Ministro dell’interno Angelino Alfano e successivamente Marco Minniti. Ad agosto 2016 si è insediato in Prefettura un nuovo Prefetto, tal Nicola di Bari su cui ho ampiamente scritto e su cui anche qualcun altro forse più accreditato di me ha scritto e chiesto: http://parlamento16.openpolis.it/atto/documento/id/74448
Per avere l’esito della famosa inchiesta si è dovuto ricorrere ad un esposto perché la Prefettura di fatto, nonostante fosse obbligata, non la rilasciava. L’esito era evidentemente in contrasto con la precedente relazione e invitava a sbloccare i fondi. Badate bene che in ogni caso, un blocco così severo di oltre due anni da parte della prefettura è assolutamente ingiustificato e gli avvocati se ne stanno occupando ma come ormai tutti sapete, la burocrazia è lenta e può essere anche molto lenta. Tutto questo gioca a favore di quanto ho scritto… nel 2019 Lucano non si potrà ripresentare alle elezioni comunali. Quello che mi premeva spiegare nell’articolo è che il problema non è Salvini (anche se la sua politica e alcuni rapporti con personaggi calabresi la cui integrità morale è quanto meno dubbia fanno da cornice) ma che la tendenza xenofoba trova terreno fertile all’interno di un territorio, la Locride, fortemente a rischio di infiltrazioni mafiose. Mi scuso per il ritardo nel rispondervi.
Di seguito il link del mio reportage sulla Prefettura di Reggio:
https://tralerigheweb.wordpress.com/2018/07/29/dallo-jonio-al-tirreno-una-storia-ignobile/comment-page-1/#comment-29
Roberta dice
Ecco di seguito il link dell’articolo scritto da Emilio Sirianni di Magistratura Democratica di Cosenza e quello pubblicato nel mio blog a gennaio 2017.
https://raiawadunia.com/riace-il-giudice-sirianni-spiega-il-conflitto-dinteressi-dellispettrice-che-ha-inguaiato-lucano/?fbclid=IwAR0HE8HitKEUFABodLLxMbxki-wwBb_RxiQ-wgwdJ7Tl8_tNmnGreCvXRZc
https://tralerigheweb.wordpress.com/2017/01/17/riace-la-realta-concreta-oltre-lutopia/